Se non visualizzi correttamente
la newsletter, visita questo link.
|
22 Ottobre 2024 (514 / anno XXIV)
il cammino /292
|
Nicholas Roerich, Himalayas, 1934, tempera su carta, Museo Nicholas Roerich
|
Cammino nel mio presente
Questo numero viene spedito mentre sono in cammino a Creta. Sto vivendo il presente del mio cammino. Vi auguro di vivere il presente del cammino tante tante volte, perché lì sta l’armonia della vita vera. Buoni passi (e buona lettura)
Luca Gianotti
|
In questo numero:
|
Capodanno con noi
Sono otto le proposte di Capodanno in cammino con la Compagnia dei Cammini. All’estero il Capodanno nel Sahara con le carovane berbere (già sold out). In Italia vi porteremo in Sicilia, in Calabria, due viaggi diversi in Sardegna, in Salento, aree mediterranee dove passare un Capodanno con clima mite. Salendo al centro Italia altre due proposte: il Capodanno in Sabina e il Capodanno a Monteriggioni, quest’anno proposta inclusiva aperta a vedenti e non vedenti, in collaborazione con NoisyVision.
➤ Viaggi di Capodanno
|
|
✔ Recensioni
✔ Nelle tracce del lupo
Davide Sapienza è amico della Compagnia dei Cammini, e siamo davvero felici di questo libro che ha pubblicato insieme a Lorenzo Pavolini per Ediciclo. “Nelle tracce del lupo” è tratto dal podcast di RaiPlay Sound, ed è un approfondimento sul significato del lupo nella nostra cultura, storia, geografia. Il lupo che ripopola la penisola, il lupo che non è più specie in pericolo di estinzione, e subito l’Unione Europea ne declassa il grado di protezione, pare che alla von der Leyen i lupi non piacciono… Perché i lupi non sono mai piaciuti, toccano retaggi profondi, paure inconsce e irrazionali. Loro lo sanno, e ci evitano il più possibile.
Sapienza e Pavolini si sono mossi per l’Italia per parlare con tante persone, e sentirsi raccontare “il loro lupo”, gli incontri, il senso di libertà che questo animale evoca, il suo ruolo di regolatore della fauna di un territorio. In Abruzzo i due autori incontrano Cesidio Pandolfi e Luca Maria Nucci, storiche guide della Compagnia dei Cammini. Dice Cesidio: “Mio nonno conosceva il lupo, mio padre conosceva il lupo, io conosco il lupo, mio figlio conosce il lupo. Per noi questa è una convivenza legata al nostro territorio, da sempre. È qualcuno che fa parte di noi e del nostro quotidiano, (…) ce lo fa considerare come il vecchio zio, il nonno, il saggio…”.
Il libro segue poi le tracce di come il lupo sia nei secoli diventato un mostro del nostro immaginario, ben oltre la realtà. E la bella storia di Slavc e Giulietta, lei lupo apenninico lui lupo sloveno, incontratisi in Lessinia e dai quali è nata una nuova dinastia di lupi (40 cuccioli in 10 anni). Il viaggio di Slavc per arrivare in provincia di Verona è lungo e sorprendente, seguito passo passo dai ricercatori perché era radiocollarato.
Il libro approfondisce il lupo e il rapporto tra noi e il lupo. Se conosciamo questo animale e se conosciamo gli aspetti psicologici del rapporto degli umani con lui, possiamo costruire un rapporto di convivenza nuovo, che lo rispetti, non lo faccia temere, e ne apprezzi l’utilità per l’ecosistema. Insomma: viva il lupo! (LG)
D. Sapienza, L. Pavolini – “Nelle tracce del lupo”, Ediciclo 2024 – 15 euro
torna al sommario
|
✔ Lì dove i briganti cantano ancora
Francesco Colamartino ha percorso la prima settimana del Grande Cammino dei Briganti insieme al gruppo “pilota” guidato da Cesidio Pandolfi. Il Grande Cammino dei Briganti è per ora percorribile solo nella prima settimana, ma quando sarà completato collegherà 5 regioni del sud seguendo le tracce del brigantaggio, dall’Abruzzo alla Basilicata. Saranno circa 500 km, un mese di cammino. Il primo gruppo che ne ha percorso la prima settimana ha trovato luoghi ancora vergini a ogni forma di turismo e contaminazione, e Francesco ha pubblicato un articolo corredato di foto (su un giornale trentino), lo potete leggere qui.
torna al sommario
|
✔ Nepal sulle orme di Milarepa
Cammino in Nepal - Sulle Orme di Milarepa, un’esperienza che unisce natura, cultura e spiritualità nel cuore delle valli del Langtang e dell’Helambu. Questo viaggio, che si svolgerà nel mese di novembre (scheda dettagliata qui), è un’opportunità per immergersi nell’autenticità del Nepal e scoprire i segreti di una delle figure più importanti del Buddhismo tibetano.
