Se non visualizzi correttamente
la newsletter, visita questo link.

17 Novembre 2020 (454 / anno XX)

il cammino /232

letargo

Usciremo dal letargo presto

Ci fermiamo. Di nuovo. Ci dispiace molto.
Ci prendiamo un po’ di riposo, per riflettere, per riposarci, per ricaricare le batterie, per preparare il ritorno e camminare di nuovo insieme a voi.
Abbiamo annullato tutti i viaggi in partenza, già 7, teniamo aperta una speranza per i viaggi di Capodanno.

I viaggi di queste ultime settimane ci hanno fatto capire quanto sia importante il nostro ruolo, quanto abbia fatto bene a tutti coloro che vi hanno partecipato una settimana di depurazione psico-fisica, staccare la spine dalle news e dai social, ossigenarsi nella natura. Ma per ora non è più possibile. È giunto il momento di una seconda pausa, un letargo che avremmo volentieri evitato.
Confessiamo che siamo preoccupati, se il lockdown sarà lungo la nostra organizzazione rischia davvero.
Ma teniamo duro, nonostante le spese già sostenute per l’organizzazione, la stampa dei cataloghi, la comunicazione ci abbiano asciugato, e tengono duro le nostre guide, che si trovano senza entrate per non sappiamo quanto tempo.

Cammineremo di nuovo insieme, ne siamo sicuri. Sarà a gennaio, sarà a primavera, ma ripartiremo.
L’invito a tutti i camminatori è di non scoraggiarsi, di non farsi intossicare dalle notizie, di pensare con la propria testa e di riflettere. Noi contribuiamo portandovi suggerimenti di lettura e spunti di riflessione.
Un caro saluto a tutti e tutte dal nostro staff.
Luca Gianotti

In questo numero:

✔  L’opinione di Guido: Camminare fa bene alla salute. Sempre.

Cari compagni di cammino, in questi anni abbiamo coi nostri passi riscoperto la natura e, camminando, la nostra autentica natura, che è libera, selvatica ed empatica. Abbiamo sicuramente coinvolto in questa avventura, che è solo una costola del più ampio e variegato arcobaleno ecologista, una fetta crescente di popolazione e un apparente consenso della cultura medico scientifica. Un esempio di questo è che ormai nessun medico nega come consiglio di salute di praticare almeno un’ora di passeggiata al giorno. Poi è arrivata la pandemia Covid…

Cosa succede in Belgio? la lettura continua qui.

torna al sommario

✔  In ricordo di Paolino

Paolino (Paolo Sanelli)

Foto di Emanuela Colombo

Nonno Paolino a 94 anni è morto serenamente, a casa sua, sotto la montagna che amava, la Majella, circondato dall’affetto dei suoi cari, senza soffrire, spegnendosi piano piano come una candela. Nonno Paolino è morto come è vissuto. Paolo Sanelli (per tutti Paolino) era uno dei punti forti del viaggio in Majella, che accompagno da decenni, lungo il tratturo magno. Durante i primi giorni leggevo le sue memorie, pubblicate in un libretto intitolato “I miei sogni sono stati tutti sulla Majella” (Menabò edizioni). Chi era con me se lo ricorda di sicuro, di come giorno dopo giorno ci si appassionava alle sue storie di vita, al suo linguaggio (“una bella volta…”). Poi arrivati a quel borgo che è un gioiello, Decontra, sotto il monte Amaro, posati gli zaini, ecco la sorpresa: Paolino era lì, e la sorpresa più grande era che sebbene anziano fosse ancora così curioso, positivo, rideva spesso Paolino, sapeva raccontare storie, e rimaneva sospeso in attesa di approvazione per poi scoppiare in una risata o in un sorriso. Leggendo le sue memorie, ascoltando le sue storie, ci si rende conto della vita dura che facevano le persone umili. Ma quelli che avevano carattere, come Paolino, sapevano apprezzare la vita in quanto tale. Questo deve insegnarci Paolino, che comunque, quando torneremo a Decontra, sarà sempre lì, nelle pietre, nei suoi familiari, nelle storie della Majella, la grande madre alla quale si è ricongiunto.
Un abbraccio caloroso a Marisa e Camillo, e ai figli Viola e Paolo. (LG)

