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1 Aprile 2020 (442 / anno XX)

il cammino /220

Stanley Donwood, Holloway, 2013

Stanley Donwood, Holloway, 2013

Cadere sette volte, rialzarsi otto

Dopo i webinar, lanciamo un’altra iniziativa, un contest fotografico, che non è però un classico contest in cui conta la bella foto, il bel paesaggio, ma qui conta condividere una emozione con gli altri della nostra comunità, è un contest terapeutico, per rafforzarci condividendo storie in cui siamo caduti e poi ci siamo rialzati. “Cadere sette volte, rialzarsi otto” è un bel proverbio giapponese che abbiamo fatto nostro. Forza a tutte e tutti, grazie a tutti e tutte!
Luca Gianotti

Cadere sette volte, rialzarsi otto.

Contest fotografico in tempi di quarantena

Ti è mai capitato in cammino di sentirti a terra, di non avere più forze, di pensare addirittura di abbandonare, e poi ad un tratto le forze ritrovarle, dietro una curva, in un prato, a metà salita, in una foresta secolare, su un rettilineo interminabile, scattare in piedi e riprendere il cammino con vigore, sorridendo come mai forse avevi fatto?

Ti chiediamo di scavare nei tuoi ricordi, di scegliere una fotografia che hai scattato in uno di quei momenti e di descriverla in poche righe. Vorremmo mettere in circolo gli attimi in cui eravamo a terra e ci siamo rialzati, e farlo insieme, darci forza l’un l’altra. Poi, quando questa emergenza sarà finita, potremmo farne una mostra, e finalmente incontrarci dal vivo, conoscerci, abbracciarci. Se te la senti di scavare, spedisci la tua fotografia e le tue riflessioni (anche una riga soltanto) a questo indirizzo: resilienza@cammini.eu.
Pubblicheremo le storie che riterremo appropriate.
Alle storie più belle anche un premio.

✔  La speranza non va mai in quarantena

di Luigi Nacci

C’è stato un tempo in cui, ogni volta che partivo per un cammino, venivo preso in giro. C’era anche di peggio, persone con cui lavoravo che mi davano dell’irresponsabile, in modo più o meno velato. O del mona.
Facevo fatica a spiegarmi. Sono dovuti passare degli anni prima di riuscire a scriverne. Cercavo di dire, negli articoli e nei libri, che il cammino è un’esperienza potente, un’epifania, un’emergenza, un tempo sospeso in cui appaiono i segni di un’altra vita possibile. Ora che siamo in un’emergenza planetaria, e ci troviamo in un tempo sospeso in cui riflettere sui lavori che facciamo, sulle nostre relazioni, sui talenti sprecati, sui ritmi vorticosi e sui cambiamenti che potremmo mettere in atto in futuro, mi rendo conto di aver fatto bene a prendermi del mona e partire.
Fatti bastare poco, mi diceva la strada aperta, fermati agli incroci e pazienta prima si scegliere la via, godi della pioggia come della canicola, trova la forza per affrontare la salita, sii cauto nelle discese, e se non hai acqua o cibo spera di incontrare qualcuno che te ne dia, spera nella tua determinazione prima che nelle tue gambe, spera di perderti e di perdere i giudizi con cui sei partito, spera di farcela ma accetta la possibilità di uscirne sconfitto, spera di diventare umile, di vincere col piglio dello sconfitto e di perdere conservando un certo nitore negli occhi. Il cammino mi ha insegnato innanzitutto a sperare.
Per cui se ogni giorno scrivo, in questi vani post, che si deve sperare, non è per posa, credetemi, è perché l’ho imparato camminando per migliaia di chilometri con uno zaino sulle spalle.
La speranza non va mai in quarantena. Preferisco passare per mona, che perdere la speranza.

✔  Abbiamo aperto il canale Instagram

Instagram compagniadeicammini

In questo periodo è importante tenersi in contatto, e di questo dobbiamo ringraziare il web. Era già previsto, ma casca a pennello, abbiamo lanciato il nuovo canale Instagram della Compagnia dei Cammini. Cominciate a seguirci, è un canale curato da Francesca Piazza, nuova entrata nella nostra compagnia (da un paio di settimane Francesca è anche coordinatrice della nostra pagina Facebook). Non sarà un semplice replicare la nostra pagina Facebook, ma un canale con contenuti propri. Ovviamente siamo consapevoli che i social come Facebook e Instagram sono strumenti di dubbia eticità, e in futuro potremo anche decidere di cambiare, ma per ora ci tengono in contatto con voi. Su Instagram ci trovate qui: instagram.com/compagniadeicammini
Aspettiamo commenti a questi cambiamenti di comunicazione dei nostri social, vi piacciono?

