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30 Gennaio 2023 (487 / anno XXIII)

il cammino /265

Acquerello di Manuela Monticelli

Acquerello di Manuela Monticelli

Un buon anno di cammini

È il primo numero dell’anno, e siamo al ventitreesimo anno di pubblicazioni.
487 numeri (li trovate nel nostro archivio), la storia della cultura dei cammini in Italia passa anche dal nostro notiziario. Grazie a tutti voi, siete circa 37.700, ci dimostrate sempre interesse e affetto, ve ne siamo davvero grati.

Sarà un buon anno per i cammini? Credo di si. CamminiAMO, facciamolo con l’intento di incontrare il prossimo, ascoltarlo, accettarlo. Camminiamo, con l’intento di guardarci dentro, trovare un equilibrio, disintossicarci dalle tante cose intossicanti intorno a noi (a cominciare dai sistemi informatici). Ma camminiamo senza dimenticare: le guerre, le ingiustizie, facciamo del nostro cammino un percorso di pace. Camminiamo, per uscire dal luogo comune.
Noi vi promettiamo che continueremo a raccontarvi storie per stuzzicarvi, per farvi venir voglia di mettervi in cammino in modo consapevole. E vi promettiamo che la Compagnia dei Cammini continuerà a organizzare cammini veri, condivisi, in amicizia, con umiltà, lentezza, altruismo, nutrimento come valori fondanti.

Dedichiamo l’immagine di copertina al Sentiero dell’Inglese, il cammino più amato da voi nel 2022, con questo bell’acquerello di Manuela Monticelli (altri acquerelli alla fine).
Luca Gianotti

In questo numero:

Prenotate il vostro catalogo 2023

Compagnia dei Cammini. I nostri cammini 2023

Ecco la copertina del libretto di 50 pagine dedicato ai nostri cammini 2023.
È un libretto da tenere sul comodino per segnarvi le date dei vostri viaggi futuri, è stato spedito a tutti i soci che hanno camminato con la Compagnia dei Cammini negli ultimi 4 anni (2022, 2021, 2020 o 2019).
Se non sei tra costoro, ma sei appassionata/o del camminare, è possibile chiederlo compilando questo modulo e riceverlo gratuitamente a casa.

✔  Addio amico sacco a pelo…

La rivista The Trek ha effettuato tra ottobre e novembre un sondaggio tra i camminatori che hanno percorso lunghi tratti di uno dei cammini statunitensi più famosi, l’Appalachian Trail. Il sondaggio è interessante perché chi ha risposto sono i cosiddetti thru-hikers, cioè i camminatori che fanno cammini duri, dormendo in tenda. L’argomento era il dormire. Il risultato più sorprendente è che la maggioranza dei camminatori sull’Appalachian non usa più il sacco a pelo, il sacco a pelo è stato superato 60 a 40 dalla trapunta di piumino, il quilt. La preferenza del nuovo modo di dormire è netta, anche la soddisfazione di chi dorme in quel modo è superiore a chi è rimasto legato al vecchio caro sacco a pelo. Molti di noi lo sanno, il sacco a mummia è un po’ claustrofobico, la coperta invece consente di muoversi meglio di notte, di girarsi, senza subire più freddo, con i materiali ottimi di oggi.
Un altro cambiamento significativo, spesso associato al quilt, è l’amaca. Che per molti ha sostituito la tenda.

Altro dato interessante: durante il lungo cammino dell’Appalachian (3500 km, quindi alcuni mesi) il 41% degli intervistati ha cambiato il sacco a pelo o il quilt durante il cammino, quasi tutti per scelta, per cambio del clima o altri motivi. Pochi per il troppo freddo della attrezzatura iniziale, o per rottura, o per il troppo peso.

Altro dato: sia che si parli di sacco a pelo sia che si parli di quilt, la maggioranza sono in piumino d’oca. Solo il 16% aveva l’imbottitura completamente sintetica. Segno che non si è ancora riusciti a creare materiali sintetici efficaci quanto il piumino d'oca.

