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19 Agosto 2017 (393 / anno XVII)

il cammino /171

Nicholas Roerich, Viandante della città risplendente, 1933

Nicholas Roerich, Viandante della città risplendente, 1933

Piccolo gioiello

Riprendiamo le pubblicazioni del nostro notiziario sui cammini dopo una sosta di più di un mese. Molti di voi sono in cammino, molti si preparano a partire per gli ultimi cammini d’agosto. Ma è già tempo di pensare a settembre, un mese bellissimo per camminare. Le proposte della Compagnia dei Cammini sono tantissime in quel mese, e ci sono ancora molti posti liberi.

Mi preme ricordarvi un progetto che mi sta molto a cuore, Cammini di pace. Questo piccolo gioiello per camminatori in cerca di consapevolezza e interiorità inizia la sua strada proprio nei prossimi giorni, una strada che speriamo sia lunga, mai dritta, piena di sorprese e gioiosa. La strada di Cammini di pace inizia il 27 agosto in Val Maira, poi in settembre altro cammino in silenzio con Mauro Agliata, un corso di Deep Walking in Molise con il sottoscritto, un Camminayoga con Nico, un cammino nella Sardegna profonda e blu con il sottoscritto, insomma un inizio di cui andiamo fieri, e di cui potrete essere testimoni!
Luca Gianotti

In questo numero:

Ultimi giorni per decidere di iscriversi al prossimo corso di Luca Gianotti sul Deep walking o Cammino profondo, quattro giorni di esercizi per imparare tecniche di camminate consapevoli, nella cornice di una fattoria biodinamica del Molise, Fattoria di Vaira, un posto accogliente sulle colline a pochi chilometri dal mare.

Maggiori dettagli qui.

✔  In questa foto (ovvero… la malinconia della guida)

In questa foto (ovvero… la malinconia della guida)

Lettera ai “miei ragazzi”

In questa foto ci sono centoventi chilometri.
Ci sono nove giorni di cammino.
In questa foto c’è la nostra storia, ragazzi miei.
Ci sono tutti i momenti del cammino che ci hanno portato a bagnare i piedi gonfi e vescicanti nelle acque del mar Tirreno, partendo da quel monte Appennino così verde e austero che gonfia il petto con orgoglio e ti fa accarezzare il cielo sulle sue ultime pietre a pochi metri dalle nubi.

Ci sono odori impuri, e occhi puri; magliette impataccate dove negli aloni nascosti di merende e colazioni fatte ci sono le briciole dei mirtilleti della Bargetana, le praterie del Passo Pradarena, le mulattiere e i pastori di Sassalbo; tracce e segni di ogni dove abbiamo cenato pranzato, consumato i pasti insieme.
In questa foto ci sono persone che sono partiti bambini, e sono arrivati ragazzi.
Ci sono ragazzi che partiti timorosi sono arrivati decisi.
Ci sono persone che hanno camminato sui sentieri della loro esistenza trovando passi certi, orme profonde impronte scolpite.
Ci sono i segni di un avventura, che ci ha fatto essere seguaci “salgariani” di saghe e leggende che abbiamo sognato e che abbiamo vissuto.
Non abbiamo incontrato tigri o pirati, non siamo andati sotto i mari ma abbiamo intrapreso un viaggio in cui il nostro Nautilus era il segno tracciato sulla carta del nostro tesoro.

In questa foto ci sono gli occhi di tutti quelli che abbiamo incontrato, le loro storie, i loro sguardi e le loro curiose domande.
In questa foto noi siamo il mare.
Siamo sabbia e cielo, radici e ali di una bellezza grande come il mondo.
Siamo presenza presente, siamo futuro.
Siamo passaggio e passanti.
Abbiamo portato su questa rena scottante un po’ di tutto quello che nelle tasche nascoste nei meandri più bui dei nostri zaini si è infilato nel passaggio di questo nord-sud errante diagonale di spazi non immaginati ma conosciuti all’istante.
Queste briciole dal sapore di voci vissute e visi amati; le gesta di saluto, i “ciao” con mani alzate, degli anziani nei bar, dei vecchi che con una manata di saggezza hanno accompagnato il nostro vagabondare allegro.

