NUMERO 82 - 4 Giugno 2004
CAMMINARE, PACE E CHE
GUEVARA
Sono stato intervistato da un settimanale sul tema del camminare per la
pace.
Riflettevo sul fatto che il camminare mette in una predisposizione
d'animo pacifica, per cui l'uomo o la donna che ha trovato nel camminare la sua
dimensione, difficilmente sarà aggressivo o aggressiva. Se i politici che stanno
insanguinando il pianeta si facessero lunghe camminate, sono sicuro avrebbero
una predisposizione d'animo più simpatetica verso gli altri esseri viventi. Ma
Bush al massimo fa dieci minuti di jogging contornato dalle sue guardie del
corpo...
Riflettevo anche su Ernesto Che Guevara, in questi giorni è uscito un
film tratto dai sui "Diari della motocicletta", il lungo viaggio in America
Latina che fece da giovane. Se il giovane Ernesto questo viaggio l'avesse fatto
a piedi, avrebbe imbracciato il fucile diventando guerrigliero? Voglio pensare
che se avesse camminato di villaggio in villaggio tra i popoli sudamericani, non
solo avrebbe preso coscenza delle ingiustizie contro i poveri, ma avrebbe anche
calpestato il terreno con loro, avrebbe sentito la loro saggezza pacifica, e
impregnato di quell'odore invece che un uomo di guerra sarebbe diventato un uomo
di pace, come Gandhi. In questo sta la forza pacifica del camminare, predispone
l'essere umano alla comprensione del prossimo e al rispetto per la
vita.
SEGNALIAMO UN
DISCO
A proposito di Gandhi, è uscito un CD di rock che consiglio a tutti.
Sulla copertina ci sono i piedi nudi dell'artista, la stessa artista che
già anni fa ci invitava a ballare a piedi scalzi ("Dancing barefoot").
Oggi ci invita a "Trampin'", vagabondare, camminare senza meta, "per fare del
paradiso la propria casa". Stiamo parlando dell'ultimo capolavoro di Patti
Smith, artista vera, che dedica una canzone di 9 minuti a Gandhi, un'altra
canzone lunghissima alla guerra in Iraq, e che conclude invitandoci al
"vagabondare a piedi". Gli altri testi parlano di fiori, uccellini, natura,
ragazze che fanno la ruota...
Passione, carica emozionale, impegno, poesia...
Patti Smith da 30 anni non delude mai!
SETTIMANA
SELVATICA
Dal 24 al 31 luglio la Boscaglia propone un fuori programma in
collaborazione con tra Terra e Cielo. Non è un viaggio a piedi, ma una settimana
stanziale, una "Settimana selvatica".
Camminate nei boschi/camminate
notturne/camminate bendati/camminate dell’attenzione/camminate sotto la
pioggia/riconoscimento delle orme degli animali selvatici/riconoscimento degli
alberi, le loro proprietà terapeutiche, il loro significato nelle tradizioni, la
loro simbologia/nel bosco di notte ad ascoltare/
la sera intorno al fuoco a
leggere qualcosa e a parlarne insieme
Il selvatico è uno stato
d’animo, una dimensione dell’esistenza, un modo di rapportarsi con il mondo.
Questo non è un corso per imparare ad essere selvatici. E’ un’immersione nel
mondo naturale. Cercando di abbandonare le nostre abitudine cittadine. Spegnendo
i cellulari. Dormendo sotto le stelle. Sentendo la pioggia sulla nostra pelle.
Strofinandosi il corpo con piante profumate. Mangiando cibi naturali e non
raffinati. E’ un tentativo di risvegliare l’animale che c’è dentro di noi. Le
guide presenti potranno facilitare questo percorso, ma gran parte dipende da
voi.
Il tutto si svolgerà nell'Alta Lunigiana, si dorme in tenda, in un prato
circondato dal bosco, si raccoglie l’acqua dalla sorgente e si mangia tutti
insieme con la cucina naturale di Tra Terra e Cielo, con proteine vegetali e
preparata con cibi biologici.
Costo, tutto compreso, 290
euro!