Per quanto riguarda il materassino, anche qui stiamo assistendo a un cambio dei costumi. Un tempo la faceva da padrone il materassino in schiuma, a rotolo o a fisarmonica, ora dagli Usa ci viene l’indicazione che il 77% cammina con materassino gonfiabile e solo il 14% con il materassino in schiuma.
Sappiamo che gli Usa sono sempre all’avanguardia sui materiali del nostro settore, quindi queste tendenze le vedremo in futuro anche da noi.

Ecco i dati completi del sondaggio: The 2022 Appalachian Trail thru-hiker survey

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✔  Sondaggio

✔  Quale cammino volete fare nel 2023?

Quale cammino volete fare nel 2023?

Lanciamo un altro sondaggio: quale cammino state organizzando per il 2023? Potete anche votarne più di uno. Cammini da fare da soli, cammini da fare con amici, cammini da fare in gruppo, anche con gruppi organizzati.

  ➤  Votate qui!

(I risultati sul prossimo numero)

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✔  La morte crudele di Juan Carrito

È morto su una statale dove le auto corrono, anche se i cartelli invitano alla prudenza per la presenza di orsi. È morto l’oro più simpatico e “matto” tra gli orsi marsicani. Dacia Maraini ha scritto un bell’articolo che vogliamo condividere con voi, è stato pubblicato sul Corriere della Sera:

Un orso curioso, socievole, vitale è stato investito lunedì sulla strada che va a Castel di Sangro. Aveva appena tre anni ed era goloso, cercava bacche e miele. La gente dei paesi fra le montagne marsicane lo conosceva, gli aveva dato un nome: Juan Carrito. È stato scaraventato e schiacciato contro un guard rail. Soccorso dalle guardie del parco, non ce l’ha fatta. Sembra un apologo doloroso. L’esempio di quello che sta succedendo non solo nel parco nazionale d’Abruzzo ma in tutto il mondo.

La tecnologia, le macchine, che dovrebbero aiutare gli esseri umani a vivere meglio, sono diventate le nostre armi di distruzione. Sempre più veloci, sempre più potenti, sempre più arbitrarie. In un delirio di onnipotenza ci avviamo a grandi passi verso una pericolosa estinzione. Nonostante un minuscolo virus predatore ci abbia fatto capire che siamo fragili, pericolosamente in bilico sull’orlo del burrone, noi continuiamo a farci sedurre dalle protesi della vita quotidiana: l’auto sempre più veloce, il cellulare sempre più moderno, mai sazi, mai soddisfatti, in una perenne corsa verso il possesso. Ma di cosa? Solo una stupida illusione di mantenerci padroni delle cose e del futuro? O una specie di disperata voglia di buttarsi in quel burrone e farla finita? […]

La lettura continua qui.

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✔  Chi si riconosce?

✔  Pollino 1997

Pollino 1997

Dal cassetto riemergono foto… come eravamo…
Pollino, 1997, ben 26 anni fa.

Il Pollino è stata una delle mie montagne. In Pollino trovavo la montagna selvatica che non trovavo sulle Alpi e negli Appennini settentrionali. Quindi i cammini erano wild, si dormiva in tenda, erano avventurosi, si passavano anche due giorni dentro le gole del Raganello. In questa foto siamo a cavallo di un pino loricato morto. Sul sentiero che dalla Serra Dolcedorme va alla Serra delle Ciavole. Qualcuno si riconosce?

