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2 Agosto 2013 (305 / anno XIII)

il cammino /83

Foto di Guido Ulula alla Luna

Camminatori: nuovi briganti?

In questo numero:

Per marmotte

Tra i viaggi di agosto con ancora posti disponibili c’è l’Alpe Devero.

Con base fissa in un simpatico e spartano rifugio, escursioni tutti i giorni per assaggiare le alte montagne, e rientro ogni sera al rifugio-tana.

Devero, sui sentieri dell’Alpe

✔  Recensioni

Ninco Nanco deve morire

Eugenio Bennato, Ninco Nanco deve morire, Rubbettino 2013Eugenio Bennato ha scritto un bel libro. Dal titolo “Ninco Nanco deve morire” (Rubbettino Editore). È un libro che ci parla di Bennato in forma autobiografica, per spunti tematici legati al brigantaggio e alla sua musica. Sapientemente alternati. Bennato ci racconta la sua versione della questione meridionale. Perché nella sua carriera Bennato ha sempre di più affrontato sia nelle canzoni che nei suoi approfondimenti personali, la questione meridionale e le false verità dell’unificazione risorgimentale. E vuole proporre un modello alternativo positivo, in cui sud diventi un valore e non un’arretratezza. Citando pensatori come Franco Cassano, per esempio. Nel cui pensiero meridiano si afferma che i valori tipici del sud, ospitalità, cultura del dono, appartenenza alla comunità, lentezza, rapporto con la natura, matriarcato, sono i veri valori dell’oggi, di una società antagonista a quella capitalista ufficiale. Per Bennato i “nuovi briganti” sono coloro che si rifanno a questi valori: i giovani dei movimenti, chi fa scelte di vita controcorrente, chi decresce, chi va lento (e noi possiamo iscrivere i camminatori come noi in questa categoria di nuovi briganti).

Questi spunti di riflessione nel libro, come dicevo, si alternano sapientemente all’analisi di alcune canzoni di Bennato, di cui ci racconta come sono nate, come sono cresciute, ed è interessante vedere quanta consapevolezza e attenzione c’è in Bennato nel dare un senso a ogni singola parola di ogni sua canzone. C’è poi tutta la vicenda della canzone “Brigante se more”, scritta da Bennato nel 1980 per la colonna sonora dello sceneggiato tv “L’eredità della priora”, ma poi diventata inno popolare al punto da dimenticarsi l’autore. Per cui per molti quella canzone era una vera canzone di lotta dei briganti ottocenteschi, e molti nel sud giurano che il loro nonno gliela cantava da piccoli… ma nella versione filo-borbonica riscritta in malo modo da un reazionario monarchico (che poi ha confessato sotto pressione di Bennato) che storpia il discorso della canzone originaria e la metrica musicale. Caso interessante di come le opere sfuggano dalle mani degli artisti e facciano strade imprevedibili.

Conclude Bennato: “Sono loro i briganti di oggi. Sono tanti. Sono una variabile impazzita nel nuovo ordine dei potenti della Terra. Sono i nuovi briganti del mondo reale. Che si contrappone con la sua energia creativa all’appiattimento pianificato del mondo virtuale. Loro esistono, ma le luci dei set televisivi non si accendono mai sui loro volti. La cultura ufficiale si ostina disperatamente a non vederli… Un po’ come successe al maledetto, indifendibile, inesistente Ninco Nanco, che dopo essere stato eliminato da un confuso proiettile nel 1864 è stato ucciso ancora migliaia di volte, giorno dopo giorno, per centocinquant’anni.”

Eugenio Bennato – “Ninco Nanco deve morire”, Rubbettino 2013 – 12 euro

Segue una intervista esclusiva che Eugenio Bennato ha rilasciato a Luca Gianotti.

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✔  Intervista a Eugenio Bennato

Luca Gianotti: Caro Eugenio Bennato, tu studi da tanti anni il fenomeno del brigantaggio, e hai scritto tante canzoni sull’argomento: ci puoi dare la sua interpretazione? Erano davvero partigiani, come una nuova storiografia sostiene? A leggere la biografia di Carmine Crocco esce una realtà complessa, fatta di sofferenza, rabbia, ribellione, che viene incanalata spesso male, in violenza e ruberia…

Eugenio BennatoEugenio Bennato: I briganti erano personaggi di varia estrazione, idealisti, malfattori, artisti, nostalgici, sbandati, ma sicuramente lontani dalla tipologia dell’approfittatore che si inchina al nuovo potere per trarre immediati privilegi personali.