Per farsi mandare il programma dettagliato telefonate o scrivete alla
segreteria: tel. 0583 356182 o segreteria@boscaglia.it
VIAGGI A PIEDI: DISPONIBILITA' POSTI AL 4 GIUGNO
12-19 Giugno ORSOMARSO
AVVENTUROSO (CALABRIA): annullato
13-20 Giugno CRUEZA DE MA: DA LA
SPEZIA A GENOVA CON GLI ASINI: 10 posti vedi
scheda
19-30 Giugno DAL COL DU SOMPORT A BURGOS: CAMMINO DI
SANTIAGO (SPAGNA): 7 posti vedi
scheda
20-25 Giugno VAL PESARINA (FRIULI): 10 posti vedi
scheda
26 Giu. - 3 Luglio ISOLA D'ELBA A PIEDI: 2 posti vedi
scheda
26 Giu. - 4 Luglio TREKKING ORECCHIELUNGHE per
ragazzi: 12 posti (già 13 iscritti) vedi
scheda
3-10 Luglio VITA AVVENTUROSA IN POLLINO per ragazzi
e genitori (CALABRIA): 12 posti vedi
scheda
3-10 Luglio TRA LUPI E PASTORI (ABRUZZO): 11 posti
vedi
scheda
10-17 Luglio GRANDE TRAVERSATA DEL GRAN SASSO
(ABRUZZO): 11 posti vedi
scheda
11-17 Luglio BOLOGNA-FIRENZE CON GLI ASINELLI: 12
posti vedi
scheda
13-17 Luglio L'ANTICA VIA SPLUGA
(LOMBARDIA-SVIZZERA): 12 posti vedi
scheda
17-24 Luglio VIAGGIO NELL'ABRUZZO INTERIORE CON GLI
ASINI: 6 posti vedi
scheda
18-24 Luglio ALTA VIA DELLE DOLOMITI N° 1 (ALTO
ADIGE-TRENTINO-VENETO): 2 postivedi
scheda
24 - 31 Luglio SETTIMANA SELVATICA CON TTC
(PONTREMOLI - TOSCANA): 30 posti (programma a breve)
31 Luglio-7 Agosto
SULLE TRACCE DEI WALSER, AI PIEDI DEL CERVINO E DEL ROSA: 12 posti vedi
scheda
I VIAGGI DI
TARSICIO
Dalle Ande alle Alpi agli Appennini.
Tarsicio Matheus Rocha è
Sudamericano e i ritmi lenti li ha per natura. Viene dalla Colombia, la moglie è
di Belluno, per cui dopo aver camminato sulle Ande ha saltato come un camoscio
tra i camosci delle Dolomiti Feltrine. Poi si è trasferito sull'Appennino
Reggiano, dove è nato il piccolo Santiago. Tarsicio è una guida di indole lenta,
in perfetta sintonia con la filosofia della Boscaglia. Proprio perchè è di
indole lenta, propone pochi viaggi in un anno, e per conoscerlo (ne vale la
pena, vi assicuro!) bisogna inseguirlo. In giugno propone la traversata
dell'isola d'Elba, tra i profumi della macchia mediterranea, e il granito, i
marmi, le arenarie, i cristalli (come geologo ha tante cose da raccontare...).
In Agosto propone invece una settimana sulle Vette Feltrine, aspre, selvagge,
sentieri un po' esposti, torrenti dove bagnarsi, camosci dappertutto. Il suo
sogno nel cassetto: organizzare un trekking a Cuba, sulle orme del Che, nella
Sierra Maestra. Ci riuscirà nel 2005?
IL DIBATTITO SU DENARO
E NO PROFIT CONTINUA CON UN INTERVENTO DI LUIGI DI BOLOGNA
Rileggendo gli
interventi, nel dibattito sul danaro, mi ha colpito una
frase:
"Mi sembra cosi' assurdo: come questo commercio può essere equo se
quelli che lavorano non sono pagati ?"
E’ giusto dare un equa
remunerazione ai produttori, lavorando noi gratis?
Senza entrare nel
merito delle motivazioni del volontariato, mi sembra interessante riflettere
sulle contraddizioni in materia di lavoro "equo"
Conosco, per esperienza
personale, come viene valutatato il lavoro in alcune realtà "alternative" che
rifiutano i metodi di gestione capitalistici, le persone non sono retribuite
sulla base delle responsabilità e/o delle mansioni svolte, ma sulla base di uno
stipendio teorico "giusto". Questa cifra basta per vivere soltanto se ci si
estranea completamente dalla realtà circostante vivendo in una specie di comune
e rinunciando ad ogni superfluo (scelta peraltro affascinante, ma non alla
portata di tutti)
Questo esempio mi serve per ragionare sul fatto che
se lavoro in modo etico, è sacrosanto che debba essere retribuito, ma in che
misura? Quello che spesso accade, dove si lavora senza puntare al
profitto, ma con altri obiettivi, è che gli stipendi sono bassi, chi lavora non
vede riconosciuto il proprio impegno, le persone sono tutte uguali. I
prezzi dei servizi e/o prodotti sono bassi rispetto al mercato e quindi riescono
a malapena a coprire i costi e gli stipendi "giusti", tantomeno a generare
utili. Spesso quindi le imprese e/o cooperative arrancano in una palude
permanente, tra difficoltà finanziarie e superlavoro non pagato di qualcuno. Ma
allora dov’è la misura? E’ etico guadagnare 1000 euro al mese? E se ne guadagni
2000 sei uno sporco capitalista? Oppure ne devi guadagnare 10000 per essere un
vero maiale? Il rapporto tra lo stipendio del capo e quello un lavoratore comune
in un azienda americana è di 301 a 1, $155.769 a settimana contro $517. Come si
vede la distanza con I "veri" capitalisti è grande. Ma allora quanto quale
dovrebbe essere il rapporto etico? Dieci a uno? Tre a uno?