Ci sono i momenti nostri in questa foto.
Tutti quei battiti ansimanti nelle salite, i refrigeri delle discese, i momenti di crisi naturale, dove fatica e umido sono stati maglie soffocanti, ci sono i momenti di sete, dove acqua madre suprema era cercata, e i fiumi che ancora potevano darcela nell’immensa storia straordinaria della natura ancora avevano da donare a noi, passeggeri portanti afa.
Ci sono i sogni notturni di notti agitate, sotto il tappeto di stelle, sotto un manto nero luccicante di lucciole e costellazioni. C’è ancora la lontana ma abbagliante certezza di Aldebaran, Venere, Cassiopea e tante altre che come lumini accesi sono stati la nostra torta di compleanno sopra di noi.
Ci sono i rumori del bosco, quei silenti passi circospetti ma presenti che in modo soave galleggiavano sulle foglie del bosco, senza vederli, ma sapevamo che c’erano; lupi, volpi istrici ci hanno lasciato impronte di segni.
I questa foto ci sono le nostre mani che si legano come una catena, come la lunghina che ci ha legato agli asini, le nostre mani che hanno rappresentato una unica e coesa corda ombelicale.
Perché siamo stati gruppo, famiglia, siamo stati uni e trini. Indivisibili.
La fatica ci ha forgiato, la stanchezza ci ha urtato ma non siamo caduti.
Perché noi siamo stati Uno.

In questa foto infine ci siamo noi, che questa storia l’abbiamo vissuta, che l’abbiamo scritta e ne siamo stati partecipi.
Noi che siamo stati storia e questa di storie rimarrà scritta per molto tempo ancora.
Noi che ci siamo tatuati 120 km sulle braccia sul collo e in ogni dove.
Questa foto è un angolino indelebile nell’area vasta del nostro cuore, un lampione acceso come luna di agosto che riverbera i momenti della solitudine da cacciare.

E in questa foto ogni volta che la guardo c’è la solitudine della guida; quell’essere consapevole che il sipario è calato e ora il mio zaino si riempirà di ricordi.
Non ci sono più materassini da gonfiare, tende da mettere a posto, zaini da aggiustare, scarponi da allacciare, piedi da impomatare, vesciche da curare. Lacrime leggere da asciugare che tracciano segni su guance abbrustolite.
Il sacco a pelo è gonfio di quella sottile malinconia; quell’ingorda e insulsa sensazione di volervi ancora con me sul cammino della vita. Malinconia maledetta che sei, vorace e tenaglia che attacchi lo stomaco, sei un insulto alla delicatezza di tutto quello che è stato ma sei specchio di quello che noi umani siamo; chini alle tentazioni della bellezza la vorremmo per sempre ma essa finisce per poi se vogliamo, continuarne in altre di bellezze.

Come avrei voluto si fermasse l’istante esatto di questo scatto, Come se la foto potesse creare un vuoto e sospesa tra spazio e tempo fosse un elemento di fermo immagine reale.
Come vorrei essere lì e quell’attimo assaggiarlo ancora ora dopo e mille volte ancora.
Ma non sarebbe giusto.
Voi avete fatto un vostro percorso; la vita ve ne chiede altri.
Ora il giorno dopo, il mare ha onde silenziose, i boschi sono senza voci.
Il cammino è anche questo; un contenitore che arrivato al fondo suona il cantico della malinconia.
Nove giorni, nove notti, milioni di attimi insieme e ora non siete più qui sui sentieri in cui vi ho accompagnato.
Ci saranno altri viaggi e altri gruppi.
Ma voi siete stati Questo gruppo.
Con la vostra storia, il vostro destino.
Il vostro futuro è in cammino.
Spero di essere stato per voi il giusto segnavia.
La strada ora è vostra.
A testa alta sempre.
Così come avete fatto in questo viaggio dall’Appennino al mare.

Grazie per tutto ciò che mi avete regalato ragazzi miei.

Massimo Montanari

Massimo Montanari

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✔  El portava i scarp de trekking

El portava i scarp de trekking
Lui portava scarpe da trekking
Parlava da solo e veniva da lontano
Perché era un barbone, perché era un barbone