torna al sommario

✔  Recensioni

365 volte Europa

Riccardo Carnovalini – "365 volte Europa", Edizioni Magister 2020Camminare per un anno intero senza interruzioni, attraverso il divenire delle quattro stagioni e dei paesaggi antropici e selvatici di un continente: un sogno e un’impresa che non possono non affascinare chiunque abbia già sperimentato cammini di lunga percorrenza; e compreso perciò quali dimensioni incredibili si celino ancora più in là, aggiungendo altri mesi, altre stagioni, altri Paesi ai propri passi, fino a restare nella vita vagabonda per tutto il tempo che impiega la Terra a compiere un giro intorno al sole: 365 giorni, per altrettante tappe. Tuttavia è raro che qualcuno trasformi il sogno in realtà: ce l’hanno fatta, grazie a scelte di vita importanti, Riccardo Carnovalini e Anna Rastello, viaggiatori ben noti non solo agli appassionati, che dal 16 ottobre 2018 al 15 ottobre 2019 hanno compiuto un formidabile percorso pedonale attraverso 22 nazioni del vecchio continente. Usciti di casa ai piedi delle Alpi Graie, un pesante zaino in spalla carico di tutto il necessario, salvo i viveri da rinnovare di villaggio in villaggio, hanno varcato il primo confine innevato per inoltrarsi in Francia, Spagna, Portogallo, di nuovo Spagna e Francia, Belgio, Olanda, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Macedonia del Nord, Grecia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia e di nuovo Italia, con conclusione a Trieste dopo 11.275 km. Senza supporti esterni, cercando relazioni col mondo giorno per giorno grazie alle sole risorse personali; da semplici viandanti senza credenziali da pellegrini, tanto da non ricevere l’ospitalità che oggi suole ricevere chi si presenta con quell’etichetta inflazionata. Quasi sempre nella loro tendina, dunque, montata nei crepuscoli delle località più insolite e rimessa nello zaino all’alba.

Si tratta non solo di un viaggio, ma di un nuovo esperimento antropologico, a cui i nostri due amici non sono nuovi: andare incontro allo scoperto, senza sicurezze, all’umanità sparsa sulle terre d’Europa, come pochi anni fa avevano fatto per 6.000 km in Italia col progetto PasParTu (l’omonimo libro fu pubblicato dalle Edizioni dei Cammini quando erano curate da Luca Gianotti), in quel caso senza denaro con sé e sondando la sola forza dell’ospitalità.

Ne sono uscite 365 tappe che sono un inno d’amore all’Europa, e in particolare ai suoi paesaggi e genti marginali, misto al dolore per la bellezza che il continente spesso non sa conservare. Riccardo, fotografo specializzato in paesaggi, con occhio esperto e sensibile ha scattato una media di 29 foto ogni giorno. Una selezione rigorosa delle immagini, composta con arte nelle pagine del libro di recente pubblicazione 365 volte Europa, ci trasporta nel cammino grazie a una capacità evocativa non comune, facendoci sentire accanto a quei passi posati su mille terreni diversi. Un racconto emozionale, in cui parlano solo luce e colore, da non perdere. A cui si può affiancare la narrazione a parole che per 52 settimane la coppia pubblica a puntate ogni domenica su Repubblica e sul loro blog personale. Il libro si ordina sul sito di Edizioni Magister. (Franco Michieli)

Riccardo Carnovalini – “365 volte Europa”, Edizioni Magister 2020 – 20 euro

torna al sommario

✔  Non sottovalutiamo la Vitamina D

Una ricerca che viene dalla Spagna, sui malati di Covid, ci ha incuriosito. Ne abbiamo letto sul portale GreenMe. L’82% dei malati covid studiati nell’ospedale universitario di Santander aveva carenze forti di vitamina D. Dato doppio rispetto alle carenze del gruppo di confronto, fatto di persone sane. Come molti sanno, la vitamina D è carente in molti di noi, perché la vita al chiuso non consente di assumerla. La assumono coloro che vivono all’aperto, esposti ai raggi solari. Siamo dunque costretti ad assumere vitamina D integrativa. Ma è meglio di niente. Se non possiamo stare all’aperto. Con pochi euro, fortifichiamo le nostre difese immunitarie. Ecco la notizia di GreenMe sulla quale riflettere.

torna al sommario

✔  I cammini nel paese dell’Assurdistan

La Regione Abruzzo ha stanziato 6 milioni di euro per sostenere il turismo nel proprio territorio. Bene, dico io. Vediamo come li hanno spesi. Sono 5 anni che chiediamo contributi economici per i due cammini di cui ci occupiamo in quella regione: per il Cammino dei Briganti, che quest’anno, in pieno Covid ha registrato 3500 persone che lo hanno percorso tutto, quindi 3500 x 7 giorni = 24.500 presenze; e per la Via del Tratturo, neonato cammino che percorre gli antichi tratturi, che sono stati di recente dichiarati patrimonio immateriale dell’umanità.

