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27 Agosto 2021 (466 / anno XXI)

il cammino /244

L’estate in cammino sta andando alla grande

Da Trieste al Cammino dei Briganti alle Eolie, passando per tanti altri luoghi d’Italia, i nostri gruppi si godono il cammino passo dopo passo, respiro dopo respiro.

In questo numero:

Come sapete, quest’anno la Compagnia dei Cammini non ha ancora stampato un catalogo cartaceo, ma tutti gli appuntamenti del prossimo autunno li trovate sul sito www.cammini.eu. In particolare ecco i viaggi a piedi di settembre, e quelli di ottobre.

Catalogo 2021 CdC

✔  E i cannoni divennero cannoli

In ricordo di Gino Strada, un giusto che mancherà a tutti noi, pubblichiamo una favola da lui scritta.

C’era una volta un pianeta chiamato Terra. Si chiamava Terra anche se, a dire il vero, c’era molta più acqua che terra su quel pianeta. Gli abitanti della Terra, infatti, usavano le parole in modo un po’ bislacco. Prendete le automobili, per esempio. Quel coso rotondo che si usa per guidare, loro lo chiamavano “volante”, anche se le macchine non volano affatto! Non sarebbe più logico chiamarlo “guidante”, oppure “girante”, visto che serve per girare? Anche sulle cose importanti si faceva molta confusione.

Si parlava spesso di “diritti”: il diritto all’istruzione, per esempio, significava che tutti i bambini avrebbero potuto (e dovuto!) andare a scuola. Il diritto alla salute poi, avrebbe dovuto significare che chiunque, ferito, oppure malato, doveva avere la possibilità di andare in ospedale. Ma per chi viveva in un paese senza scuole, oppure a causa della guerra non poteva uscire di casa, oppure chi non aveva i soldi per pagare l’ospedale (e questo, nei paesi poveri, è più la regola che l’eccezione), questi diritti erano in realtà dei rovesci: non valevano un fico secco. Siccome non valevano per tutti ma solo per chi se li poteva permettere, queste cose non erano diritti: erano diventati privilegi, e cioè vantaggi particolari riservati a pochi. A volte, addirittura, i potenti della terra chiamavano “operazione di pace” quella che, in realtà, era un’operazione di guerra: dicevano proprio il contrario di quello che in realtà intendevano. E poi, sulla Terra, non c’era più accordo fra gli uomini sui significati: per alcuni ricchezza significava avere diecimila miliardi, per altri voleva dire avere almeno una patata da mangiare.

Quanta confusione! Tanta confusione che un giorno il mago Linguaggio non ne potè più […]

La lettura continua qui.

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✔  Dal viaggio di Luigi Nacci nella Spagna più spopolata

Tre frammenti dal diario di Luigi

Oggi, per la prima volta, al diciassettesimo giorno, ho incontrato un viandante sul sentiero. Una viandante di giornata, ma è pur qualcosa. Il suo “hola” mi ha fatto compagnia per molte ore.
Sto costruendo un cammino per sognatori diurni. Per amanti dei silenzi e delle solitudini, per seguaci dei mulini a vento, per creature che tremano sull’orlo e che tremando cercano la propria strada.
Una via di circa 800 km in una delle zone più spopolate d’Europa. Ho iniziato a progettarla e percorrerla alcuni anni fa, poi è arrivata la pandemia e ho dovuto interrompermi. Nei mesi di clausura però ho continuato a studiarla sulle mappe, a leggere libri e articoli, soprattutto a sognarla giorno e notte. Farlo mi ha tenuto su. Ha aperto brecce nei muri della mia casa.
Ora che sono qui, in mezzo al nulla, senza umani a cui parlare, mi sento come un bambino. Ogni inciampo una scoperta. Occhi che strabuzzano. Mi sento accolto dalla natura e dagli esseri che la abitano. E quando barcollo sotto il sole e gli avvoltoi girano sulla mia testa rido forte. Perché sto realizzando il piccolo sogno che ho costruito piano piano. Che riesca a portarlo a termine cosa importa? La vita cresce nei tentativi, lì si fa più densa. So che nessuna quarantena potrà mai distruggere la mia voglia di sognare a occhi aperti.
Credo che tutti dovrebbero provare a costruire il proprio sogno, piccolo, grande o impossibile che sia. Che ai giovani dovremmo proprio dire: sognate più che potete! Sognate più di quanto abbiamo sognato noi.

