NEVER STOP
WALKING
MORIRE IN
CAMMINO
Invitiamo tutti a un momento di raccoglimento.
Conosciamo da
tempo i Raid Goum, ne abbiamo parlato in passato sul CamminareInforma, sono
camminate spirituali di alcuni giorni in luoghi particolarmente desertici, dove
i partecipanti sono invitati a camminare, osservare una dieta sobria e meditare
in cammino. Di stampo cattolico, accompagnati da preti, ma con caratteristiche
simili ai viaggi del cammino profondo, per cui ci sentiamo doppiamente solidali
con quello che è successo. Pochi giorni fa si stava svolgendo una di queste
camminate nel "deserto delle Murge", in Puglia, e il prete di Belluno don
Francesco Cassol accompagnava in questo percorso un gruppo di diciassette
persone. Nella notte dormivano nei sacchi a pelo, come sempre accadeva. Qualcuno
ha sparato con una carabina di precisione e ha ucciso il sacerdote nel sonno.
Gli altri partecipanti, sdraiati vicino a lui, non si sono accorti di nulla fino
al mattino. L'ipotesi ormai accertata è quella di un cacciatore di frodo a
caccia di cinghiali (è vietato cacciare nella notte), che è incorso nel fatale
errore.
Resta il fatto e il dolore. Ovviamente siamo solidali ed
esprimiamo a tutti i Goumiers, molti li abbiamo conosciuti in cammino in questi
anni, il dolore e l'affetto. Vi siamo vicini.
Chi era don Cassol? Il
cammino era un po' il simbolo umano e spirituale di questo prete di montagna, di
schietta formazione scout, che negli anni era diventato una delle colonne della
Diocesi di Belluno. Sono molte le foto che lo ritraggono alla guida di gruppi di
pellegrini, italiani e stranieri, in percorsi di preghiera nei luoghi desertici
del mondo, alla ricerca del proprio essere e del più autentico contatto con la
fede.
Ho chiesto a un'amica di Belluno se lo conosceva, mi ha risposto:
"certo che lo conoscevo don Francesco, da moltissimi anni, da quando era
seminarista (si è fatto prete da grande), non bene, non eravamo amici, ma
abbastanza per stimarlo davvero. Era un parroco denso, anticonformista e
ironico. Mi spiace moltissimo di questa morte assurda. Qui in città ancora non
ci si crede."
Resta un interrogativo: se non siamo più sicuri neanche nei luoghi
più desertici e lontani, se non possiamo dormire all'aperto perchè ci può essere
l'agguato, dove andremo a finire? Dove potremo camminare? E' un segno di
imbarbarimento, questa tragedia di don Cassol, o va semplicemente presa come
fatalità, disgrazia? Ancora una volta, nell'invitare a resistere e a non farsi
spaventare o intimorire, ripetiamo: mai smettere di camminare.
Altro pensiero:
se come sembra è stato un cacciatore, forse è il momento di alzare la voce, noi
sono anni che diciamo che il pericolo dei cacciatori per noi camminatori è
grande, che rischiamo la vita per uno stupido barbaro gioco, forse adesso è ora
che anche altri si uniscano a noi nella protesta, gridando "Aboliamo la caccia
in Italia per questioni di pubblica sicurezza".
PENSIERI
VIANDANTI
"In cammino, corpo, cuore e mente si parlano e si ascoltano."
(G.Bonazzi)
I RIFUGI
DELL'APPENNINO CENTRALE
Stefano Ardito ha appena
pubblicato un'interessante guida ai rifugi dell'Appennino centrale. E' una guida
molto completa, ci sono i bivacchi, le catapecchie d'emergenza, i rifugi veri e
propri, e anche i piccoli agriturismi con vocazione escursionistica. Di tutti i
parchi importanti del centro: Sibillini, Laga, Velino-Sirente, Majella, Gran
Sasso, Parco d'Abruzzo, Simbruini, Terminillo.
E' una guida molto utile
per programmare escursioni e trekking. Molti di questi rifugetti non sono
neanche evidenziati sulle carte, e magari sono dei piccoli luoghi di pace, in
cui sentirsi protetti e accolti. Oppure sono segnalate strutture ricettive
accoglienti, basi per escursioni di giornata. Insomma, con un libro così il
consiglio è di programmare i vostri cammini partendo dai punti
tappa!