L’ho visto e ascoltato davvero questo barbone
Dolente e orgoglioso indossava scarpe da trekking, recuperate chissà dove
Come ho visto e ascoltato tanti anziani
Che con scarpe da trekking e bastoncini telescopici
Camminano sulle strade asfaltate dei nostri sperduti paesi
Anche ai migranti doniamo scarpe da trekking e, spesso, nessuna speranza
E quanti viandanti dei cammini sono in realtà barboni, anche non sapendo di esserlo
Intolleranti alle vuote vite della cosiddetta normalità
Nelle mie stesse scarpe da trekking c’è uno spiritello barbone che fa capolino
Nella sua parte che vuole libertà e utopia
Ma anche nell’altra che parla di esclusione sociale
Esclusione sociale che non è solo conseguenza della povertà
Merce rara è la convivialità
L’individualismo e il narcisismo hanno prodotto la morte della politica
Quanta solitudine trasuda dalle scarpe da trekking
Ma anche quanta ricerca, desiderio, sfida
Il segreto nascosto di ogni barbone
È di incontrare finalmente il grande amore
Qualcuno che ti capisca, ti accolga e ti curi
Da questo punto di vista siamo un po’ tutti barboni
In un’epoca e in una società che ha il denaro in testa
Che vede e teme nell’altro il diverso e il nemico
Dove la solidarietà pare un eroismo
Quando invece dovrebbe essere la base fondante della convivenza
E allora le scarpe da trekking sono la mia bandiera
Che sventolo per le strade su cui cammino
Sperando di incrociare altre anime gemelle
Perché, non c’è verso, è disperante la mancanza di empatia
E “l’io barbone” urla per trasformarsi in “noi barboni”
Per tutti insieme tornare a sognare e praticare
Un’umanità in cui ogni persona
È al centro dell’interesse di tutti
Ecco perché lui portava scarpe da trekking
Era uno che questo mondo lo voleva cambiare

Guido   Ulula alla Luna

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✔  A proposito di scarpe…

Le guide della Compagnia dei Cammini hanno collaborato con Scarpa per studiare un nuovo paio di scarponi ideali per noi camminatori esigenti. Dopo due anni di test, ecco ora sul mercato le nuove Khumbu tutta pelle. Le scarpe pensate proprio per noi e il nostro stile di cammino. Leggerissime, se le prendete in mano ve ne accorgerete. Tutta pelle, dentro e fuori, pelle di qualità molto traspirante per far sentire i vostri piedi bene anche dopo otto ore di cammino. Alte alla caviglia, non solo per proteggere il piede da legature, ma per risparmiare energia (i micromovimenti laterali delle scarpe basse stancano molto) e per salvare le articolazioni delle vostre ginocchia (le scarpe basse sono terribili, consumano le cartilagini delle ginocchia, a lungo andare, parola di ortopedici!).

Una scarpa nata non da esigenze commerciali, ma dall'esperienza di noi guide. Tutta italiana. Ne siamo davvero orgogliosi! Purtroppo per ora si trova solo in alcuni negozi (elenco qui), ma invitiamo tutti i negozianti amici dei camminatori a rifornirsene, è la scarpa del futuro!

Ma attenzione, ricordate sempre di specificare “tutta pelle” perché c'è anche la versione in goretex, che vi assicuriamo essere meno efficiente, il piede traspira meno, e la tenuta all'acqua invece è simile.

Scarpa Khumbu

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✔  Recensioni

Lo spirito dei piedi

Andrea Bellavite Lo spirito dei piedi, EdicicloUn altro libretto (88 pagine) pubblicato da Ediciclo per la collana Piccola filosofia di viaggio che vorrei segnalarvi, anche se è uscito nel 2016 è quello di Andrea Bellavite, filosofo, teologo, scrittore e viandante. Lo spirito dei piedi sono riflessioni in libertà sul rapporto tra il proprio camminare e la Madre Terra, riflessioni che usano la metafora del cammino per parlare della vita. Si parla di pellegrinaggi in tutto il mondo spinti da un bisogno di ricerca interiore, ma anche della filosofia dell’alpinismo, di nomadismo per la sopravvivenza, del camminare da soli o in gruppo, pensieri in libertà per cercare di capire il camminatore nel profondo.