Capita, mentre te ne vai in giro per il mondo con uno zaino, che qualcuno ti guardi male. Lo vedi nitidamente in certi sguardi: ecco l’ennesimo pezzente. L’altro giorno per esempio: pueblo, plaza, io seduto su una panchina che mi tolgo i sassi dagli scarponi, sudato, maleodorante, lercio. Un signore posteggia, esce dalla macchina, fa pochi passi verso il bar, mi guarda, esita, mi seziona, torna indietro e controlla di avere chiuso bene tutte le portiere. Sapete che c’è? Che io non mi arrabbio. Non ho alcuna reputazione da difendere. Nessun biglietto da visita da esibire. Cammino proprio per dimenticare chi penso di essere. Ci avete mai provato? È liberatorio, è terribilmente umano.

È stato un mese lungo quanto un anno. Uno dei più vivi della mia vita. Quasi 800 km tra campi, canyon, montagne, boschi, deserti, il mio zaino ed io, felici e selvatici tra gli animali selvatici, lontani da ogni rumore, dalle parole inutili. Forse ne nascerà un cammino per sognatori diurni, forse un libro per lettori dei margini - se sarò in grado, non ne sono certo, mi impegnerò. So che sarà durissima tornare a casa dopo un’esperienza del genere. Ecco perché ho preso un autobus e sono andato a Madrid, a mettermi nel caos: anche se ti fa male, camminaci, mi sono detto. E ho camminato. Con gli occhi semichiusi, frastornato, per caso sono entrato in un giardino. Era la biblioteca nazionale, non me ne ero accorto stordito come ero. Cercavo una panchina, invece ho trovato lui ad aspettarmi: Machado. Il mentore. I suoi versi mi hanno sostenuto nell’austerità dei campi di grano. Come bordoni. Ritrovarlo nel caos mi ha dato pace e forza. Così sono ripartito dal centro di Madrid, diretto a piedi a un luogo simbolico che concluderà a breve il mio viaggio. Se prima attraversavo terre con un abitante a km quadrato, ora sono mille. Prima i grifoni, i caprioli e i cervi, ora i suv, le urbanizaciones e le videocamere di sorveglianza. Prima un bar ogni trenta chilometri, ora ogni trenta metri. Ma è molto più ostico ora il cammino. Ed è qui probabilmente che si manifesta con maggiore evidenza il dirupo che separa il cammino e il trekking. La vacanza e il viaggio all’ennesima potenza. Andare a piedi per il mondo coltivando, a ogni passo, la nostalgia del mondo.

Luigi Nacci

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✔  Ci salveranno i ragazzini?

Neanche a farlo apposta si chiama Jude Walker, Jude “il camminatore”, il ragazzino di 11 anni che nel mese di agosto 2021 ha portato a termine un’eccezionale impresa con l’obiettivo di contribuire alla lotta contro il riscaldamento globale.

Il 25 luglio è partito da Hebden Bridge, nella contea inglese dello Yorkshire, in direzione della città di Londra. Un viaggio di circa 338 chilometri che ha scelto di percorrere nella maniera forse più sostenibile possibile: a piedi. Ogni giorno ha camminato per almeno 16 chilometri, accompagnato lungo il percorso da familiari e amici che lo seguivano a bordo di un camper. Persino un paio di parlamentari si sono uniti a lui per alcuni tratti.
Walker ha preso questa decisione per incentivare il maggior numero di persone possibile a firmare la petizione lanciata da Zero carbon campaign, il cui scopo è quello di spingere il governo britannico a imporre una carbon tax, cioè una tassa sulle emissioni di anidride carbonica. Il giovane crede che questa misura sia fondamentale per rallentare l’avanzata dell’umanità verso “un mondo distopico”.

Il ragazzo è stato in parte ispirato da Greta Thunberg, l’attivista svedese che ha dato vita al movimento dei Fridays for future, e in parte da Dara McAnulty, naturalista originario dell’Irlanda del nord e autore di un libro che Walker ha letto durante il lockdown. “Le sue parole mi hanno spinto a camminare di più per apprezzare la natura vicino a me. È anche per questo che, per diffondere le mie idee, ho scelto di fare proprio una camminata”, racconta il giovane.

