NUMERO 9 (231) - 26 AGOSTO 2010


NEVER STOP WALKING
 

MORIRE IN CAMMINO
Invitiamo tutti a un momento di raccoglimento.
Conosciamo da tempo i Raid Goum, ne abbiamo parlato in passato sul CamminareInforma, sono camminate spirituali di alcuni giorni in luoghi particolarmente desertici, dove i partecipanti sono invitati a camminare, osservare una dieta sobria e meditare in cammino. Di stampo cattolico, accompagnati da preti, ma con caratteristiche simili ai viaggi del cammino profondo, per cui ci sentiamo doppiamente solidali con quello che è successo. Pochi giorni fa si stava svolgendo una di queste camminate nel "deserto delle Murge", in Puglia, e il prete di Belluno don Francesco Cassol accompagnava in questo percorso un gruppo di diciassette persone. Nella notte dormivano nei sacchi a pelo, come sempre accadeva. Qualcuno ha sparato con una carabina di precisione e ha ucciso il sacerdote nel sonno. Gli altri partecipanti, sdraiati vicino a lui, non si sono accorti di nulla fino al mattino. L'ipotesi ormai accertata è quella di un cacciatore di frodo a caccia di cinghiali (è vietato cacciare nella notte), che è incorso nel fatale errore.
Resta il fatto e il dolore. Ovviamente siamo solidali ed esprimiamo a tutti i Goumiers, molti li abbiamo conosciuti in cammino in questi anni, il dolore e l'affetto. Vi siamo vicini.
Chi era don Cassol? Il cammino era un po' il simbolo umano e spirituale di questo prete di montagna, di schietta formazione scout, che negli anni era diventato una delle colonne della Diocesi di Belluno. Sono molte le foto che lo ritraggono alla guida di gruppi di pellegrini, italiani e stranieri, in percorsi di preghiera nei luoghi desertici del mondo, alla ricerca del proprio essere e del più autentico contatto con la fede.
Ho chiesto a un'amica di Belluno se lo conosceva, mi ha risposto: "certo che lo conoscevo don Francesco, da moltissimi anni, da quando era seminarista (si è fatto prete da grande), non bene, non eravamo amici, ma abbastanza per stimarlo davvero. Era un parroco denso, anticonformista e ironico. Mi spiace moltissimo di questa morte assurda. Qui in città ancora non ci si crede."
Resta un interrogativo: se non siamo più sicuri neanche nei luoghi più desertici e lontani, se non possiamo dormire all'aperto perchè ci può essere l'agguato, dove andremo a finire? Dove potremo camminare? E' un segno di imbarbarimento, questa tragedia di don Cassol, o va semplicemente presa come fatalità, disgrazia? Ancora una volta, nell'invitare a resistere e a non farsi spaventare o intimorire, ripetiamo: mai smettere di camminare.

Altro pensiero: se come sembra è stato un cacciatore, forse è il momento di alzare la voce, noi sono anni che diciamo che il pericolo dei cacciatori per noi camminatori è grande, che rischiamo la vita per uno stupido barbaro gioco, forse adesso è ora che anche altri si uniscano a noi nella protesta, gridando "Aboliamo la caccia in Italia per questioni di pubblica sicurezza".
 

PENSIERI VIANDANTI
"In cammino, corpo, cuore e mente si parlano e si ascoltano." (G.Bonazzi)
 

I RIFUGI DELL'APPENNINO CENTRALE
Stefano Ardito ha appena pubblicato un'interessante guida ai rifugi dell'Appennino centrale. E' una guida molto completa, ci sono i bivacchi, le catapecchie d'emergenza, i rifugi veri e propri, e anche i piccoli agriturismi con vocazione escursionistica. Di tutti i parchi importanti del centro: Sibillini, Laga, Velino-Sirente, Majella, Gran Sasso, Parco d'Abruzzo, Simbruini, Terminillo.
E' una guida molto utile per programmare escursioni e trekking. Molti di questi rifugetti non sono neanche evidenziati sulle carte, e magari sono dei piccoli luoghi di pace, in cui sentirsi protetti e accolti. Oppure sono segnalate strutture ricettive accoglienti, basi per escursioni di giornata. Insomma, con un libro così il consiglio è di programmare i vostri cammini partendo dai punti tappa!
Stefano Ardito "I rifugi dell'Appennino centrale" Iter 2010, 16 euro
 