Stefano Ardito "I rifugi dell'Appennino centrale" Iter 2010, 16
euro
CORSO DI
CAMMINATE CONSAPEVOLI
Per chi vuole capire
cos’è il Cammino Profondo, Luca Gianotti tiene da alcuni anni corsi di
avvicinamento alle pratiche di meditazione camminata, 3 giorni di immersione in
questa attività, con soggiorno in un casale di campagna in Abruzzo, a costi
accessibili a tutti (il prossimo corso sarà dal 10 al 12 settembre, costo 220
euro compreso il soggiorno).
Tra le varie camminate
che potrete sperimentare: camminare scalzi, camminare bendati, camminare nel
labirinto, camminare in silenzio concentrandosi sul respiro, e
altro.
Ecco i dettagli sul corso: www.deepwalking.org/06_corso_camminate.php
IN CAMMINO
SULLE TRACCE DI OLAF
Si è concluso il cammino
d'Olaf, sulle tracce del santo norvegese si sono messi in cammino Sergio
Valzaina, Piergiorgio Odifreddi e altri, nella formula che da anni ha
caratterizzato RadioTre, ora emigrata sulla radio svizzera italiana. Erano
partiti il 21 giugno, sono arrivati il 19 luglio percorrendo 667 km a piedi da
Oslo a Trondheim. Un pellegrinaggio nordico, sulle orme di sant’Olaf, re di
Norvegia, che dopo aver partecipato da giovane alle spedizioni vichinghe ed
essersi aperto la strada a colpi di spada fino al trono decise di obbligare il
suo popolo a farsi cristiano, e procedette spietatamente a massacrare chi si
opponeva, finché non venne ammazzato in battaglia, con la cotta di maglia
addosso e la scure in pugno, dai suoi stessi sudditi furibondi. Che tipo di
fedele andrà in pellegrinaggio al santuario di un personaggio del genere? Ecco
una domanda che vale il viaggio verso le foreste del Nord e le loro temutissime
zanzare.
Sul blog http://laviadiolaf.blog.rai.it è
possibile ripercorrere il loro viaggio, ascoltare il podcast dele dirette, avere
indicazioni pratiche per ripercorrere anche voi il percorso.
***
Appuntamenti nella natura e nel naturale ***
POMARIUM,
GIORNATE DEDICATE AI FRUTTETI
"Pomarium",
mostra-mercato di piante da frutto antiche e rare, si terrà dal 10 al 19
Settembre nella particolare cornice del Parco Vivai Belfiore, a Lastra a Signa
(FI),
Un ricco programma di conferenze, eventi, attività e degustazioni
accompagnerà il visitatore alla riscoperta delle antiche varietà.
Saranno
inoltre presenti produttori, artigiani e stand di articoli inerenti
l'argomento.
L’edizione 2010 si è ancor più arricchita di eventi culturali sul
frutteto e sul vigneto, conferenze ed incontri con autorevoli esperti del
settore, corsi su impianto, potatura e difesa, visite guidate e
degustazioni.
Particolare attenzione sarà dedicata all’impollinazione, argomento
poco noto ai più eppure di fondamentale importanza per la coltivazione delle
piante da frutto e per la vita del mondo vegetale. Nello specifico saranno
dedicati degli incontri all’Ape, insetto indispensabile per l’agricoltura e per
l’uomo, ma ora a rischio di estinzione.
Potete trovare maggiori
informazioni su www.pomarium.net.
RITIRO DI
CONSAPEVOLEZZA NELLE MURGE
A Cisternino (BR), nelle
Murge, si terrà dal 24 al 26 settembre "Sono arrivato, sono a casa", un ritiro
di consapevolezza condotto dal Dharmacharia Chan Phap Y di Plum Village nella
tradizione di THICH NHAT HANH. Si lavorerà con meditazioni sedute e camminate
sui seguenti temi: "dimorare felicemente nel momento presente vivendo
profondamente ogni momento della nostra vita quotidiana. Imparare l'arte del
vivere consapevole entrando in contatto con gli elementi meravigliosi, vitali e
salutari che esistono in noi e intorno a noi."