(da Lifegate)

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✔  Recensioni

Roma, guida insolita per esploratori urbani

Carlo Coronati, Roma, guida insolita per esploratori urbani, Edizioni Il Lupo, 2021Carlo Coronati, camminatore appassionato ed editore con le Edizioni Il Lupo, pubblica una guida dedicata ai trekking urbani nella Capitale: Roma, guida insolita per esploratori urbani, 240 pagine a colori e 15 mappe dettagliate più una generale. La nuova guida esplora, all’interno del Raccordo Anulare, 15 angoli di prospettiva della città con itinerari dai 10 ai 15 km partendo spesso dalle periferie scoprendone i luoghi più affascinanti, storici, verdi e silenziosi gettando più di un occhio alla street art che ingentilisce il tessuto urbano.

Roma è una città ideale per organizzarci camminate. E le 15 proposte offerte da Coronati spaziano in ogni ambiente e situazione, dai quartieri periferici con aree di verde che il cemento non ha ancora inglobato, a tratti del centro in cui camminare alla scoperta di angoli suggestivi e poco conosciuti della capitale. Un esempio di alcuni itinerari proposti: dalla Garbatella centenaria ai murales di Tor Marancia, 10 chilometri da percorrere in 4 ore; dalla Roma del ventennio alla Roma dell’archeologia industriale, 11 km in 4 ore, dall’EUR alla basilica di Pietro e Paolo, poi il lungotevere, la Magliana, il Gazometro e l’arrivo alla Piramide; e che dire della lunga camminata di 14 km da Piazza Ungheria a Ponte Mammolo? Passaggio verde a nord est, prima Villa Ada, poi il Parco dell’Aniene costeggiando il fiume, 14 chilometri di verde, con l’arrivo un po’ straniante al capolinea della metro.
Sono solo tre dei 15 itinerari, ognuno merita attenzione, il modo migliore per conoscere Roma! E vi confesso che mi piacerebbe collegarli tutti, e organizzare un cammino di una settimana dentro Roma… con posti tappa e tutto.
Di ogni percorso si riporta anche la possibilità di percorribilità in bicicletta, il corredo fotografico arricchisce la guida, così come la mappa, conservata in una busta trasparente nel retrocopertina. (LG)

Carlo Coronati – “Roma, guida insolita per esploratori urbani”, Edizioni Il Lupo 2021 – 15 euro

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✔  Capri: Axel Munthe un viaggiatore passionario

Axel Munthe. Foto Vittorio Massimino

Quando Axel sbarcò in quell’isola che i napoletani consideravano “lontana”, visto che per raggiungerla dovevano remare per ore, Capri non era così famosa come ora. Da soltanto 70 anni i viaggiatori stranieri, poeti, pittori e scrittori la visitavano, piena com’era di stimoli, resti romani e rovine medioevali. Fu forse la missione di medico che lo portò a Napoli per curare l’epidemia di colera del 1884, dieci anni prima, che gli ispirò la visita quel isola che gli cambiò l’esistenza. Come era diverso quel clima temperato rispetto alla sua lontana Svezia!

Da uomo di cultura e grande sensibilità non poté che innamorarsene e fu cosi che volle acquistarvi le rovine di una cappella antecedente all’anno 1000 attorno alla quale costruì la sua personalissima villa. Vi scrisse alcuni libri ma non poté trascorrevi il tempo che sperava a causa di una malattia agli occhi, ma tuttavia ebbe il tempo di arricchirla di statue e cimeli romani che i contadini di Anacapri trovavano lavorando la terra e che gli portavano sperando di ricavarne qualche spicciolo. In qualità di curatore della casa reale svedese aveva parecchi mezzi che gli permisero il difficile restauro e la costruzione della villa secondo le sue personali architetture. Il complesso ancora oggi visitabile, è uno dei gioielli dell’isola. La sua presenza in Italia lo indusse a recarsi da volontario in Sicilia dieci anni più tardi durante il terremoto di Messina. Animo sensibile e raffinato fu uno dei primi autori a scrivere in difesa delle sofferenze degli animali. Si adoperò per far vietare sull’isola la caccia agli uccelli praticata largamente dagli isolani in quei tempi. Fortemente contrario al circo e agli zoo, lasciò in testamento considerevoli somme per fondazioni a difesa degli animali. A ottobre visiteremo la sua casa e leggeremo di lui nei viottoli di Capri.