✔  L’attesa #2

Lettera settimanale di Franco Michieli

Care amiche e cari amici,
in questa impossibilità di vederci o solo di ipotizzare quando e come potremo ritrovarci insieme in cammino, vorrei riprendere il filo dei pensieri iniziati con la lettera della scorsa settimana; una classica lettera, che viaggia in rete, ma che conserva i modi meditativi della corrispondenza tradizionale.
Fino a poco tempo fa non avrei mai immaginato di trovarmi rinchiuso in una delle aree della Terra dove una nuova pandemia raggiunge la più alta densità di contagio al mondo: la provincia di Brescia, accanto a quella di Bergamo. In realtà qui, nella Valle Camonica, la malattia è meno diffusa che in pianura o nelle valli accanto. Del resto nulla dura, e questo primato purtroppo si sta già spostando altrove e andando oltre, forse in Spagna, o negli Stati Uniti… […]

(la lettura continua qui)

✔  Un film gratuito: Il pianeta verde

Vi segnaliamo la visione di un film gratuito sul web, parla di abitanti di un altro pianeta, più avanzato del nostro, nel quale mangiare e bere sono davvero un diritto di tutti e non ci vuole il denaro per poterne usufruire. Dove gli abitanti comunicano tra di loro e condividono tutto, attraverso scambi di beni necessari alla sopravvivenza e, soprattutto, attraverso l’amore, la compassione e la volontà di aiutare gli altri. Uno di loro viene mandato sulla terra per verificare l’evoluzione.

Belle verte – Il pianeta verde (questo link permette la visione integrale del film in italiano)

✔  I bambini scomparsi per decreto

Riportiamo le riflessioni dei Wu Ming e di Rosa S., antropologa, su un aspetto che ci sta a cuore, i bambini:

I bambini scomparsi per decreto. La sofferenza dei più piccoli nei giorni del coronavirus

✔  Entronauti: guardarci dentro

Cari compagni di Cammino, Entronauti, cioè guardarci dentro, dovremmo esserlo sempre. Esserlo in cammino, quando si è aperti e sensibili al “tutto” dentro e fuori di noi, è importante. Esserlo in questo momento di chiusura in casa è una opportunità preziosa. Conoscere veramente noi stessi non può prescindere dall’ascoltare la saggezza dei nostri sogni. Le immagini dei sogni segnalano se siamo o meno sulla buona strada o come eventualmente tornarci. Non sono opinioni di altri, è la nostra verità profonda che parla. PROPOSTA? Inviamoci i nostri sogni di questo periodo è insieme commentiamoli. Tutti siamo in grado di farlo. E magari il sottoscritto, che ha solo un po’ più di dimestichezza sull’argomento, può darvi qualche dritta. Per cominciare, potete far riferimento alla mail giuliaop@gmail.com.

ENTRONAUTI
E se usiamo questo tempo incerto
Per fare quello che mai facciamo
PER NON FARE
Uscendo da consumismo e stress
E, non facendo, riscopriamo il silenzio
E, in silenzio, il guardarci dentro?
Un esame di coscienza è necessario.
A tutti noi.
Ma davvero stavamo vivendo nel rispetto
Della Natura, degli altri esseri viventi, di noi stessi?
In silenzio
Guardarci dentro
Perché non è scritto da nessuna parte
Che meritiamo di stare in questo mondo.
Quali sono le cose importanti,
Le cose veramente importanti?
In silenzio
Guardandoci dentro
Chiediamocelo
E poi, a tempo debito, ne parleremo.
Non c’è empatia con gli altri
Se prima non coltiviamo
Il guardare dentro di noi.
ENTRONAUTI
Perché non è possibile conoscere se stessi Se non torniamo ad ascoltare la saggezza dei nostri sogni.
Vogliamo forse abbandonare i nostri sogni?
Nei tempi incerti è giusto crollino le certezze.
È il tempo delle domande.
Il momento in cui limiti e fragilità vanno accettati.
Un futuro di nuove speranze
Ce lo dobbiamo guadagnare
Con fatica, intelligenza e curiosità.
Non facciamo prevalere la paura che paralizza.
Usiamo la paura per stare attenti, finalmente, A VIVERE CON CURA.