LG: Ninco Nanco: lo dipingi come un anti-eroe, che è stato ucciso per motivi politici, per farlo tacere, perché avrebbe potuto rappresentare una possibile icona popolare, simile a Emiliano Zapata, a Che Guevara… ti prego di spiegarti meglio, chi era Ninco Nanco?

EB: Il motivo per cui mi sono deciso a scrivere una ballata su Ninco Nanco è la consapevolezza che questo avrebbe portato quel nome, quel volto e quel personaggio fuori dall’anonimato della storia. Ninco Nanco è morto in battaglia, ma di lui per 150 anni nessuno aveva mai parlato. Ho scritto quella canzone guardandomi bene dall’affermare che fosse un eroe, oppure un bandito (basta leggere il mio testo: non c’è neanche una parola sulle “gesta” di Ninco Nanco). È un uomo che è esistito, e che hanno fatto fuori per distogliere l’opinione pubblica del tempo dai traffici di interesse tra gli occupanti e i nuovi arricchiti. “Ninco Nanco deve morire”, perché così si parla dell’eliminazione del brigantaggio e non della chiusura delle ferriere di Mongiana o dei cantieri navali di Castellammare […]

(l'intervista continua qui)

Intervista a cura di Luca Gianotti.

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✔  Il cammino della decrescita possibile

Quante le discussioni sul cos’è o non è la “decrescita felice”, la proposta economico filosofica di Serge Latouche. Estimatori e detrattori. Il rischio è, come per le diatribe politiche, di fare riflessioni astratte, completamente slegate dalla realtà che ognuno di noi vive.
E allora subentra un senso di sfiducia e di impotenza, e non capiamo più come possiamo contribuire personalmente al cambiamento delle cose.

Il cammino della decrescita possibile.

Camminare negli anni mi sta facendo diventare più concreto e realista.
Mi sta insegnando che un’idea, un pensiero, una teoria, debbono avere gambe su cui marciare.
Il metodo del passo dopo passo rivoluziona l’approccio ai problemi, spostando l’attenzione dalle ipotetiche mete al come andare avanti, qui e ora, con le energie vere di cui dispongo.
Chi cammina smette di mentire a se stesso e agli altri, sa osservare ciò che incontra con più senso critico, è costretto a fare scelte ponderate.
Il viandante che sbaglia percorso paga pegno, quindi sta bene attento alle situazioni che gli si presentano, conosce la pazienza e l’arte di trovare la strada giusta.
Mi sembra una pedagogia importante per affrontare tempi di crisi.
La decrescita non ho bisogno di immaginarla. La vivo già giorno per giorno negli ultimi anni, e con me la maggioranza delle persone che mi circondano.
Il lavoro retribuito è diminuito, e continua a diminuire. Di conseguenza, il denaro ed i risparmi sono drasticamente calati, riducendo via via non un consumismo a cui non ho mai aderito, ma uno stile di vita fatto di normali piccoli piaceri, che si affiancavano agli onerosi doveri.
Si rinuncia a tante cose, eccome se si rinuncia. La decrescita non è un concetto futuribile o auspicabile, la viviamo sulla nostra pelle ora, ci facciamo i conti, amari, da diverso tempo.
Il problema è come attraversarla questa decrescita, in cui siamo caduti dentro senza averla scelta, senza vederne una via d’uscita positiva. Decrescita subita, insomma.
E la decrescita… felice? Sembra a questo punto una provocazione […]

(la lettura continua qui)

Guido Ulula alla Luna

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✔  È nato il Cammino dei Briganti

È un sentiero completamente nuovo, 7 giorni di cammino tra Abruzzo e Lazio, con partenza e arrivo da Tagliacozzo (AQ), un cammino di bassa montagna percorribile tutto l’anno, quasi tutto senza asfalto, segnato e ben tracciato, con strutture ricettive semplici ed economiche, ma percorribile anche in tenda, per paesini medievali, e natura non addomesticata, un’esperienza indimenticabile che ora diventa alla portata di tutti.