CORSO DI CAMMINATE CONSAPEVOLI
Per chi vuole capire cos’è il Cammino Profondo, Luca Gianotti tiene da alcuni anni corsi di avvicinamento alle pratiche di meditazione camminata, 3 giorni di immersione in questa attività, con soggiorno in un casale di campagna in Abruzzo, a costi accessibili a tutti (il prossimo corso sarà dal 10 al 12 settembre, costo 220 euro compreso il soggiorno).
Tra le varie camminate che potrete sperimentare: camminare scalzi, camminare bendati, camminare nel labirinto, camminare in silenzio concentrandosi sul respiro, e altro.
Ecco i dettagli sul corso: www.deepwalking.org/06_corso_camminate.php
 
 

IN CAMMINO SULLE TRACCE DI OLAF
Si è concluso il cammino d'Olaf, sulle tracce del santo norvegese si sono messi in cammino Sergio Valzaina, Piergiorgio Odifreddi e altri, nella formula che da anni ha caratterizzato RadioTre, ora emigrata sulla radio svizzera italiana. Erano partiti il 21 giugno, sono arrivati il 19 luglio percorrendo 667 km a piedi da Oslo a Trondheim. Un pellegrinaggio nordico, sulle orme di sant’Olaf, re di Norvegia, che dopo aver partecipato da giovane alle spedizioni vichinghe ed essersi aperto la strada a colpi di spada fino al trono decise di obbligare il suo popolo a farsi cristiano, e procedette spietatamente a massacrare chi si opponeva, finché non venne ammazzato in battaglia, con la cotta di maglia addosso e la scure in pugno, dai suoi stessi sudditi furibondi. Che tipo di fedele andrà in pellegrinaggio al santuario di un personaggio del genere? Ecco una domanda che vale il viaggio verso le foreste del Nord e le loro temutissime zanzare.
Sul blog http://laviadiolaf.blog.rai.it è possibile ripercorrere il loro viaggio, ascoltare il podcast dele dirette, avere indicazioni pratiche per ripercorrere anche voi il percorso.
 

*** Appuntamenti nella natura e nel naturale ***
 

POMARIUM, GIORNATE DEDICATE AI FRUTTETI
"Pomarium", mostra-mercato di piante da frutto antiche e rare, si terrà dal 10 al 19 Settembre nella particolare cornice del Parco Vivai Belfiore, a Lastra a Signa (FI),
Un ricco programma di conferenze, eventi, attività e degustazioni accompagnerà il visitatore alla riscoperta delle antiche varietà.
Saranno inoltre presenti produttori, artigiani e stand di articoli inerenti l'argomento.
L’edizione 2010 si è ancor più arricchita di eventi culturali sul frutteto e sul vigneto, conferenze ed incontri con autorevoli esperti del settore, corsi su impianto, potatura e difesa, visite guidate e degustazioni.
Particolare attenzione sarà dedicata all’impollinazione, argomento poco noto ai più eppure di fondamentale importanza per la coltivazione delle piante da frutto e per la vita del mondo vegetale. Nello specifico saranno dedicati degli incontri all’Ape, insetto indispensabile per l’agricoltura e per l’uomo, ma ora a rischio di estinzione.
Potete trovare maggiori informazioni su www.pomarium.net.
 