Chi è Milarepa?
Milarepa, nato nell’XI secolo, è considerato uno dei santi più venerati del Buddhismo tibetano. La sua vita è una straordinaria storia di trasformazione: dopo aver vissuto un’esistenza segnata dal dolore e dalla vendetta, Milarepa si dedicò con ardore alla meditazione e alla pratica spirituale, diventando un discepolo del maestro Marpa. Le sue poesie e insegnamenti hanno ispirato generazioni, rappresentando un simbolo di riscatto e illuminazione. La sua figura è fondamentale per chiunque desideri comprendere a fondo il Buddhismo e la sua filosofia.
Un viaggio tra natura e cultura
Il nostro cammino di due settimane si snoderà attraverso foreste di rododendro, paesaggi montani e villaggi in quota, dove avremo l’opportunità di conoscere da vicino la cultura tibetana. Ogni giorno sarà un’immersione nei ritmi della vita locale, con pernottamenti in strutture spartane ma accoglienti, tutte a conduzione familiare di Nepalesi. Ogni sera, avremo la possibilità di cenare e socializzare con le famiglie che gestiscono i lodge, scoprendo i loro usi e costumi.
Etica e sostenibilità
In linea con i nostri valori etici, questo cammino non farà uso di portatori: trasporteremo tutto il necessario sulle spalle. È un modo per sperimentare un autentico contatto con la natura e promuovere la sostenibilità. Nonostante la semplicità del percorso, affronteremo un pernottamento a 4000 m e un passo a 4600 m, rendendolo accessibile anche a chi è alle prime armi con i cammini in alta quota.
Cucina nepalese e Dal Bhat
E cosa sarebbe un viaggio in Nepal senza assaporare la cucina locale? Ogni giorno, gusteremo piatti tipici come il Dal Bhat, un ricco e nutriente piatto a base di riso, lenticchie e verdure, che rappresenta il cuore della tradizione gastronomica nepalese. Condividere i pasti con le famiglie locali sarà un’esperienza che arricchirà ulteriormente il nostro viaggio.
Matteo Casula
torna al sommario
|
✔ I tratturi che uniscono paesi e persone
Si è svolto un interessante convegno a Pescasseroli, “La transumanza che unisce… paesi e persone”, si è parlato di temi diversi ma originali, ha parlato anche Luca Gianotti della Compagnia dei Cammini sul recupero dei tratturi per i camminatori. E il concerto finale, del gruppo molisano “Il Tratturo”, davvero trascinante! Qui il video completo del convegno.
torna al sommario
|
✔ Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini
Disponibilità posti al 15 ottobre (i viaggi qui non indicati sono completi o annullati)
torna al sommario
|
Salento a passo lento a dicembre
Una settimana di cammino nel tiepido clima salentino, dove a dicembre i prati sono fioriti e si cammina spesso in maglietta. Cammino con dislivelli modesti, in parte vicino al mare, affacciati sulle magnifiche scogliere da cui si vede l’Est, la Grecia e l’Albania, in parte nell’entroterra, tra oliveti, terrazzamenti, macchia mediterranea, muretti a secco e segni dell’uomo. Il Salento come non lo avete mai conosciuto.
Dal 30 novembre al 7 dicembre, ecco la scheda dettagliata.
torna al sommario
|
✔ Il Cammino Minerario di Santa Barbara: un viaggio tra Storia e Narrazione
L’aria salmastra di Portixeddu accarezza i volti dei camminatori, mentre il sole comincia a riscaldare il paesaggio. Qui ha inizio questo tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara, un percorso che non è solo un viaggio fisico, ma un’immersione profonda nelle radici storiche e culturali del Sulcis Iglesiente. Guidati da Matteo Casula, esperto conoscitore della zona e delle sue tradizioni, i partecipanti sono accompagnati anche da Silvestro Papinuto, ex minatore, oggi scrittore e artista, il cui sguardo affonda nei ricordi di un passato minerario che racconta storie di vita e fatica. Oggi ha 72 anni, figlio di ex minatori, entrò in miniera a San Giovanni, nel Sulcis metallifero, poco più che ventenne per finire il suo lavoro in miniera nel 1992, l’anno in cui l’Eni annunciò la chiusura delle miniere e i minatori occuparono i pozzi in segno di protesta, lui in prima linea, asserragliandosi all’interno insieme a chili di esplosivo. Per lui la miniera è stata un “padre” come dice spesso attraverso un detto in sardo che recita:
“Nos narraus unu fueddu: a ki mi ‘ona pani du tzerriaus babbu.”