La tre giorni si svolge
al Centro Bhole Baba, un centro spirituale collocato in luogo veramente ameno,
nella campagna pugliese, tra ulivi, trulli e antiche masserie. Costo: 130 euro.
Info e prenotazioni: Sandra cell. 368 7208214 dalle ore 9,00 alle 21,00 dal
lunedì al venerdì o all’indirizzo e-mail aleadesso@libero.it
*** lettere ***
Ovviamente pubblicando la notizia sul gruppo escursionistico di estrema destra "La Muvra" sapevamo che avremmo scatenato un bel dibattito! Ci dispiace solo notare come tante persone siano ancora offuscate da ideologismi e sensi di superiorità, ma siccome questo è uno spazio libero, diamo spazio anche alle lettere di dissenso. Tralasciando le lettere di insulti, che non servono a nessuno.
"Ho letto con
interesse la tua riflessione sugli escursionisti di Casa Pound (e visto che c’è
anche a Reggio, forse troveremo sul Cusna anche noi escursionisti in maglietta
nera).
Sullo stile del brano che riporti devo dire che concordo con te:
un po’ di retorica, un po’ di fascisti su Marte (e ho quasi il dubbio che lo
stile un po’ guzzantiano sia usato volutamente in modo autoironico, il che
sarebbe anche peggio, perché segno di grande intelligenza) ma chi scrive è
bravo, e ho la sensazione che sappia di penna.
Certa roba che si
leggeva sulla Rivista Mensile del Cai, o su certi bollettini sezionali, era ben
peggio.
Interessante la tua riflessione sui giovani.
Te ne faccio
una anch’io. Da un po’ sono tornato a fare attività nel Cai e spesso sento la
litania che i giovani non vanno in montagna, che non vogliono fare fatica, che
disprezzano la natura, ecc. ecc. Poi vado al Battisti, o in giro su altri
sentieri e in realtà incontro moltissimi giovani. Non adolescenti fino ai 18
anni (questi sì ne vedo pochi), ma dai 25 ai 35 anni (che sono i veri
giovani di adesso) ne incontro tantissimi. Chiaramente pochissimi vengono al
Cai, si organizzano in gruppetti, e se qualcuno riesce a parlare il loro
linguaggio o a colpire la loro sensibilità si organizzano anche in gruppi
più grossi. Al Battisti Roberto Bagnoli quando organizza l’alba sul Cusna
raccoglie anche 300 giovani.
Ma il problema non è
tanto il Cai come Cai: è che certe associazioni, dal punto di vista culturale, o
forse anche solo emotivo, sono distanti dai giovani. E qui ci metto anche la
politica e la sinistra (sempre che esista ancora).
Stare all’aria aperta,
provare emozioni davanti ad un fenomeno naturale, passare la notte in compagnia
in un rifugio... Se camminare - come scrive Duccio Demetrio - è ricerca di
qualche cosa: di se stessi e di una superiore visione delle cose, del piacere
fisico, del riposo, della competizione, della condivisa fatica, della totale
indifferenza a essere primi... vuol dire che dietro c’è sempre un problema di
cultura. E a sinistra si fa oggi qualche riflessione culturale?
Certo, c’è
tutto il lavoro che hai fatto tu e i tuoi amici e colleghi sparsi per l’Italia,
ma non sono in grado di capire (è un limite mio) se una certa filosofia del
camminare sia ancora un fenomeno un po’ esclusivo.
E poi c’è un altro
problema: certa cultura di destra, anche in passato, ha sempre stimolato il
rapporto con la natura e il camminare. Non so se hai letto il libro "Hammerstein
o dell’ostinazione" di Magnus Enzesberger. Ci sono delle interessanti
indicazioni sul rapporto tra giovani tedeschi e il camminare nei primi anni anni
del secolo scorso.
Ma nello stesso periodo
anche il socialismo si interessava in modo "organico" di escursionismo: pensa
all’Unione Operaia Escursionisti Italiani (che costruì anche il primo Battisti),
che infatti fu eliminata, per fare una cosa simile, dal fascismo.
Anche con il
camminare si può dare un senso alle cose, a volte giusto, a volte sbagliato. Ma
la ricerca di un senso è importante. Mentre una volta la ricerca di un senso era
anche un fenomeno di massa (se così si può dire), oggi qual è il senso delle
cose che succedono?