Claudio Ansaloni
Capri, l’isola delle sirene

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✔  Meridiani sul Cammino di San Benedetto

Meridiani Cammini. Il Cammino di San Benedetto. In edicola

È in edicola in questi giorni il nuovo numero di Meridiani Cammini, la rivista di noi camminatori. Lo speciale di questo numero è dedicato al Cammino di San Benedetto, da Norcia a Montecassino in due settimane, o qualche giorno in più (16 tappe, 304 km). La rivista descrive il percorso, dividendolo in due tratti, con Subiaco come punto intermedio.

È un tuffo nell’Italia dello spirito, grazie ai monasteri che si incontrano, e ai santi che hanno vissuto questi luoghi, a cominciare proprio da San Benedetto. Ma nella rivista si parla anche di norcineria, del percorso fatto in mountain bike, e si danno le informazioni pratiche e l’elenco degli alloggi. E come sempre, allegata una bella mappa del cammino. A solo 8,50 euro in edicola (e nelle migliori librerie).

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✔  Rassegna stampa

Un articolo di Panorama sui cammini, di qualche mese fa, trovato ora: In cammino verso una nuova libertà.

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✔  Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini

Disponibilità posti al 26 agosto (i viaggi qui non indicati sono completi o annullati)

1-5 settembre:
Mugello selvaggio (Toscana)
guida: Tomas Pirani
difficoltà: @@
C4Z (Cammini a Quattro Zampe)
1 posto
7-12 settembre:
Camminayoga in Toscana
guida: Nico Di Paolo
difficoltà: @@
Cammini di Pace
4 posti
7-12 settembre:
La gran balconata del Cervino (Valle d'Aosta)
guida: Mauro Agliata
difficoltà: @@
4 posti
17-19 settembre:
Lago Santo a piedi liberi (Emilia-Romagna)
guida: Anita Constantini
difficoltà: @@
Cammini di Pace
11 posti
18-25 settembre:
Cammina le spiagge dello Ionio (Calabria)
guida: Andrea Laurenzano
difficoltà: @@
6 posti
20-26 settembre:
Devero, sui sentieri dell’Alpe (Piemonte)
guida: Elisa Leger
difficoltà: @
10 posti
24 settembre-2 ottobre:
Dalle Dolomiti a Venezia, lungo la Via del legno (Trentino-Alto Adige / Veneto)
guida: Laura Ciaghi
difficoltà: @@@
10 posti
25 settembre-1 ottobre:
Sardegna, il mare del Supramonte (Sardegna)
guida: Daniele Moschini
difficoltà: @@
4 posti
26 settembre-3 ottobre:
Il Cammino dei Briganti (Abruzzo / Lazio)
guida: Paolo Iannicca
difficoltà: @@
12 posti
30 settembre-3 ottobre:
Autunno alle Cinque Terre (Liguria)
guida: Marina Pissarello
difficoltà: @@@
8 posti
1-5 ottobre:
A piedi liberi sulle orme di Francesco, da La Verna a Camaldoli (Toscana)
guida: Anita Constantini
difficoltà: @@
Cammini di Pace
13 posti

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Apparizioni tra selvatici all’Orsigna

È profondamente ispirante incrociare i passi di chi cammina con il cuore lungo i sentieri della vita, con i piedi sulla terra e lo zaino, sempre più essenziale, in spalla. Cosi nel mezzo del nostro Selvatici all’Orsigna, il 17 luglio è apparso Winki, surfista e scrittore dalla vitalità oceanica. Si è fermato con la sua compagna per la notte nella radura del nostro campo base, ci ha aiutato a preparare la cena nella cenere del grande fuoco e la mattina seguente è ripartito in bici per proseguire il viaggio di promozione del suo ultimo libro “Il Cammino dell’Angelo ai Tempi della Corona”. Nella forma di un diario Winki racconta il pellegrinaggio iniziato a fine lockdown 2020 lungo la via Micaelica o via dell’Angelo, da la Sacra di San Michele in Piemonte al Monte Sant’Angelo in Puglia.
Anita Constantini