Andrea Bellavite – “Lo spirito dei piedi”, Ediciclo 2016 – 8,50 euro

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✔  Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini

Disponibilità posti al 18 agosto

20-25 agosto:
Sentiero degli dèi: da Bologna a Firenze (Emilia-Romagna/Toscana)
guida: Anna Battistella
difficoltà: @@@
1 posto
27 agosto-2 settembre:
Il Cammino dei Briganti (Abruzzo)
guida: Alberto Liberati
difficoltà: @@
3 posti
27-31 agosto:
Val Maira… en szilensziu! (Piemonte)
guida: Mauro Agliata
difficoltà: @
Cammini di Pace
2 posti
1-9 settembre:
Karpathos, isola senza tempo (Grecia)
guida: Giuseppe Ippolito
difficoltà: @@
8 posti
2-9 settembre:
Veglia e Cherso, isole di pescatori e pastori (Croazia)
guida: Laura Ciaghi
difficoltà: @@
1 posto
3-8 settembre:
Fine estate in Ciceria: da mare a mare, nell’Istria sconosciuta (Italia/Slovenia/Croazia)
guida: Luigi Nacci
difficoltà: @@
1 posto
7-10 settembre:
Cammini a quattro zampe: il Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna)
guide: Tomas Pirani e Eugenia Dallaglio
difficoltà: @@
3 posti
7-10 settembre:
Silenzio in Cammino (Piemonte)
guida: Mauro Agliata
difficoltà: 1 orma leggera
Cammini di Pace
7 posti
10-14 settembre:
Camminando a Ponza e Palmarola - gruppo II (Lazio)
guida: Alberto Liberati
difficoltà: 1 orma leggera
7 posti
12-17 settembre:
Camminayoga in Toscana
guida: Nico Di Paolo
difficoltà: @@
Cammini di Pace
7 posti
13-17 settembre:
Vette Feltrine, scoperta di un regno sospeso (Veneto)
guida: Franco Michieli
difficoltà: @@
11 posti
15-17 settembre:
La bassa Via del Garda con Enrico Brizzi (Lombardia)
cammino d’autore con: Enrico Brizzi
difficoltà: @@
10 posti
17-24 settembre:
Il Cammino di san Benedetto (Lazio)
guida: Alberto Liberati
difficoltà: @@
14 posti
21-24 settembre:
Cammini a quattro zampe: con cani e asini in Valle Scurosa (Marche/Umbria)
guide: Tomas Pirani e Eugenia Dallaglio
difficoltà: @
11 posti
23-30 settembre:
Cammina le spiagge dello Ionio (Calabria)
guida: Andrea Laurenzano
difficoltà: @
7 posti
23-30 settembre:
Crociera della lumaca nel Dodecaneso (Grecia)
guide: Tiziana e Peppe
difficoltà: @
Velatrek
6 posti

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Sardegna

Foto di Stefano Lucchetti

È tempo di prenotare per un viaggio a piedi speciale, Sardegna selvaggia e blu, 8 giorni di cammino dal 26 settembre al 3 ottobre. Speciale perché si cammina vicino al mare, e ci si tuffa spesso. Speciale perché si entra in contatto con la comunità dei pastori locali. Speciale perché è un cammino di Deep Walking o cammino profondo, guidato da Luca Gianotti, consapevolezza, esercizi di camminate dell’attenzione nella tradizione zen e nella tradizione sciamanica, letture, Qi Gong la mattina… Speciale anche perché si dorme nel sacco a pelo, una notte in un grottone sul mare…
Tutti i dettagli: Sardegna selvaggia e blu

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✔  La citazione

“Non aver tempo per meditare significa non aver tempo per guardare il proprio cammino, troppo intenti alla marcia.”
Antonin Sertillanges

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✔  Novità Google Maps

Novità su Google Maps utile ai camminatori, stanno inserendo i dislivelli sugli itinerari a piedi:
Google Maps ha inserito una funzione molto utile per chi cammina

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✔  Appuntamenti nella natura e nel naturale

Corso di camminate consapevoli in fattoria biodinamica

Il corso si svolgerà da giovedì 7 a domenica 10 settembre. Si camminerà partendo a piedi dalla Fattoria, dove si alloggerà in camere. Si arriverà a piedi anche alla spiaggia della pineta di Petacciato, dove un bagno rilassante sarà d’obbligo. Ricordiamo che Luca Gianotti tiene solo due corsi all’anno sull’argomento, quindi approfittatene perché i posti sono limitati (una quindicina in tutto). Il Deep Walking sono tecniche mutuate da diverse tradizioni (zen, orientali, sciamaniche) e rielaborate da Luca Gianotti per usare il camminare come strumento di armonia e consapevolezza.
Ecco la pagina con tutte le informazioni.