Rullo di tamburi… I 6 milioni di euro vanno al Napoli Calcio! Perché in cambio il Napoli calcio farà i suoi ritiri estivi a Castel di Sangro, e questo sarà un grande aiuto al turismo abruzzese. La notizia è così vergognosa e assurda da sembrare falsa, leggetela qui, su Repubblica. In cambio dei 6 milioni di euro, la Regione Abruzzo avrà diritto anche a 80 posti gratuiti allo stadio, e 4 palloni firmati!

torna al sommario

✔  Recensioni

L’Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori

Natalino Russo – "L’Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori", Laterza 2019Natalino Russo è giornalista e fotografo, collabora con National Geographic, PleinAir, Meridiani, Qui Touring e altre testate. È autore di una ventina di guide di viaggi. Questo libro racconta la sua passione per il cammino, è una carrellata di camminate che ha percorso per lavoro o per piacere, divise in cinque aree tematiche: sentieri nella storia, nella natura, nella fede, nelle memorie di guerre e nel nuovo millennio. Tra le camminate che racconta: alcuni tratturi sulle orme dei Sanniti; la scoperta dell’Aspromonte (e il Sentiero dell’Inglese); camminare in Penisola Sorrentina sulle orme di Giustino Fortunato; la storia del Sentiero Italia; ovviamente la Via Francigena e i cammini di Francesco a rappresentanza dei sentieri nella fede; più originale e poco conosciuto il cammino degli anarchici nel Matese, sulle orme del cammino che nel 1877 fecero Errico Malatesta e compagni, cammino riproposto ogni anno dall’associazione Lerka Minerka, chiamato anche Sentiero degli Internazionalisti; una gita al faro di Punta Palascia in Salento, per intervistare l’ultima famiglia che lì visse; il cammino delle Terre Mutate; una sua camminata a Roma lungo la linea metropolitana A, 18 km dal capolinea Battistini al capolinea Anagnina; e per finire un’altra camminata a Roma, più poetica e carica di bellezza, i primi 15 km dell’Appia Antica. Il libro contiene anche la visione personale dell’autore sul cammino, e i suoi consigli sull’attrezzatura (costruiti nelle esperienze fatte anche con Fabrizio Ardito) e una bibliografia sui libri dedicati a questo tema. (LG)

Natalino Russo – “L’Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori”, Laterza 2019 – 16 euro

torna al sommario

✔  Appuntamenti nella natura e nel naturale

Fratello albero

Fratello albero. 21 novembre 2020. Giornata nazionale degli alberi. Dialogo con Tiziano Fratus. Città di Feltre

Riprendono gli eventi online, ve ne segnaliamo uno. Tiziano Fratus è un amico, e in occasione della giornata mondiale degli alberi, il 21 novembre, dialoga con l’assessore alla cultura di Feltre, Valter Bonan, altro amico della Compagnia dei Cammini. L’appuntamento gratuito è su Meet alle 17.30: Tiziano Fratus, l’Homo Radix, il cantore, cercatore e difensore degli alberi, ci parlerà della poesia degli alberi. Ecco il link per iscriversi all’evento organizzato dal Comune di Feltre.

torna al sommario

✔  Lettere

« Buonasera Luca Gianotti, ho appena letto nella sua Rivista la recensione al film di Bruce Chatwin e sono a farle i miei complimenti per la bellissima impostazione dell’articolo. Da anni vado camminando per necessità interiore. Spero prima o dopo di riuscire a incrociare una escursione con le vostre belle iniziative.
Un saluto »
Silvio

« Dioooooo come mi trovi d’accordo sulla Scuola a piedi!!! E anche al lavoro! C’è gente che prende i mezzi per fare due fermate, ma dove siamo finiti…
Sempre bella la tua newsletter, grazie »
Elena