Il prossimo cammino di Anita è al Lago Santo parmense per esplorare la bellezza dei nostri piedi radici che ci ancorano alla terra, del respiro che ci collega al cielo e scoprire che possiamo risvegliare il nostro corpo-mente a tutte le età, ogni giorno.
Lago Santo a piedi liberi, 17-19 settembre

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✔  Il rituale del cammino

Anche per quest’anno la mia estate come guida è saltata, gli eventi non l’hanno permesso, ma ho comunque utilizzato il mio tempo per mettere in pratica quella ritualità che si esprime così chiaramente attraverso il cammino; ritualità come senso di umanità, dove meta e via si uniscono in un’unica esperienza necessaria per sentirsi uomo. Quale via dunque optare dove esprimere il rituale del cammino? Ho scelto di camminare nelle Terre Mutate, i luoghi dell’ultimo terremoto da Fabriano a L’Aquila, tentando di farlo, come sempre, privilegiando la disconnessione e così vivere intensamente quell’esperienza. Quando parto per un cammino è mia abitudine portare con me una parola, per questo ho scelto “reciprocità”: trovare il legame migliore con gli altri e con i luoghi percorsi, esprimendo le proprie idee accogliendo quelle altrui cercando così un accordo con quel territorio che, lungo questo cammino, si pone spesso poco gentile per gli occhi e offre emozioni così contrastanti da non raggiungere mai totalmente il piacere del camminare; riflessioni così dense che, a volte, tolgono forza alle gambe. Ma le mie gambe, anche stavolta, si sono mostrate forti e mi hanno riportato a casa. Mi riconnetto al tempo che vivo e alla radio ascolto le ultime notizie: è morto Gino Strada e mi piomba addosso la responsabilità per il popolo afgano abbandonato a se stesso; ora le mie gambe sentono davvero la stanchezza, il mio cammino finisce qui ed è tempo di sedersi.
Micha Calà

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✔  Appuntamenti nella natura e nel naturale

Certe esperienze ti portano all’essenziale, certe esperienze risvegliano una visione profonda che accomuna, unisce ed apre il cuore.
Dal 7 al 12 settembre, a piedi da Vada a Volterra con la Compagnia dei Cammini.
Continuiamo la nostra piccola ma fondamentale resistenza all’ignoranza e al degrado attraverso la coltivazione giornaliera della consapevolezza, dell’attenzione e della cura.
L’amore e la bellezza vanno sostenute attraverso AZIONI, cammini, interiori e esteriori costanti e quotidiani.

Camminayoga in Toscana

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✔  Lettere di ritorno dai viaggi

Feedback di Emma dalla tribù della Luna e del Sasso

Di ritorno dal Marguareis con Elisa Leger
« “Chi non è mosso dall’amore non cammina, passeggia e se ne va.
Prendi lo zaino e traccia la tua strada, anche per un giorno, una settimana, un mese una vita.
L’amicizia occasionale diventerà il tuo cibo e la natura la tua amante.
Così, quando la pioggia del cielo diventerà per te dolce come acqua di sorgente, il rumore del temporale prezioso come il rumore delle cascate, quando invocherai la brezza perchè ti diano il gusto dell’andare oltre, conoscerai l’ebbrezza del camminare, un’ebbrezza che non fa mai male, un’ebbrezza che non finisce”
(Emeric Fisset)

Vi ringrazio di cuore tutto »
Renata

Di ritorno da Passinsilenzio

ballerina

« Vorrei condividere con voi questa foto del cammino passi in silenzio 2021.
Vi consegno la ballerina Carlita, incontrata nel bosco del piandell’Arma nata dall’incontro di diversi elementi naturali e che ci ha accompagnato uno degli utlimi giorni di cammino, Carlita è voluta poi rimanere al rifugio in posa di danza su una mensola dove potrà contemplare i suoi colleghi camminatori.
“camminare è un pò come danzare
la danza del cammino è leggera e tende all’invisibilità, vorrebbe sparire dentro la natura stessa, ad ogni passo lascia spazio a ciò che ha intorno fino a quando non rimane che il mondo.” »
Luca Delmonte

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✔  Il video finale

Selvatici all’Orsigna, un piccolo video girato da Anita per raccontare in due minuti questa bellissima esperienza che i fortunati ragazzi hanno vissuto insieme a Folco Terzani

Video Selvatici all’Orsigna

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✔  I nostri numeri

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