Ecco il sito internet dedicato al Cammino dei Briganti, e la pagina Facebook. Il sentiero è stato ideato da Luca Gianotti, per valorizzare un territorio pochissimo conosciuto.

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✔  Massimo verso Santiago

Massimo Baccarin è un amico della Compagnia dei Cammini. Lavora con gli asini in provincia di Padova. Sta percorrendo un cammino speciale, lui, la sua compagna Jessica, il suo asino e un cane, vogliono arrivare fino a Santiago, sono 2400 km da Padova. A passo incredibilmente lento. Pensate che sono partiti da poco e hanno già 400 km di ritardo sulla tabella di marcia! Non sembrano avere ansia da prestazione, ed è un bene! Potete seguirne le storie sulla loro pagina Facebook:

A Passo Lento desde Italia hasta Santiago

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✔  Viaggi a piedi

Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini: disponibilità posti al 1 agosto

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Iglesiente, la costa del maestrale

Dal 14 al 21 settembre, Roberta Ferraris propone un cammino sulla costa occidentale della Sardegna, nella regione dell'Iglesiente: 8 giorni dalle scogliere vulcaniche di S. Antioco alle falesie calcaree affacciate sullo scoglio del Pan di Zucchero, fino alle straordinarie dune di Scivu-Piscinas, le più grandi d’Europa. Si fa il bagno tutti i giorni in un mare molto selvaggio, da spiagge e approdi appartati.

Ecco il programma dettagliato. Potete anche guardare una galleria di foto scattate da Roberta durante il viaggio dell'anno scorso.

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✔  Speranza

Conosco
In giro per l’Italia
Persone
Non rassegnate
Al declino

Si sono tirate su le maniche
Senza aspettare
Improbabili aiuti
E smettendo
Di lamentarsi
Di chissà quale
Destino

Che le unisce
È l’uso
Della parola
Speranza […]

(la lettura continua qui)

Guido Ulula alla Luna

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✔  Appuntamenti nella natura e nel naturale

Novità! Due cammini brevi sulla Francigena

Fuori programma abbiamo appena aggiunto al calendario due cammini di 3 giorni, sulla Via Francigena.
Sono proposte che fanno parte del Festival europeo “Via Francigena Collective Project 2013” e hanno una tariffa ridotta grazie al contributo della Associazione Europea Vie Francigene. Approfittatene, quindi, per camminare dal 6 all’8 settembre nel tratto dell’ingresso a Roma, guida Alberto Liberati, oppure dal 20 al 22 settembre da Collecchio a Berceto, Appennino parmense, con Massimo Montanari e i suoi asinelli!

Scuola estiva per la decrescita, in Puglia

Dal 12 al 15 settembre a Giovinazzo (BA), 4 giorni sul tema “Lavoro, economie alternative e monete locali per la decrescita”. L’obiettivo principale di questa scuola estiva è lo sviluppo di una riflessione condivisa sui significati emancipativi che le diverse forme di economie alternative possono assumere nella prospettiva della decrescita. Quota comprensiva di vitto e alloggio 190€.
I dettagli del programma (denso di contenuti teorici ma anche di laboratori pratici, in un clima conviviale ed un contesto di rilassante allegria) a questa pagina: 1a edizione pugliese della Scuola Estiva delle Decrescita.

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✔  Lettere

« I bambini sanno sventolare la felicità di un respiro del cielo, di una notte di stelle, di un alba fiorita. Sanno dare voce al bello della vita.
I bambini in cammino sanno cogliere i petali della Libertà.
I bambini della compagnia dei cammini sventolano la bandiera dalla parte del vento gentile.
Continuano le avventure della Compagnia dei bambini; portate i piccoli esploratori a vivere la bellezza dell'orizzonte e i rumori del silenzio. »
Massimo Montanari

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✔  Il video finale

“One Love” una canzone intorno al mondo, anche l’arte può insegnarci l’unità…

Video One Love - Playing For Change

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