« Gentile signor Gianotti, non posso non rispondere alla sua osservazione sul sovraffollamento degli autobus. Insegno Inglese al liceo scientifico e le posso garantire che la maggior parte degli alunni della mia scuola che utilizzano i mezzi pubblici (non autobus urbani bensì corriere di linea) non ce la farebbero mai ad arrivare a scuola con un’ora di cammino. Per non considerare la mancanza di public footpaths in Italia e di ciclabili. Voglio pensare che la sua sia solo una provocazione perché, mi creda, lavorare a scuola in questo periodo è quasi come andare in trincea. E la maggior parte degli insegnanti lo fa credendoci e rendendosi conto che se non restiamo in classe perdiamo i ragazzi.
Quindi d’accordo con le provocazioni, ma attenzione alle generalizzazioni e semplificazioni di un problema che è veramente grave e che necessita di una soluzione immediata.
La ringrazio se avrà la pazienza di leggere questo messaggio. »
Elisabetta

Buongiorno Elisabetta,
il fatto che i nostri ragazzi siano ormai in sovrappeso e poco dinamici, facciano troppo poco moto e troppo poco sport, lo dicono i dati.
Ovvio che ogni situazione è diversa, ma spesso si generalizza. Io non so se lei insegni in una grande città o in un centro minore. Ci sono casi e casi. Ovvio che chi prende i mezzi perché deve attraversare una grande città molto affollata e pericolosa, o perché abita in un paesino distante 20 km dal centro dove risiede la scuola, non ha alternative ai mezzi stessi. Almeno fino a oggi.
Ma l’Italia è fatta di tante situazioni diverse. Quando facevo io il liceo, in una cittadina di provincia dell’Emilia Romagna, dove il rispetto per le biciclette è altissimo, la possibilità di andare a scuola a piedi o in bicicletta c’era. E c’è ancora. Anche se nella stessa cittadina molti studenti vanno in autobus, per pigrizia.
Se si facessero statistiche per ogni scuola, si potrebbe stabilire una percentuale di chi prende i mezzi pubblici per vera e stretta necessità e chi invece potrebbe ovviare, usando le proprie gambe. Sarebbe un trauma, per molti ragazzi sedentari. Ma un trauma positivo.
Sappiamo tutti bene le difficoltà in cui versa il vostro lavoro di insegnanti in questo momento, e speriamo insieme a voi che la scuola resista, contro ogni logica di chiusura. Ma appellarsi ai trasporti per chiudere la scuola, è troppo facile da parte di chi non ha rispetto per l’educazione. Quindi ogni idea deve essere messa in campo per non dar loro questo pretesto. Salvare la scuola, per chi può andando a piedi o in bici, oppure organizzare trasporti di gruppo con genitori, o altre idee creative.
Perché l’educazione viene prima.
Buon lavoro in prima linea
Luca
PS: questa risposta vale anche come risposta a Vanessa di Venezia, che mi scrive una lunga lettera che inizia con “Leggo sempre con grande piacere la newsletter del Cammino, ma questa volta il Suo intervento mi sembra, in parte, fuori luogo e un po’ semplicistico.”

« Gentile Luca,
solo due parole per congratularmi con Lei per il servizio sull’andare a scuola a piedi – beh, io che ho 80 anni, sono SEMPRE andata a scuola a piedi e abitando al 5° piano senza ascensore ho fatto migliaia di scalini e non c’era il riscaldamento in casa! Forse è per tutti questi conforts che ancora oggi cammino molte ore in montagna, collina e città e sono certa che sono anche tutte le mancate comodità che mi hanno garantito finora una ottima salute fisica e mentale. Come convenimmo con una mio collega camminatore forse la vita scomoda non è poi così male!
Grazie per offrirci tante piacevoli letture!
Cordialmente »
Laura Z., Torino

« Salve, volevo comunicare alcune riflessioni relative al tuo commento sulla newsletter inviata, dove ti chiedi chi si metta in cammino oggi e come lo faccia, ovvero con poca preparazione e come se si trattasse dell’ennesima occasione di “consumare” qualcosa di diverso, con poca o nulla preparazione ecc. Concordo con te, e credo che, purtroppo, dipenda, oltre che da atteggiamenti personali, anche e soprattutto da una forma mentale, un atteggiamento, che porta a operare delle scelte “trendy”, ma senza il gusto o il desiderio di approfondire. È un modo di approcciarsi alla realtà che coinvolge ogni sfera: dallo studio alla sfera sentimentale, politica e affettiva; ovviamente non tutti i giovani sono così, ma, a mio avviso, sono sempre di più e in questo sono incoraggiati da una società che invita a “usare” ciò che piace, buttando via subito quello che è “rotto”, che non va. Così, anche gli imprevisti, la pioggia, le scarpe che fanno male, ogni “inceppatura” viene vissuta con fastidio o paura, certo con impreparazione, così come sono assai spesso del tutto impreparati al vivere quotidiano. Non ho idee per aiutare queste persone a crescere, bisognerebbe istituire una patente per genitori, forse, visto che la prima educazione si riceve in famiglia? Aggiungo, per esperienza personale, che frequentare gli scout indubbiamente aiuta un sacco a formare persone autonome, avventurose e indipendenti e anche fisicamente resistenti. Un caro saluto da una camminatrice ormai vecchietta, che, ahimè, deve selezionare con molta cura i propri cammini. »
Laura B.

