CAMMINAREINFORMA by La Boscaglia Viaggi a piedi EDIZIONE STRAORDINARIA NUMERO
89 - 6 Settembre 2004 IN MEMORIA DI UNA PICCOLA GATTA... Domenica 5 settembre,
primo giorno di apertura anticipata della caccia, i cacciatori hanno ucciso la
mia gatta, Zit, una piccola gatta madre di 4 bellissimi cuccioli. Se siete venuti
qui al Casale Le Crete, sede abruzzese della Boscaglia, la ricorderete sicuramente.
Molti di voi vivono in città, e hanno della caccia una percezione lontana, spesso
distorta. Percezione di cosa che li tocca marginalmente, di leggende eroiche come
quelle raccontante da Mauro Corona, uomini anche crudeli, ma forti, che sfidavano
le montagne, che rischiavano la vita... Un tempo , forse... Ora la vita la rischiamo
noi: i cacciatori di oggi sono zotici imbolstiti, spesso vecchi e un po' miopi,
che le montagne non le hanno probabilmente mai viste. Cacciano qui intorno, tra
le case, a 500 metri dalla loro auto. E siamo noi a rischiare, e i nostri animali.
E voi, se decidete di fare una passeggiata in campagna. Anche la passata stagione
di caccia i morti tra gli umani sono stati 50 in Italia, spesso cacciatori che
si impallinano tra di loro, ma anche qualche estraneo. Quest'anno una delle prime
vittime è la mia gatta, e se la prossima fosse un bambino? E' ora di finirla,
con questa assurdità: i cacciatori possono girare armati anche nelle proprietà
private, e guai a provare a discuterci, ti puntano subito il fucile... Certo sono
momenti terribili, e uno dice: con 400 bambini morti in Ossezia, cosa vuoi che
sia, la tua piccola gatta... Sono momenti terribili, e - proprio per questo -
dobbiamo resistere a ogni costo. Resistere vuol dire - mentre là fuori c'è chi
uccide - difendere ogni essere vivente. Senza fare classifiche: una vita è una
vita. Un morto ceceno non è diverso da un morto osseno, un morto americano non
è diverso da un morto iracheno, Baldoni non è diverso dagli ostaggi francesi,
la mia gatta non è diversa da tutti loro. Era dolce, materna, i suoi piccoli la
cercano dappertutto, a noi ci scaldava il cuore. Se passa invece la logica delle
classifiche, passa anche la logica della guerra e della barbarie. Pensateci. Se
vi indigna la morte di un americano, ma non la morte di un iracheno (o, è uguale,
se vi indigna la morte di un palestinese, ma non la morte di un israeliano), non
siete sulla strada giusta. Non siete per LA VITA. Così, vi dovrebbe indignare
la morte della mia gatta... C'è un bel testo, di Pablo Neruda, che Maurizio mi
faceva notare potrebbe diventare il manifesto della nuova resistenza, di chi è
con LA VITA: "Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia
colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita
una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto
che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle
che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi
è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire
un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di
iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando
sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice
fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicità." Quello che ora vi chiedo umilmente è di fare due piccoli
gesti, ma con questi non pensate di esservi messi a posto la coscienza, sono solo
l'inizio di un cammino. Vi chiedo di aderire ai comitati "CacciaIlCacciatore",
l'unica realtà in Italia che sta cercando di combattere seriamente contro la caccia,
è sufficiente andare al sito www.cacciailcacciatore.org/html/
e compilare il modulo che trovate alla voce "Aderisco anch'io". Poi vi chiedo
di inviare questa mail a più persone possibile, se ognuno di voi la manda a 10
persone arriviamo a 40.000, mi pare un buon inizio. Se 40 mila firmassero contro
la caccia, e iniziassero a riflettere che dobbiamo essere per LA VITA, smettendo
di farsi condizionare dalle televisioni, cominciando a pensare con la propria
testa ma soprattutto con il proprio cuore, perchè la testa fa le classifiche,
la testa discrimina tra essere vivente e essere vivente, il cuore no, il cuore
AMA, se fossimo tante persone, bè, in questo momento terribile, con pazienza,
usando l'arma dell'ironia e delle carezze, a piccoli passi, lentamente, vagabondi,
guerrieri, per i bambini in Ossezia, per la mia gatta, ma soprattutto per noi,
per la nostra VITA, chissà... Un abbraccio a tutti, e scusate il disturbo (se
ve l'ho causato). Luca Gianotti --------------------------------------------------------------------------------
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