RITIRO DI CONSAPEVOLEZZA NELLE MURGE
A Cisternino (BR), nelle Murge, si terrà dal 24 al 26 settembre "Sono arrivato, sono a casa", un ritiro di consapevolezza condotto dal Dharmacharia Chan Phap Y di Plum Village nella tradizione di THICH NHAT HANH. Si lavorerà con meditazioni sedute e camminate sui seguenti temi: "dimorare felicemente nel momento presente vivendo  profondamente ogni momento della nostra vita quotidiana. Imparare l'arte del vivere consapevole entrando in contatto con gli elementi meravigliosi, vitali e salutari che esistono in noi e intorno a noi."
La tre giorni si svolge al Centro Bhole Baba, un centro spirituale collocato in luogo veramente ameno, nella campagna pugliese, tra ulivi, trulli e antiche masserie. Costo: 130 euro. Info e prenotazioni: Sandra cell. 368 7208214 dalle ore 9,00 alle 21,00 dal lunedì  al venerdì o all’indirizzo e-mail aleadesso@libero.it
 
 
 
 

*** lettere ***

Ovviamente pubblicando la notizia sul gruppo escursionistico di estrema destra "La Muvra" sapevamo che avremmo scatenato un bel dibattito! Ci dispiace solo notare come tante persone siano ancora offuscate da ideologismi e sensi di superiorità, ma siccome questo è uno spazio libero, diamo spazio anche alle lettere di dissenso. Tralasciando le lettere di insulti, che non servono a nessuno.

"Ho letto con interesse la tua riflessione sugli escursionisti di Casa Pound (e visto che c’è anche a Reggio, forse troveremo sul Cusna anche noi escursionisti in maglietta nera).
Sullo stile del brano che riporti devo dire che concordo con te: un po’ di retorica, un po’ di fascisti su Marte (e ho quasi il dubbio che lo stile un po’ guzzantiano sia usato volutamente in modo autoironico, il che sarebbe anche peggio, perché segno di grande intelligenza) ma chi scrive è bravo, e ho la sensazione che sappia di penna.
Certa roba che si leggeva sulla Rivista Mensile del Cai, o su certi bollettini sezionali, era ben peggio.
Interessante la tua riflessione sui giovani.
Te ne faccio una anch’io. Da un po’ sono tornato a fare attività nel Cai e spesso sento la litania che i giovani non vanno in montagna, che non vogliono fare fatica, che disprezzano la natura, ecc. ecc. Poi vado al Battisti, o in giro su altri sentieri e in realtà incontro moltissimi giovani. Non adolescenti fino ai 18 anni (questi  sì ne vedo pochi), ma dai 25 ai 35 anni (che sono i veri giovani di adesso) ne incontro tantissimi. Chiaramente pochissimi vengono al Cai, si organizzano in gruppetti, e se qualcuno riesce a parlare il loro linguaggio o a colpire la loro sensibilità si organizzano  anche in gruppi più grossi. Al Battisti Roberto Bagnoli quando organizza l’alba sul Cusna raccoglie anche 300 giovani.
Ma il problema non è tanto il Cai come Cai: è che certe associazioni, dal punto di vista culturale, o forse anche solo emotivo, sono distanti dai giovani. E qui ci metto anche la politica e la sinistra (sempre che esista ancora).
Stare all’aria aperta, provare emozioni davanti ad un fenomeno naturale, passare la notte in compagnia in un rifugio... Se camminare - come scrive Duccio Demetrio - è ricerca di qualche cosa: di se stessi e di una superiore visione delle cose, del piacere fisico, del riposo, della competizione, della condivisa fatica, della totale indifferenza a essere primi... vuol dire che dietro c’è sempre un problema di cultura. E a sinistra si fa oggi qualche riflessione culturale?
Certo, c’è tutto il lavoro che hai fatto tu e i tuoi amici e colleghi sparsi per l’Italia, ma non sono in grado di capire (è un limite mio) se una certa filosofia del camminare sia ancora un fenomeno un po’ esclusivo.
E poi c’è un altro problema: certa cultura di destra, anche in passato, ha sempre stimolato il rapporto con la natura e il camminare. Non so se hai letto il libro "Hammerstein o dell’ostinazione" di Magnus  Enzesberger. Ci sono delle interessanti indicazioni sul rapporto tra giovani tedeschi e il camminare nei primi anni anni del secolo scorso.
Ma nello stesso periodo anche il socialismo si interessava in modo "organico" di escursionismo: pensa all’Unione Operaia Escursionisti Italiani (che costruì anche il primo Battisti), che infatti fu eliminata, per fare una cosa simile, dal fascismo.
Anche con il camminare si può dare un senso alle cose, a volte giusto, a volte sbagliato. Ma la ricerca di un senso è importante. Mentre una volta la ricerca di un senso era anche un fenomeno di massa (se così si può dire), oggi qual è il senso delle cose che succedono?
Ho fatto un esperimento in primavera. In una serata organizzata a Carpineti dedicata alla montagna, invece di  presentare le solite diapositive (casomai montate con un programma fantasmagorico come usa adesso) ho commentato dei brani dedicati al camminare, letti da mia figlia Clara (Rebecca Solnit, Thoreau, Duccio Demetrio, Michel Leris, John Muir, un po’ di haiku, Gary Snyder, William Wordsworth, ecc). Si chiamava "Il senso del camminare". Il pubblico ha apprezzato moltissimo: la cosa più bella è che in diversi mi hanno detto che camminavano, ma che prima non avevano ancora capito il senso del loro camminare."
Carlo Possa (CAI Reggio Emilia)
 