Noi diciamo un detto: a chi mi dà il pane lo chiamiamo babbo.
Ora che è tutto chiuso, ora che il deserto avanza, Silvestro continua a viaggiare nelle aree delle miniere abbandonate e a raccontare la sua storia.
Il cammino si snoda lungo la costa, con il mare che si infrange sulle rocce e il profumo della macchia mediterranea che riempie l’aria. Mentre i passi si fanno più lenti e contemplativi, Matteo inizia a narrare la storia dei giacimenti minerari che hanno forgiato il destino di questa terra. Silvestro, con la sua voce calda e avvolgente, interviene, condividendo aneddoti personali e riflessioni sull’eredità mineraria che vive ancora oggi nei cuori degli abitanti. Dopo aver raggiunto Piscinas, il paesaggio cambia, abbandonando la costa per inoltrarsi nelle colline di Montevecchio. Qui, le tracce della vita mineraria sono palpabili: antiche gallerie, macchinari arrugginiti e i resti delle comunità che hanno popolato queste terre. Silvestro racconta come, da ragazzo, osservava gli uomini tornare dal lavoro, stanchi ma fieri, e come quei giorni abbiano plasmato la sua visione del mondo. Il cammino continua verso Guspini, dove il paesaggio si fa più selvaggio e montano. Qui, il gruppo si ferma per una pausa, e Silvestro estrae un quaderno di appunti, condividendo alcune delle sue poesie ispirate dai luoghi che stanno attraversando. Le sue parole risuonano come un eco tra le montagne, intrecciando il passato minerario con il presente. Matteo, in questo frangente, riflette sull’importanza di mantenere viva la memoria storica, affinché le nuove generazioni possano comprendere il valore di quel che è stato. La camminata prosegue verso Arbus e le imponenti montagne del Linas, un’area che trasmette una sensazione di sacralità. Qui, il silenzio è interrotto solo dal canto degli uccelli e dal fruscio del vento tra gli alberi. Silvestro racconta come la natura, una volta dominata dall’uomo, stia ora recuperando i suoi spazi, un ciclo di vita che si rinnova. La bellezza del paesaggio diventa un richiamo alla riflessione sul futuro, un invito a rispettare la terra che ha dato tanto. Infine, il cammino si conclude a Domusnovas, il paese natale di Silvestro. Qui, la comunità accoglie i camminatori con calore, e le storie di minatori e scrittori si intrecciano. Silvestro, visibilmente emozionato, parla della sua infanzia, dei sogni e delle speranze di chi ha vissuto nelle gallerie, e di come la scrittura sia diventata il suo modo per dare voce a quelle esperienze. Il Cammino Minerario di Santa Barbara, dunque, non è solo un percorso fisico, ma un viaggio interiore che unisce storia, arte e memoria. Con Matteo e Silvestro, ogni passo racconta una storia, ogni sguardo si fa introspezione, e ogni sosta diventa un momento di condivisione. Questo cammino è un omaggio a una terra ricca di storie, di lotte e di bellezza, che continua a vivere attraverso le parole di chi l’ha vissuta.
Per chi volesse approfondire l’argomento delle miniere sarde: film-documentario “A dispetto del buio”
torna al sommario
|
✔ Appuntamenti nella natura e nel naturale
Fa’ la Cosa Giusta a Trento
Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre torna a Trento Fa’ la cosa giusta, a Trento Expo (Via Briamasco, 2). Ci saremo anche noi della Compagnia dei Cammini insieme ad agricoltori biologici, botteghe del commercio equo, associazioni, cooperative sociali e aziende. Incontri, approfondimenti e laboratori per bambini. Fiera giunta alla ventesima edizione. Allo stand della Compagnia dei Cammini (stand E11) ci saranno Igor Grigis e altri a sorpresa.
➤ Info sulla fiera qui.
torna al sommario
|
✔ Lettere
La mia Rota Vicentina
« Il primo giorno barcollo sotto il peso dello zaino, cammino pensando a tutto quello che avrei potuto lasciare a casa, a quello che non mi serve. Essere leggeri e scegliere l’essenziale non è cosa facile e ho ancora tanto da imparare. Intorno a me si apre un panorama unico fatto di dune sabbiose e onde oceaniche.
la potenza dell’Atlantico mi dà molta energia e buon umore.
Cammino nella sabbia, i miei scarponcini sprofondano e mi ritrovo a fine giornata con un fardello di sabbia raccolta.
abbiamo avuto la fortuna di giornate terse, con cielo azzurro e sole caldo. Mi sono tuffata fra le onde per un idromassaggio naturale e rinfrescante.
a fine giornata ho pensato non ce la farò, lo zaino è insopportabile.