Poi il Pollino è stato un po’ dimenticato, negli ultimi anni lo proponiamo di rado perché non sembra essere appetito dai camminatori. È un vero peccato, perché rimane una delle montagne più belle e selvagge d’Italia, ci sono stato l’anno scorso. Speriamo ritorni in auge.
Luca Gianotti

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✔  Recensioni

✔  Il Cammino di San Bartolomeo a piedi

Andrea Cuminatto, Il Cammino di San Bartolomeo a piedi, Ediciclo 2023Cinque giorni da Fiumalbo a Pistoia sulle orme di San Bartolomeo. Il progetto nasce da associazioni e volontari del territorio nel 2015, e diventa realtà 3 anni dopo. Fiumalbo è un caratteristico borgo in pietra dell’Appennino modenese. San Bartolomeo (uno dei 12 apostoli) è il suo patrono, come lo è di Cutigliano. Il 24 agosto le feste in onore del santo caratterizzano questa parte di Appennino. Il percorso è lungo 86 chilometri, da Fiumalbo si segue in direzione sud est, si passa presto in terra toscana, l’Abetone è il punto più alto, poi si scende a Cutigliano, San Marcello Pistoiese, Pontepetri, Spedaletto, e si conclude alla chiesa romanica di San Bartolomeo in Pantano di Pistoia, di epoca longobarda. Furono infatti i Longobardi a diffondere in Italia il culto di questo santo.
È un territorio ricco di boschi, abeti, faggi, castagni. È un territorio ricco di cultura e tradizioni contadine.

La guida, in formato tascabile, pubblicata da Ediciclo, è scritta dal giornalista Andrea Cuminatto, già autore di altre guide e frequentatore della montagna pistoiese. Contiene la descrizione accurata delle tappe, le piccole mappe giornaliere, le altimetrie, le descrizioni degli aspetti culturali, storici e naturalistici toccati dal cammino e tutte le informazioni pratiche per percorrerlo, compreso un dettagliato elenco di strutture e ristoranti. Il cammino si può percorrere anche in tenda, e la credenziale si timbra lungo il percorso (i timbri sono in cassette sotto i totem illustrativi agli ingressi dei paesi). A conclusione del cammino si riceve la Bartolomea, l’attestato di avvenuta percorrenza. È ben tracciato, e il simbolo da seguire è un rombo con disegno a spirale. (LG)

Andrea Cuminatto – “Il Cammino di San Bartolomeo a piedi”, Ediciclo 2023 – 14 euro

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✔  I passi gialli

✔  La vista

Lo dicevano Aristotele e Platone, ma non servono i grandi filosofi per comprendere che la vista è il senso più importante.
L’uomo percepisce fino all’80 per cento di tutte le informazioni e percezioni attraverso la vista.
Inoltre un’ampia area cerebrale è riservata alla vista. Gli stimoli registrati mediante gli occhi vengono condotti nella corteccia cerebrale attraverso il nervo ottico, e lì vengono poi elaborati. Confrontando con estrema rapidità le nuove informazioni con i ricordi, possiamo classificarle e riconoscerle come oggetti, paesaggi, altre persone o animali.
Attraverso la vista inoltre controlliamo la maggior parte delle nostre capacità motorie. Quando camminiamo o afferriamo qualcosa, i piedi e le mani si orientano attraverso gli occhi. Anche per l’alimentazione sembrerebbe che la vista abbia svolto un ruolo essenziale già nella preistoria.
Anche l’apprendimento risulta più facile attraverso la vista nella maggioranza degli esseri umani.
In poche parole la vista vale davvero tantissimo e senza vista è molto difficile e in certi casi impossibile camminare da soli in natura.
Chi può camminare dove e quando vuole si rende davvero conto della fortuna di ogni passo?
Probabilmente lo diamo per scontato, ma la vista è il lasciapassare per la libertà.
Dario Sorgato (Noisy Vision)

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✔  Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini

Disponibilità posti al 30 gennaio (i viaggi qui non indicati sono completi o annullati)