"non credo sia una buona idea dare spazio e pubblicità ai gruppi di estrema destra - che senso ha far leggere il loro resoconto? - chi ha una qualche cultura e aproccio politico al quotidiano sa cosa è l'estrema destra e chi sono i suoi personaggi - chi, invece, non se ne interessa, per scelta o per ignoranza, in questo modo ne viene a sapere e, magari, anche attratto - sarebbe più utile dare spazio a idee e impressino di buon vivere civile, di rispetto per gli altri, oltre che per la matura, di adesione ai valori di democrazia vera.
A meno che l'intento non confessato fosse proprio quello di far sapere..."
Alessandro Zanchi
 

"Gentile Luca, sono pienamente d'accordo con te sulla pericolosità del fazionismo montano, specialmente se proveniente da quella massa di ebeti rincretiniti di Casa Pound. Questa feccia, parlando con il linguaggio della "rivolta" sta sottraendo tante giovani forze al libero pensiero per indirizzarle al cameratismo annichilente delle peggiori dittature. Ironicamente mi vien da pensare che costoro stiano preparando le truppe da usare quando gli amanti della Libertà saliranno di nuovo in montagna. Seriamente qualunque cosa fatta dai fascisti (rossi o neri, non importa) mi schifa e mi fa venire voglia di oliare il fucile, ingrassare gli scarponi e salire per primo sui monti... Sono d'accordo con te, in montagna non si parla di politica. Anche se già il modo che si ha nell'andar per monti è in sè politica, nel senso più vero del termine. Questi giovani virgulti dell'italica virtù sono patetici nel loro modo di creare aggregazione con i loro roboanti discorsi e gli stracci colorati che si portano dietro. Purtroppo sono tempi mali, in cui bisogna prendere una posizione (possibilmente su una bella e alta cima) e tenerla fino alla liberazione dall'oppressione culturale dominante. La "sinistra", composta oramai da buoni borghesi pacati non è più in grado di essere propositiva e creativa perché ha da tempo perso il contatto con il disagio della gente. E' triste ammetterlo, ma è la dura e sacrosanta verità. I nostri "avanguardisti" della tartaruga hanno saputo toccare le corde giuste e ora se ne vedono i risultati. Mi dispiace dirlo, ma credo sia giusto che si cominci a parlare di politica anche in montagna, perché la politica (quella bassa, quella "de Rroma") in montagna fà danni terrificanti nel nome del dio denaro(Mugello, Val di Susa, Carnia...). Io rispetto tutti coloro che amano la montagna e il camminare, qualunque sia la sua provenienza ideale, ma so che un "destro" sarà sempre una pedina in mano ai poteri "forti", che non hanno colore, e sarà sempre pronto a essere usato contro il suo stesso popolo dove più converrà al governo di turno. Sono Anarchico e la montagna la prendo da Anarchico, cioè con libertà, amore, partecipazione, serietà, gioia e responsabilità, senza farmi irreggimentare o fuorviare dal consumismo. Mai negherò il mio aiuto a uno che è sul mio stesso sentiero, nemmeno se si presenta in camicia nera e orbace, perché in montagna (e comunque in ogni viaggio) si è prima di tutto viaggiatori. Non so se posso aspettarmi la stessa cosa da un Poundino, anche se credo di sì, perché sono biondo, "ariano" e italiano (ah ah ah!). Comunque confido nella grandezza della Natura, che sa come rimettere in riga l'essere umano e la sua hybris. Chissà, forse in cima a un monte qualcuno di questi si chiederà cosa sta facendo veramente e capirà il suo errore. Se ti capita, e se non l'hai già letto, ti consiglio La peste bruna ed. Bertani Verona, di Daniel Guerin, un resoconto di un viaggio, a piedi, di un comunista libertario francese nella Germania del '32 e del '33. Subito prima e poco dopo l'arrivo dei nazisti al Reichstag. (si trova anche assieme a un altro saggio con il titolo Sul fascismo- 1) Una bella citazione dal libro in argomento: "E infatti, quando le luci non saranno ancora spente, si leverà nella camerata, da cinquanta petti sonori, un vecchio canto di vagabondi, che il nazista intona con uguale convinzione del socialista o del comunista: -Quando noi camminiamo fianco a fianco e cantiamo le nostre vecchie arie, che i boschi ci rimandano in eco, allora lo sentiamo, bisogna che succeda: Assieme a noi vengono i tempi nuovi! Assieme a noi vengono i tempi nuovi!-"  (Riferimenti in rete: http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-33114854.html  e http://ita.anarchopedia.org/Daniel_Guerin) E, salutando e augurandoti un buon cammino, ti ringrazio per la notizia, ne parlerò con i miei amici, chissà che non ci venga in mente di organizzare un viaggio "di resistenza". "
Manuel Testi Ferlan da Trieste