« Volevo condividere questo disegno e queste parole nate al rientro dal cammino “Cammina e Respira”.

RESPIRA
Inspira. Lascia che l'aria entri e accarezzi il tuo corpo rendendolo vivo.
Trattieni dentro di te quest'energia vitale, essenziale e fondamentale.
Espira. Lascia che l'aria esca trascinando con sé ciò che al tuo corpo non serve più.
Raccogli, tieni e lascia andare.
Un respiro dopo l'altro.
Un passo dopo l'altro.
Dalla terra, con la terra, verso il cielo.

Un caro saluto »
Silvia

Disegno di Silvia

torna al sommario

✔  Il video finale

È stato uno degli ultimi cammini della Compagnia prima del lockdown, pochi giorni fa. Con Nico Di Paolo lungo la costa degli etruschi e sui monti livornesi. Questo video, realizzato dallo stesso Nico, vi mostra come nel rispetto delle regole camminare in natura, con un piccolo gruppo, sia terapeutico. Le persone che erano là hanno provato i benefici dell'esperienza sulla loro pelle.

Video Cammina respira 2020 - Nico Di Paolo

torna al sommario

✔  I nostri numeri

Questa newsletter è stata inviata a 36.557 appassionati del camminare. La nostra pagina facebook piace a 111.828 persone. Il nostro nuovo profilo Instagram sta crescendo ed è seguito da 2.947 persone.

Ti piace questa newsletter? Inviala ai tuoi amici, invitandoli a iscriversi!
Visita l'archivio della newsletter per leggere altre notizie sul camminare, ma anche su altri temi che ci sono cari (ecologia, ambiente, salute, naturale…).
Puoi anche visitare il sito www.cammini.eu per saperne di più sulla filosofia del camminare e trovare proposte di viaggi a piedi.

Il popolo dei camminatori diventa sempre più grande... lenti ma inesorabili... uniti dalla forza che il camminare e l'amore per la natura sanno darci.

torna al sommario

La Compagnia dei Cammini è su Facebook all’indirizzo
www.facebook.com/compagniadeicammini

A norma del D.Lgs 196/2003 abbiamo reperito la tua e-mail direttamente da un messaggio che ci avevi precedentemente inviato, su tua esplicita comunicazione, navigando in rete o da un messaggio che ha reso pubblico il tuo indirizzo di posta elettronica. Questo messaggio non può essere considerato spam poiché include la possibilità di essere rimosso da ulteriori invii di posta elettronica. Qualora non intendessi ricevere ulteriori comunicazioni, ti preghiamo di inviare una e-mail a luca@camminoprofondo.it con in oggetto il messaggio: "Mi si espunga"; oppure è possibile cancellarsi da soli seguendo le istruzioni dal link qui sotto. Grazie.

Iscriversi o cancellarsi dalla nostra newsletter

Archivi del CamminareInforma e del Cammino

Per scriverci: luca@camminoprofondo.it

Per informazioni sui viaggi a piedi proposti dalla Compagnia dei Cammini:
Tel. 0439 026029  /  lun-ven 9-13 14-18  /  info@cammini.eu

Direzione, redazione e copyleft: Luca Gianotti
con il contributo di Nico Di Paolo, Emanuela Colombo (fotografa), Guido Ghidorzi, Franco Michieli, Stéphane Wittenberg, Brigitte Minder, Laura B., Laura Z., Elisabetta, Vanessa, Elena, Silvio, Silvia e tanti altri

Amici

Compagnia dei Cammini Deep Walking - Cammino Profondo
 
Scarpa Flora
 
Emergency Ediciclo editore
 
Casale le Crete bed&breakfast CamminaCreta
 
Radio Francigena - la voce dei cammini - radiofrancigena.com Banca Etica
 
Libera: associazioni, nomi e numeri contro le mafie PACE