Il secondo giorno, lo zaino pesa meno, ci si abitua un po’. L’entusiasmo fa miracoli davvero.
Il terzo giorno dicono sia quello più difficile. La sera prima ho massaggiato e ringraziato i miei piedi per tutto quello che hanno sopportato, passo dopo passo.
Amo la fatica delle salite, del terreno a volte sconnesso. Amo il sole caldo del sud e ripenso a quando sono partita che era già autunno qui.
La sera condivido il letto a castello con una compagna di cammino che dorme sempre di sopra. Amo gli ostelli, posti essenziali, amo la condivisione della camera, si proprio io che non riuscivo più a dormire nelle camerate. Sei ringiovanita, mi sono detta.
A occhi chiusi abbiamo percorso un tratto e abbiamo spalancato gli occhi davanti alla meraviglia della spiaggia di Odeceixe, fra mare e fiume.
Abbiamo intonato canzoni camminando, abbiamo riso e preso in giro i compagni di cammino.
non mi sono mai distratta dal paesaggio. ho visto tutto di questo cammino dei pescatori, che mi porto nel cuore.
ho perso due volte le chiavi della camera, perché sono distratta e il buon Tommaso è riuscito a non spazientirsi.
avere una guida energica e positiva è un plusvalore alto davvero.
a Cabo st. Vincente, finis terrae, abbiamo percorso l’ultimo tratto in solitudine sul promontorio sacro, avvolti in una nebbia surreale.
i pensieri ovattati e annebbiati mi hanno permesso di vivere il presente finalmente.
il cammino è un’esperienza più che un miliardo di passi.
le mie figlie mi hanno detto noi non ce l’avremmo mai fatta. Se dici tu che è dura allora è inaccessibile a noi hanno detto le mie amiche.
il mio cammino è stato questo, non una sfida, ma un’esperienza. l’ho amato.
Obrigada a todos »
Maria Teresa
torna al sommario
|
✔ Il video finale
Un nuovo interessante film prodotto da Patagonia ci racconta la storia di una coppia in Svezia, che da 36 anni vive in un faro e come compito ha quello di registrare le condizioni meteo, ogni tre ore. È l’amore per il birdwatching che li ha fatti incontrare, inanellano gli uccelli a scopo di ricerca, e “The last observers” racconta una storia di una vita a contatto con la natura. L’ultima stazione di rilevamento meteo manuale, che adesso ha chiuso.
torna al sommario
|
✔ I nostri numeri
Questa newsletter è stata inviata a 38.341 appassionati del camminare. La nostra pagina facebook piace a 125.663 persone. Il nostro profilo Instagram è seguito da 9.296 persone. Il nostro nuovo canale Telegram “Compagnia dei Cammini in diretta” sta crescendo ed è seguito da 968 persone.
Ti piace questa newsletter? Inviala ai tuoi amici, invitandoli a iscriversi!
Visita l'archivio della newsletter per leggere altre notizie sul camminare, ma anche su altri temi che ci sono cari (ecologia, ambiente, salute, naturale…).
Puoi anche visitare il sito www.cammini.eu per saperne di più sulla filosofia del camminare e trovare proposte di viaggi a piedi.
Il popolo dei camminatori diventa sempre più grande... lenti ma inesorabili... uniti dalla forza che il camminare e l'amore per la natura sanno darci.
torna al sommario
|
La Compagnia dei Cammini è su Facebook all’indirizzo
www.facebook.com/compagniadeicammini
A norma del D.Lgs 196/2003 abbiamo reperito la tua e-mail direttamente da un messaggio che ci avevi precedentemente inviato, su tua esplicita comunicazione, navigando in rete o da un messaggio che ha reso pubblico il tuo indirizzo di posta elettronica. Questo messaggio non può essere considerato spam poiché include la possibilità di essere rimosso da ulteriori invii di posta elettronica. Qualora non intendessi ricevere ulteriori comunicazioni, ti preghiamo di inviare una e-mail a luca@camminoprofondo.it con in oggetto il messaggio: "Mi si espunga"; oppure è possibile cancellarsi da soli seguendo le istruzioni dal link qui sotto. Grazie.
Iscriversi alla nostra newsletter
Cancellarsi dalla nostra newsletter
Archivi del CamminareInforma e del Cammino
Per scriverci: luca@camminoprofondo.it
Per informazioni sui viaggi a piedi proposti dalla Compagnia dei Cammini:
Tel. 0439 026029 / lun-ven 10-13 15-18 / info@cammini.eu
|
Direzione, redazione e copyleft: Luca Gianotti
con il contributo di Stéphane Wittenberg, Maurizio Russo, Matteo Casula, Francesco Colamartino e tanti altri
|
|