15-19 febbraio:
Via Romea del Chianti (Toscana)
guida: Anita Constantini
difficoltà: @@
2 posti
18-25 febbraio:
Sicani: la Sicilia dei mandorli in fiore (Sicilia)
guida: Nanni Di Falco
difficoltà: @
5 posti
18-26 febbraio:
Le dune Zahar e l’Oasi Sacra (Marocco)
guide: Said Zarrouk + Marina Pissarello
difficoltà: @@
1 posto
19-25 febbraio:
Tra i borghi dell’accoglienza, da Gerace a Riace (Calabria)
guida: Andrea Laurenzano
difficoltà: @@@
5 posti
25 febbraio-4 marzo:
Cammino Materano: i trulli della Via Ellenica (Puglia)
guida: Micha Calà
difficoltà: @@@
8 posti
26 febbraio-5 marzo:
L’antica Via Amerina (Lazio / Umbria)
guida: Daniele Moschini
difficoltà: @@
7 posti
7-11 marzo:
In cammino lungo il Reno (Emilia-Romagna)
guida: Tomas Pirani
difficoltà: @@
Cammini a Quattro Zampe (4Z)
12 posti
11-25 marzo:
In Nepal sulle orme di Milarepa
guida: Matteo Casula
difficoltà: @@@@
4 posti
12-17 marzo:
Il Cammino di San Benedetto – Da Rieti a Subiaco (Lazio)
guida: Daniele Moschini
difficoltà: @@
12 posti
16-23 marzo:
Salento a passo lento (Puglia)
guida: Luca Gianotti
difficoltà: @@
12 posti

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Biodanza sulla Francigena

Mancano solo due mesi al viaggio Biodanza in cammino, un progetto sperimentale, una sinergia di intenti e di pratiche: è innanzitutto un cammino nel cuore della Francigena Senese, con base fissa in una casa colonica in mezzo al bosco, non lontano dal borgo di Monteriggioni, immutato nei secoli. Quattro giorni su sentieri e stradelli, esplorando colli boscosi ricchi di grotte ed eremi, lasciandoci suggestionare dalle storie di viandanza e di resistenza di questi luoghi.
Ma il cammino sarà anche occasione per sperimentarci in sessioni quotidiane di Biodanza, grazie alla presenza di Ori, docente qualificata e musicista, che ci accompagnerà con dolcezza e allegria a scoprire alcune pratiche di movimento e di relazione, musicali e corporee, per risvegliare l’energia vitale, in noi e con gli altri.

Ma importante! Non occorre saper danzare, non occorre amare il ballo, non si tratta di questo: le pratiche di Biodanza sono studiate per lavorare sull’armonia con il nostro corpo, sulle nostre possibilità espressive. E, sempre, lavoreremo con leggerezza e con la gioia di fare quel che ci sentiamo. Col sorriso.

Accompagna il viaggio Fabiana Mapelli, guida e con esperienza di pratiche meditative in cammino.
Naturalmente benvenuti tutti: chi non ha mai praticato Biodanza e chi ne è innamorato… (FM)

Dal 31 marzo al 2 aprile: Biodanza in cammino sulla Francigena

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✔  Romea del Chianti, via di sogno per viandanti

La Via Romea del Chianti attraversa un territorio storicamente conteso tra le città di Firenze e Siena e conduce all’importante arteria viaria europea che era la via Francigena attraversando il Chianti. Nelle parole della Comunità Toscana Il Pellegrino, la via Romea del Chianti è “la via dei sogni di ogni viandante, attraverso le viti e gli olivi del paesaggio classico toscano, l’eccellenza storica, ambientale ed enogastronomica.”
Nel corso degli anni infatti il territorio è diventato campo fertile di unione di gruppi eterogenei di persone che hanno scelto di fare viticoltura biologica con la consapevolezza e l’intento di volerlo valorizzare. Nasce così nel 1995 l’Unione Viticoltori di Panzano. In seguito questa scelta di pochi si è estesa grazie all’impegno, all’entusiasmo e alla collaborazione delle aziende agricole biologiche, dei cittadini, dei tecnici e delle amministrazioni locali chiantigiane, nella creazione del Biodistretto del Chianti (2016) che mira a realizzare il primo grande comprensorio viticolo totalmente coltivato secondo il metodo bio. Una scelta impegnativa e coraggiosa che promuove un modello di sviluppo incentrato sulle risorse locali, salvaguardando l’ambiente e le tradizioni, e promuovendo forme innovative di produzione e gestione. (AC)