Ho fatto un esperimento
in primavera. In una serata organizzata a Carpineti dedicata alla montagna,
invece di presentare le solite diapositive (casomai montate con un
programma fantasmagorico come usa adesso) ho commentato dei brani dedicati al
camminare, letti da mia figlia Clara (Rebecca Solnit, Thoreau, Duccio Demetrio,
Michel Leris, John Muir, un po’ di haiku, Gary Snyder, William Wordsworth, ecc).
Si chiamava "Il senso del camminare". Il pubblico ha apprezzato moltissimo: la
cosa più bella è che in diversi mi hanno detto che camminavano, ma che prima non
avevano ancora capito il senso del loro camminare."
Carlo Possa (CAI Reggio
Emilia)
"non credo sia
una buona idea dare spazio e pubblicità ai gruppi di estrema destra - che senso
ha far leggere il loro resoconto? - chi ha una qualche cultura e aproccio
politico al quotidiano sa cosa è l'estrema destra e chi sono i suoi personaggi -
chi, invece, non se ne interessa, per scelta o per ignoranza, in questo modo ne
viene a sapere e, magari, anche attratto - sarebbe più utile dare spazio a idee
e impressino di buon vivere civile, di rispetto per gli altri, oltre che per la
matura, di adesione ai valori di democrazia vera.
A meno che l'intento non
confessato fosse proprio quello di far sapere..."
Alessandro
Zanchi
"Gentile Luca,
sono pienamente d'accordo con te sulla pericolosità del fazionismo montano,
specialmente se proveniente da quella massa di ebeti rincretiniti di Casa Pound.
Questa feccia, parlando con il linguaggio della "rivolta" sta sottraendo tante
giovani forze al libero pensiero per indirizzarle al cameratismo annichilente
delle peggiori dittature. Ironicamente mi vien da pensare che costoro stiano
preparando le truppe da usare quando gli amanti della Libertà saliranno di nuovo
in montagna. Seriamente qualunque cosa fatta dai fascisti (rossi o neri, non
importa) mi schifa e mi fa venire voglia di oliare il fucile, ingrassare gli
scarponi e salire per primo sui monti... Sono d'accordo con te, in montagna non
si parla di politica. Anche se già il modo che si ha nell'andar per monti è in
sè politica, nel senso più vero del termine. Questi giovani virgulti
dell'italica virtù sono patetici nel loro modo di creare aggregazione con i loro
roboanti discorsi e gli stracci colorati che si portano dietro. Purtroppo sono
tempi mali, in cui bisogna prendere una posizione (possibilmente su una bella e
alta cima) e tenerla fino alla liberazione dall'oppressione culturale dominante.
La "sinistra", composta oramai da buoni borghesi pacati non è più in grado di
essere propositiva e creativa perché ha da tempo perso il contatto con il
disagio della gente. E' triste ammetterlo, ma è la dura e sacrosanta verità. I
nostri "avanguardisti" della tartaruga hanno saputo toccare le corde giuste e
ora se ne vedono i risultati. Mi dispiace dirlo, ma credo sia giusto che si
cominci a parlare di politica anche in montagna, perché la politica (quella
bassa, quella "de Rroma") in montagna fà danni terrificanti nel nome del dio
denaro(Mugello, Val di Susa, Carnia...). Io rispetto tutti coloro che amano la
montagna e il camminare, qualunque sia la sua provenienza ideale, ma so che un
"destro" sarà sempre una pedina in mano ai poteri "forti", che non hanno colore,
e sarà sempre pronto a essere usato contro il suo stesso popolo dove più
converrà al governo di turno. Sono Anarchico e la montagna la prendo da
Anarchico, cioè con libertà, amore, partecipazione, serietà, gioia e
responsabilità, senza farmi irreggimentare o fuorviare dal consumismo. Mai
negherò il mio aiuto a uno che è sul mio stesso sentiero, nemmeno se si presenta
in camicia nera e orbace, perché in montagna (e comunque in ogni viaggio) si è
prima di tutto viaggiatori. Non so se posso aspettarmi la stessa cosa da un
Poundino, anche se credo di sì, perché sono biondo, "ariano" e italiano (ah ah
ah!). Comunque confido nella grandezza della Natura, che sa come rimettere in
riga l'essere umano e la sua hybris. Chissà, forse in cima a un monte qualcuno
di questi si chiederà cosa sta facendo veramente e capirà il suo errore. Se ti
capita, e se non l'hai già letto, ti consiglio La peste bruna ed. Bertani
Verona, di Daniel Guerin, un resoconto di un viaggio, a piedi, di un comunista
libertario francese nella Germania del '32 e del '33. Subito prima e poco dopo
l'arrivo dei nazisti al Reichstag. (si trova anche assieme a un altro saggio con
il titolo Sul fascismo- 1) Una bella citazione dal libro in argomento: "E
infatti, quando le luci non saranno ancora spente, si leverà nella camerata, da
cinquanta petti sonori, un vecchio canto di vagabondi, che il nazista intona con
uguale convinzione del socialista o del comunista: -Quando noi camminiamo fianco
a fianco e cantiamo le nostre vecchie arie, che i boschi ci rimandano in eco,
allora lo sentiamo, bisogna che succeda: Assieme a noi vengono i tempi nuovi!