Guido Ghidorzi

✔  Appuntamenti (rigorosamente sul web)

I webinar delle guide Compagnia dei Cammini

L’incontro con I cani lungo il cammino
Il risveglio del mattino
Autoproduzione biocosmetici da viaggio
Sicuri in cammino
I Ching: il libro dei mutamenti in tempo di mutamento

Come iscriversi e i dettagli di ogni webinar a questa pagina.

✔  Lettere

Tanti tanti messaggi, ci siete, siete solidali, ognuno come può, siete attenti e anche critici quando serve, vi vogliamo bene! Grazie grazie grazie

« Vi seguo da tanto e leggo questa rivista online con tanto entusiasmo e amore! Spero di fare presto un viaggio con voi, appena finirà tutto questo non rimanderò più.
Grazie infinite per la bellissima iniziativa del webinar!!!
Siete speciali ♥️♥️♥️
Con affetto, »
Silvia

« Grazie grazie!
Uniti si vince… »
Laura

« Salve, seguo la vostra newsletter da alcuni mesi, sono una naturopata, ho deciso di diventare socia x sostenervi in questo momento così difficile per tutti.
Vorrei chiedere il permesso di informare i miei clienti dei vostri webinar.
Trovo sia un’iniziativa magnifica!
Magari qualcun altro apprezzerà come me la vostra filosofia, scegliendo di guardare al mondo e a sé stessi con occhi nuovi.
In attesa di un vostro riscontro, un caro saluto »
Serenella

« In ogni caso mi sono comprato scarponi Scarpa in pelle, mi stavo allenando 4 volte alla settimana sul Monte Lera (una volta mi sono anche perduto). Io e loro, gli scarponi, eravamo pronti. Li avevo già lubrificati con dei grassi perché ci avevo dato dentro. Ma ci sto completamente dentro questo pensiero: vivere come se da un momento all’altro dovessi partire per un cammino, anche per l’ultimo, l’ultimissimo da cui torneremo chissà come.
A presto »
Salvatore

« Buongiorno
Ho appena fatto il bonifico per l’iscrizione 2020, allego il modulo.
Non so se quest’anno riuscirò a camminare con voi, l’intenzione c’era ma adesso è tutto rimesso in discussione… ma mi sembrava comunque importante fare una piccola cosa per supportarvi e ringraziarvi del continuo impegno che ci mettete, anche in questo momento difficile!!
Grazie e a presto!! »
Stefano

« Gentilissimi,
grazie, il segreto è essere flessibili e trovare, con la creatività che contraddistingue l’uomo, la possibilità di sentirsi sempre uniti e connessi.
Un caro saluto »
Franca

« Buongiorno Compagnia,
vi ho appena inviato, via bonifico bancario, gli 80 euro che mi avevate gentilmente restituito quando ho spostato la mia iscrizione dal viaggio in Mongolia a quello fra Lubjana e Trieste. Credo sia venuto il momento che io contraccambi la gentilezza. La Compagnia ne ha più bisogno di me, di questa piccola somma. Un abbraccio, in attesa di tempi più liberi, »
Maria Donata