Keep Clean and Walk

L'idea è di Mattia Bianco. Si tratta di portarsi appresso un sacchetto, e di raccogliere i rifiuti che, ahimè, si trovano abbandonati in natura. E poi si possono postare sulla pagina Facebook dedicata le foto, con l’hashtag #keepcleanandwalk, per promuovere un gesto semplice, che non costa nulla, un atto gentile nei confronti dell'ambiente, civile, insomma.
Dovremmo farlo tutti. Voi lo fate?
Keep Clean and Walk

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✔  Lettere

Di ritorno dal cammino in Corsica mare e monti
« Il cammino è una dimensione altra, in cui tutto può accadere, in cui ci si riscopre più umani e più sensibili, in cui non contano i ruoli, i titoli, l’età, ma solo il proprio essere in relazione con gli altri e con la natura…
Una dimensione in cui il tempo si percepisce in modo diverso, scandito dalle soste all’ombra e dai passi al sole, in cui si è presenti e veri e tutto sembra un po’ un sogno, un po’ una realtà più intensa… È una dimensione fatta di terra, rocce, acque fresche, alberi antichi, sguardi, sorrisi, silenzi, parole profonde e leggere, fatica, purezza, condivisione, incontri importanti, odori e sapori che si imprimono nella memoria. È allontanarsi da se stessi per scoprire se stessi, riconoscersi nei compagni di viaggio, riempirsi di meraviglia e gratitudine… è un modo per ricordarsi che siamo vivi, qui e ora. Ma da un cammino come questo si torna mai veramente?  »
Stefano Lucchetti

Di ritorno dal cammino in Ciceria
« Ho concluso da poco il cammino in Ciceria e vorrei condividere le parole che mi sono scaturite dall’esperienza fatta!
Ringrazio tutto lo staff per la cortesia e per il buon lavoro. Ecco il testo:
Pazienza, incertezza, assenza e presenza, tracce silenziose, camminare insieme, silenzio, leggerezza, scoperta, confini, senza frontiere, ecc… Le parole sono importanti e molto importante è la capacità di saperle usare al momento giusto. Luigi ha saputo accompagnarci in Ciceria con le storie di questi luoghi e soprattutto di queste genti, donandoci un cammino ricco di autenticità. Grazie dell’esperienza comune a tutti i compagni di viaggio, grazie Luigi.
Congratulazioni e lunga vita ai Cammini di Pace!
con affetto »
Bruna

Di ritorno dal cammino a quattro zampe in Valle Scurosa
« Questa volta il nostro è stato un viaggio aspro, a tratti difficile ma anche ricco di compagni di viaggio colorati e tanta allegria. Cani e umani alla ricerca di un equilibrio sul filo di paesaggi straordinari. Un cammino indimenticabile per chi sa elaborare i contrasti come momenti di crescita personale.
Mi sembra davvero significativa questa frase di Cesare Pavese che ben si adatta all’esperienza che abbiamo appena vissuto: “Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri”
Un grazie particolare ad Eugenia e Tomas che come sempre hanno dimostrato un grande professionalità anche nelle situazioni più delicate. »
Blancherose

« Metto a disposizione le foto scattate a questo link:
Asini e Cani giugno 2017 valle Scurosa »
Ruggero

Di ritorno da un campo estivo della Compagnia dei Bambini
« Massimo, Eugenia, Manuel ed Erika sono un bel gruppo ed una bella “famiglia”. Orgoglioso di aver fatto parte della loro “tribù” per qualche giorno, di aver camminato con loro ed aver portato mia figlia con me. Felice di aver conosciuto persone solari, piacevoli e ricche di umanità.
Indimenticabili saranno i momenti passati con loro, con gli asini, con Giancarlo e Martina ed infine con ogni singolo bambino e ragazzo del gruppo.
I tuffi nel fiume, i passi sulle mulattiere e sulla Via del Volto Santo, per un breve tratto almeno, gli incitamenti a qualche ragazzo nei momenti difficili. Gli scherzi, i sorrisi ed i riti quotidiani sono vividi nei miei ricordi e qualcosa, nel mio ritorno alla quotidianità, sembra mancare. Un pezzo di me è rimasto a camminare con loro e sono sicuro di leggere le stesse sensazioni negli occhi di Lisa… »
Oreste

Di ritorno dal cammino in Cilento
Le foto di Lorenzo:
Cilento 2017

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✔  Il video finale

Elogio del camminare…

Video Caminar

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✔  I nostri numeri

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Direzione, redazione e copyleft: Luca Gianotti
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