Dal 15 febbraio: Via Romea del Chianti

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✔  Lettere

Di ritorno dal Capodanno in Sabina
« Mi sono iscritta al cammino sulle orme di Francesco in Sabina dopo un intervento chirurgico che per un mese mi ha impedito di camminare. Avevo bisogno di intravvedere un orizzonte, una ripresa, in compagnia e nella natura. Il viaggio mi ha donato questo, e molto di più. Quando si prova a spogliarsi di una parte almeno del tanto superfluo che abbiamo e portiamo sempre con noi, nei nostri bisogni e giudizi, come ha fatto Francesco, si riscopre ciò che la vita ha sempre di buono da offrirci: il sapore sul pane di un olio prodotto da un antico frantoio secondo la tradizione sabina; l’accoglienza spontanea degli abitanti; le poesie di un ciabattino “pecione”, scritte in un sonoro espressivo dialetto e recitate all’aperto per noi da una simpatica compagnia amatoriale; le pietre umili dei borghi, di sentieri e greti in secca, e quelle superbe di un anfiteatro romano, di castelli ed abbazie; le storie di spiritualità e potere…; la diversità degli accenti regionali dei compagni di cammino, le loro risate liete, i loro intensi spaccati di vita in ricerca…; infine, ma dovrei dire fin dall’inizio, una guida dal cuore grande e dal sorriso aperto. E molto altro, perché come dopo ogni cammino “il mio sapere è più che le mie parole” (Siracide). A me, a noi, farne tesoro e non disperderlo. »
Maria Pia

Di ritorno dal cammino a Creta
« Vorrei condividere questi due testi, scritti a durante il viaggio a Creta e revisionati dopo una “digestione” di una settimana.
L’emozione dell’isola e del viaggio in cammino è ancora vivida.
Il primo è un pensiero avuto sin dai primi giorni:

A Creta ho avvertito sempre una certa armonia, una coesione, una connessione, una mancanza di separazioni. Il mare non sta lì separato dalle montagne bianche
Le scogliere abbracciano le spiagge sabbiose, le gole si insinuano nell’entroterra.
Le capre brucano beatamente, gli uomini vivono rispettosamente, e i grifoni sorvegliano tutto dall’alto.
E noi, un piccolo gruppo di viandanti, percorriamo questa terra, a piedi, lentamente, chiedendo permesso, ma non sentendoci semplicemente “ospitati”, ma sentendoci parte di tutto!
Le opportunità uniche del cammino.

Il secondo è una “poesia” scritta nelle gole di Samaria, ascoltando e rimirando le cascate e i ruscelli:

L’armonia del viandante di Samaria
Dimmi viandante,
Quando sei circondato da così tanta bellezza splendente
Come puoi non essere concentrato solo sul presente?
Che fine han fatto le tue paure del passato?
Dove sono le tue ansie sul futuro agognato?
Scomparse, nascoste, svanite
O forse anche solo per un attimo assopite
Ma come puoi non renderti conto di essere in un posto così fatato?
Quale altro scopo puoi avere se non quello di rendere ogni istante assaporato?
Respira, sei fortunato, sei in armonia.
Che altro ti serve? Sei a SAMARIA!

Un saluto a tutti voi della compagnia :)
Buoni passi e a presto! »
Graziano Occhipinti

Acquerelli dal Sentiero dell’Inglese
« Invio alcuni schizzi strappati al Cammino, eseguiti sul posto. Ho visto che il Sentiero dell’Inglese ha ottenuto la prima posizione tra i cammini 2022, se lo è meritato. Così mi sono ricordata degli acquerelli che ora vi mando.
Un saluto »
Manuela Monticelli

   

Di ritorno dal Capodanno in Salento
« Tommaso Benassi era al suo primo viaggio come guida della Compagnia dei Cammini. Ecco le sue impressioni.
Dal “Capodanno in Salento” è trascorso ormai un mese, ma chi cammina lo sa, un cammino non finisce quando ci si saluta, prosegue con un ritorno di sensazioni a lento rilascio. Pare che l’estensione di ricordi e riflessioni che ci raggiungono a cammino concluso, sia direttamente proporzionale a quello che è stato il nostro procedere.