« Un pedi leva e l’autru metti
Mi affaccio su Largo Saluzzo, ottagonale piazza ottocentesca di Torino seconda a Porta Palazzo sede del mercato cittadino. Non c’è nessuno o come direbbe Camilleri ’ntra sta piazza nun c’è anima criata. La movida si è vaporizzata. Le centinaia di persone che affollano San Salvario durante il weekend saranno a casa. Il silenzio della piazza testimonia un aspetto inusuale degli spazi aperti pubblici della città contemporanea al tempo del Corona Virus. C’è il sole. Quasi quasi scendo e mi faccio un giro. In giro non c’è nessuno. Ma perché mi trattengo? Mi limito a uscire saltuariamente, uno solo per la coppia che siamo, per fare la spesa di preferenza in un piccolo negozio indossando la mascherina FFP3 acquistata tempo addietro per difendermi da ciclista dalle polveri sottili che si addensavano in città, prima delle virali restrizioni, e con guanti di lattice azzurri.
Ho 68 anni, sono un architetto in pensione, e di norma vado in palestra 4 volte alla settimana. Raggiungo e me ne riparto dai Dojo, in bicicletta. Pratico un’arte marziale giapponese che si chiama Aikido, indispensabile per la mia salute fisica e psichica. Per ora rinuncio fisicamente e mi alleno mentalmente. Il tempo del trekking a Pantelleria con la Compagnia è alle spalle. La richiesta di stare in casa non mi pesa, disegno, leggo, cucino, telefono, scrivo, frequento social (molto) e serie televisive e film. È primavera. Prendiamo il sole quando c’è su un grande terrazzo e curiamo le piante. In questo il privilegio è indubbio. La casa grande dove viviamo è molto diversa da una casa piccola ancorché disegnata da un architetto, ma oltre agli aspetti materiali la vera differenza è essere in due. Due in contatto frequente con i figli, uno in viaggio odissea da Londra via Zurigo a Roma che all’arrivo a Torino si isolerà per 14 gg in una casa diversa dalla nostra, e uno a Parigi con la sua compagna confinato in un alloggio di due stanze.
Non esco per non indurre un riflesso, non certo di emulazione che induce a ispirarsi positivamente a qualcuno, in giovani e anziani che vedono negli spazi urbani svuotati una occasione di passeggio e flanellamento solitario in assenza di concittadini, e non solo nei parchi solcati dai podisti, ma nelle piazze e nelle strade, senza l’imposizione del “metro di giudizio” inutile nella città svuotata. La questione evidente è come si pone l’individuo nei confronti degli altri. Un garantismo fuori luogo porta a ritenere che le proprie scelte individuali siano prioritarie e non negoziabili e non abbiano nulla a che vedere con i comportamenti collettivi indotti dalle prescrizioni governative sul Corona Virus. Rammento sommessamente che se è possibile riempire un vuoto è perché altri si sono sottratti e hanno consentito la realizzazione di quel vuoto, che corrisponde specularmente a un pieno nelle abitazioni.
C’è un’onda di podisti, ciclisti, e addetti del fitness in rivolta contro un governo illiberale che mina il diritto al salutismo, indifferenti tra l’altro agli eventuali infortuni disciplinari che andrebbero a intralciare il lavoro dei medici e a sottrarre risorse sanitarie. Suggerisco a tutti, ancora con Camilleri, di adottare la tecnica de un pedi leva e l’autru metti, una lenta progressione giorno dopo giorno. Sfruttiamo il tempo liberato a causa del virus per rimanere nella comunità tra color che son sospesi, e trovare dentro di noi e non fuori il giusto passo e le risorse per affrontare questa prova.
Grazie per l’attenzione. »
Gianluca C.

« Cara Compagnia dei Cammini, carissimi amici in Italia!
Ancora non ho avuto l’occasione di conoscervi personalmente. Pero da un po’ di tempo leggo con molto interesse le vostre newsletter, che ricevo qui in Germania.
Adesso vi voglio esprimere solamente il mio sentimento di dolore, grandissima tristezza e di dispiacere infinito per la vostra situazione con il coronavirus.
Noi in Germania siamo ormai anche colpiti - ma e (ancora?) ben diversa.
Nessuno qui può credere a quello succede in Italia.
Io ho sempre amato il vostro bellissimo paese, ci ho degli amici stretti, ci sono andata da voi in ogni mia vacanza da 43 anni.
Purtroppo non posso esprimere con le parole il mio dolore adesso.
Ma vi penso. Sento con voi.
I miei pensieri e le mie preghiere sono con voi: Con il popolo innocente italiano, con tutti quelli che ci soffrono adesso e con quelli che si sacrificono per il loro lavoro nei ospedali.
Per il momento non so cosa posso fare per voi – ma almeno volevo dirvi questo.
Franco Michieli ha scritto una lettera mervavigliosa – ha trovata le parole cosi tanto meglio delle mie. Per me sono una grande consolazione - le sue parole cosi saggio e con amore.
Grazie mille per questa lettera!
Appena sara possibile vengo!!
Ci vediamo nelle montagne!
Con tutto il mio cuore vi saluto fino allora!! »
Carmen

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