Scrivo per comunicare che non trovo ci sia nulla da elogiare del racconto del gruppo la muvra riportato in una delle vostre newsletter... che c'entra una sia pur efficacia formale con i valori tutti sostanziali di chi ama camminare? Cosa significa questo elogio ad un racconto banale e chiaramente propagandistico? Dire che parla ai giovani significa ritenerli così superficiali e stupidi da considerare come unica attrattiva il racconto di un'esperienza?
Non trovo ci sia nulla di buono o condivisibile in un modello narrativo propagandistico la cui efficacia richiama solo la mancanza di libertà di un'epoca passata ma che purtroppo vedo ha molti nostalgici...
I giovani sono quello che noi insegnamo loro ad essere, con il nostro esempio e con la trasmissione dei nostri valori e se cerchiamo scorciatoie all'esperienza e alla saggezza troveremo solo estremismi.
Grazie per l'attenzione
Francesco da Parma

Una piccola riflessione: le censure non sono mai belle, tutti hanno la possibilità di saper valutare e scegliere. Quindi mi stupisco tutte le volte che qualcuno invita alla censura per motivi che lui o lei ritiene di giustizia, eticità, o altro valore nobile. Io sono contro ogni censura, mi piace riflettere e far riflettere su tutto, a 360 gradi. Quindi ben venga questo dibattito sull'escursionismo di destra, sui giovani e sul fascismo. Ringrazio Carlo Possa, il suo intervento apre nuove prospettive al dibattito, vi invito a leggerlo. Ringrazio anche gli altri che hanno scritto, dicendo ai detrattori che così come in passato, anche in futuro parlerò di tutto quello che riguarda il camminare, anche di argomenti scomodi. Mi ricorda un po' la situazione in cui alcuni anni fa portai in modo prepotente alla ribalta la storia della morte in montagna del compianto amico di tanti di noi Stefano Bigi (www.boscaglia.it/stefano/stefano.htm), molti volevano mettere a tacere la storia, fortunatamente sostenuto dalla famiglia pensai che portare il caso alla ribalta avrebbe aiutato altri a evitare incidenti simili.  C'era invece chi mi fece forti pressioni per mettere tutto a tacere, "tanto Stefano è morto". Per non imparare dal passato. No, amici miei, impariamo dal passato, e se vogliamo evitare di cadere di nuovo nel fascismo, conosciamolo. Il fascismo ha tante facce, e una è proprio la censura.
 

Redazione e copyleft: Luca Gianotti.
Con il contributo di: Gianluca Bonazzi
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