Assieme a noi vengono i tempi nuovi!-" (Riferimenti in rete:
http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-33114854.html e
http://ita.anarchopedia.org/Daniel_Guerin) E, salutando e augurandoti un buon
cammino, ti ringrazio per la notizia, ne parlerò con i miei amici, chissà che
non ci venga in mente di organizzare un viaggio "di resistenza". "
Manuel Testi
Ferlan da Trieste
Scrivo per
comunicare che non trovo ci sia nulla da elogiare del racconto del gruppo la
muvra riportato in una delle vostre newsletter... che c'entra una sia pur
efficacia formale con i valori tutti sostanziali di chi ama camminare? Cosa
significa questo elogio ad un racconto banale e chiaramente propagandistico?
Dire che parla ai giovani significa ritenerli così superficiali e stupidi da
considerare come unica attrattiva il racconto di un'esperienza?
Non trovo ci
sia nulla di buono o condivisibile in un modello narrativo propagandistico la
cui efficacia richiama solo la mancanza di libertà di un'epoca passata ma che
purtroppo vedo ha molti nostalgici...
I giovani sono quello
che noi insegnamo loro ad essere, con il nostro esempio e con la trasmissione
dei nostri valori e se cerchiamo scorciatoie all'esperienza e alla saggezza
troveremo solo estremismi.
Grazie per
l'attenzione
Francesco da Parma
Una piccola
riflessione: le censure non sono mai belle, tutti hanno la possibilità di saper
valutare e scegliere. Quindi mi stupisco tutte le volte che qualcuno invita alla
censura per motivi che lui o lei ritiene di giustizia, eticità, o altro valore
nobile. Io sono contro ogni censura, mi piace riflettere e far riflettere su
tutto, a 360 gradi. Quindi ben venga questo dibattito sull'escursionismo di
destra, sui giovani e sul fascismo. Ringrazio Carlo Possa, il suo intervento
apre nuove prospettive al dibattito, vi invito a leggerlo. Ringrazio anche gli
altri che hanno scritto, dicendo ai detrattori che così come in passato, anche
in futuro parlerò di tutto quello che riguarda il camminare, anche di argomenti
scomodi. Mi ricorda un po' la situazione in cui alcuni anni fa portai in modo
prepotente alla ribalta la storia della morte in montagna del compianto amico di
tanti di noi Stefano Bigi (www.boscaglia.it/stefano/stefano.htm),
molti volevano mettere a tacere la storia, fortunatamente sostenuto dalla
famiglia pensai che portare il caso alla ribalta avrebbe aiutato altri a evitare
incidenti simili. C'era invece chi mi fece forti pressioni per mettere
tutto a tacere, "tanto Stefano è morto". Per non imparare dal passato. No, amici
miei, impariamo dal passato, e se vogliamo evitare di cadere di nuovo nel
fascismo, conosciamolo. Il fascismo ha tante facce, e una è proprio la
censura.
Redazione e
copyleft: Luca Gianotti.
Con il contributo di:
Gianluca Bonazzi
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