Un cammino con lo sguardo al mare invernale, alla luna e alle stelle. Un capodanno quindi diverso, ma anche un Salento, diverso. Una terra conosciuta principalmente come meta per le vacanze estive, in un contesto che per pochi mesi all’anno sconvolge delicati equilibri ambientali e non solo.
È stata quindi anche un’occasione per muoverci in un territorio che attende i mesi più freddi per offrire il suo lato migliore.
Ci siamo inerpicati sulle scogliere battute dai venti invernali, tra rigogliosa macchia mediterranea e grotte che da migliaia di anni conservano tracce lasciate dai nostri antenati. Per farlo abbiamo faticato non poco, per qualcuno anche più di quanto ci si potesse aspettare da un territorio raccontato esclusivamente pianeggiante.
Christopher McCandless (reso celebre dal film Into the Wild), qualche giorno prima di esalare il suo ultimo respiro, lasciò come testamento una frase di Tolstoj che si riassume più o meno così: “la felicità è reale solo se condivisa”.
E sono proprio gli incontri a rimanere impressi nei ricordi di un cammino. Ripenso quindi a chi mi ha accompagnato per cinque intensi giorni e ai momenti di condivisione, ma anche a chi abbiamo incontrato in maniera più o meno casuale lungo il sentiero, ai contadini che volevano capire che ci facevamo là, tra i muretti a secco negli ultimi giorni di dicembre, a chi ci ha ospitato offrendo la propria casa e molto altro o ancora a chi la mattina del primo dell’anno ha voluto incontrarci per non farci andare via senza essere scesi in un frantoio ipogeo. E infine è il caso di ringraziare anche Rina Durante, autrice e poetessa salentina, che con le sue parole ha saputo condurci nel cuore di questa terra. »
Tommaso Benassi

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✔  Regalo ai soci camminatori 2023

Haiku in Cammino. Manuale per viandanti poeti

Da un anno abbiamo iniziato una collaborazione con la Scuola del Viaggio, insieme abbiamo organizzato alcuni cammini con workshop di haiku compreso. Anita Constantini come guida, Elba e laguna veneta come destinazioni, Glauco Saba come docente di haiku. Da questo progetto è nato anche un bellissimo libro!
Il nuovo libro di Glauco Saba, Haiku in cammino (Ediciclo) è un piccolo manuale per viandanti poeti che insegna a fissare sulla carta le impressioni e le emozioni attraverso gli haiku, quasi fossero le foglie o le conchiglie più belle raccolte lungo sentieri, montagne, fiumi, mari, città e giardini. Ogni capitolo si conclude con proposte di esercizi; al tempo stesso offre una piccola antologia dei più famosi autori classici di haiku, insieme a composizioni del suo autore.

Per riceverlo gratis a casa prima dell’uscita in libreria (prevista per marzo 2023, il libro costerà 17 euro), basta iscriversi alla nostra associazione per il 2023! Con solo 3 euro in più potrete camminare un anno con noi.

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✔  Il video finale

Un sentito omaggio a David Crosby, morto il 18 gennaio: la sua voce, le sue canzoni hanno guidato una generazione. La ribellione che veniva dalla California… questo documento risale esattamente a 50  anni fa, 1973, una canzone di David, Wooden Ships, le navi di legno per fuggire dal mondo delle ingiustizie e delle guerre (“C’è solo una cosa che voglio sapere: puoi dirmi per favore chi ha vinto?”). Live a San Francisco, bianco e nero obbligatorio.

Video – Crosby, Stills & Nash - Wooden Ships - 10/7/1973

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✔  I nostri numeri

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Direzione, redazione e copyleft: Luca Gianotti
con il contributo di Stéphane Wittenberg, Daniele Moschini, Dario Sorgato, Fabiana Mapelli, Anita Constantini, Maurizio Russo, Manuela Monticelli, Maria Pia, Graziano Occhipinti, Tommaso Benassi e tanti altri

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