Uguale?
Io credo che l’eticità stia nei comportamenti e non nei numeri, se fai un buon lavoro è giusto che tu abbia un buon stipendio o un buon margine di guadagno. Se con quei soldi ti compri una porsche sei un porco, ma se invece li reinvesti per creare delle attività nel rispetto dell’ambiente (che comprende anche l’uomo) e per far lavorare altre persone, non stai usando il danaro semplicemente come uno strumento? Se hai dei fini etici, diventi meno etico se girano più soldi? E quanti di più?
Luigi Lazzarini
(BO)
L'ANGOLO DI ALESSANDRO
Il
libro
Camminatori e viaggiatori, vi segnalo un libro
interessante: “Vagabonding, l’arte di girare il mondo”. A parte il brutto
neologismo, forse sarebbe stato meglio “zonzerellare”, nel libro ci sono
belle citazioni e si alternano esperienze personali, informazioni pratiche,
suggerimenti bibliografici e ritratti di grandi viaggiatori del passato che
danno molti spunti di riflessione sul nostro modo di andare a vedere nuovi
orizzonti. Centrato soprattutto sui viaggi di lunga durata – quelli che durano
mesi, lasciando da parte il lavoro, la casa e anche la famiglia per provare
nuove esperienze – può essere utile anche a chi non ne ha mai fatti, ma ne sente
il bisogno, e ancora non ha trovato il tempo o meglio, la volontà, per
realizzarne uno.
“Vagabonding, l’arte di girare il mondo” di Rolf Potts, edizioni Ponte alle Grazie.
La
malva
La malva è una di quelle piante omnimorbia, ovvero
che guariscono tutto e chi la trova nelle sue passeggiate o ha la fortuna di
averla nel giardino dovrebbe tenerla presente per le sue moltissime
applicazioni. Innanzi tutto è calmante, emolliente, lassativa, utile contro la
tosse, l’asma le emorroidi e anche per curare le malattie da raffreddamento. Nel
passato i contadini si servivano del cataplasma delle foglie per estrarre le
spine. Per il suo alto contenuto di mucillagini esercita anche un azione
antinfiammatoria per gli occhi e le mucose del cavo orale. Gli antichi romani la
usavano mangiare per neutralizzare gli effetti delle nottate trascorse a bere e
mangiare e per Plinio, preservava da ogni male chiunque ne beveva giornalmente
il suo succo. Noi camminatori, soprattutto per riprendere i ritmi digestivi e di
“evacuazione”, aggiungiamola quando possibile nelle nostre minestre e zuppe
serali.
Il labirinto
di Cres
Nella parte settentrionale dell’isola croata, nella
zona più solitaria e silenziosa, chiamata Tramontana, tra rovine di vecchi
villaggi e sentieri che si perdono tra muretti a secco coperti di muschio e
alberi contorti ed antichi, c’è una piccola perla: la ricostruzione di un
labirinto famoso. Per la precisione, è la copia del labirinto che si trova nella
cattedrale di Chatres, in Francia. E’ stato costruito con tre tonnellate di
pietre di calcare bianco che ne segnano i contorni e la sua lunghezza totale,
percorrendolo fino al centro, è di circa un chilometro. E’ situato su un vecchio
pascolo, circondato da un fitto bosco e ci sia arriva, fortunatamente, solo a
piedi. Vi consiglio, come abbiamo fatto noi, di percorrerlo in silenzio e a
piedi nudi.
“Il cammino
verso l’illuminazione è facile o difficile?”
“Né l’uno né
l’altro”.
“Perché nò?”
“Perché non
esiste”.
“E allora come si viaggia verso
l’obbiettivo?”
“Non si viaggia. E’ un viaggio senza distanza.
Smetti di viaggiare e sei arrivato”.
Anthony de
Mello, Un minuto di saggezza
Redazione: Luca
Gianotti, Alessandro Vergari
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