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14 Dicembre 2024 (518 / anno XXIV)
il cammino /296
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Esploratori dentro
Ci arrivano notizie e immagini dal nostro gruppo in Nepal, da Matteo Casula che lo guida, stanno terminando il loro viaggio e li aspettiamo tra poco in Italia. Sono esperienze forti, lo potete vedere anche dalle due foto che mettiamo in copertina. Anche se ci sono stati momenti di difficoltà per alcuni, perché questo cammino arriva a quote molto alte, un passo di montagna è a ben 4.600 metri di altitudine. E c’era anche la neve. Il mal di montagna ha colpito 3 partecipanti, che sono dovuti scendere a valle. Il mal di montagna può essere prevenuto con un allenamento intenso, e con un acclimatamento graduale. E la raccomandazione di allenarsi è sempre importante. Ma poi ci sono cause individuali, il nostro corpo reagisce in modo diverso anche per altre cause, e non solo il corpo influisce, perché noi siamo un tutto, fatto di corpo e di psiche, per cui anche l’influenza della psiche agisce sul nostro benessere.
Questi grandi viaggi sono una esperienza forte di vita, non c’è dubbio. Ma il cammino ci insegna che anche dietro casa si possono vivere esperienze che ci fanno crescere. È questa la grande differenza col passato. Quando il vero viaggio era solo quello in altri continenti. Ora il cammino è un viaggio dentro il nostro sé, per cui anche un cammino in una regione limitrofa è una esplorazione. Ecco perché ci piace proporre qualche viaggio importante, fuori dall’Europa, e altrettanto ci piace camminare vicino. Il cammino fa di noi degli intronauti, viaggiare dentro è il nostro bene.
Luca Gianotti
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In questo numero:
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Un pensiero
Pulci di neve luccicano al mio passaggio.
Le orme di due lupi sempre perfettamente parallele
sono una linea retta verso l’infinito.
I miei ramponi
tintinnano il loro brindisi col ghiaccio.
La neve si scioglie in musica.
Sono felice.
Luca Gianotti
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✔ Strade Maestre: dove sono ora i ragazzi?
Marco Saverio Loperfido, uno degli organizzatori del progetto Strade Maestre, che sta portando una classe di liceo per un anno scolastico passato tutto in cammino, ci manda il resoconto dei primi due mesi di questo bellissimo esperimento. In questo momento la classe è in Sicilia (prima Agrigento, ora l’Etna…). La Compagnia dei Cammini sostiene con gioia Strade Maestre.
Due mesi e mezzo di cammino, di incontri, di sguardi al terreno sassoso o all’orizzonte che si apre improvviso quando il sentiero scollina, ma fondamentalmente due mesi e mezzo di vita di gruppo, con i suoi continui cambiamenti di prospettiva sull’altro. Anche conoscere i nostri compagni di viaggio è un percorso fatto di incertezze, di dubbi, di aperture della mente e di rivelazioni. Condividiamo tutto, cercando di mantenere equilibrio tra solitudine e vita comunitaria. Abbiamo percorso in questo modo un itinerario nell’umanità che siamo. È un’umanità specifica, originale e unica al mondo, perché è fatta da individui unici che casualmente si sono trovati nel cammino. Siamo ingredienti e il risultato del nostro stare assieme è un frutto che cominciamo ad amare per quello che è, persino nei suoi difetti. Lavoriamo al miglioramento di noi, ma forse, adesso, dopo tutto il tragitto percorso, lo facciamo senza ansia di raggiungere subito i risultati, accettando quello che siamo e dandoci il tempo di cambiare. La lentezza del passo si sta trasformando in pazienza dell’anima.
Certo potremmo parlare dei paesaggi, delle persone, delle avventure; delle risate e delle cene goliardiche, come dei pranzi improvvisati sotto ai massi di calcare o sotto alla pioggia; potremmo parlare del fare scuola a diretto contatto col sole e con i luoghi, o dei pensieri degli autori che studiamo e che intervengono in momenti diversi della giornata, non necessariamente nelle ore di lezione, diventando conoscenza e non più semplice nozione; potremmo parlare dei quattro elementi della natura, ovvero di boschi, di fiumi, di nuvole e vulcani. Ma la verità è che il viaggio più essenziale è quello che stiamo facendo nella vita di questi ragazzi e dei nostri colleghi. Da lì passa tutto perché se il gruppo, pur nelle difficoltà, si vuole bene, tutto funziona, dal camminare al cucinare insieme, dallo studiare al commuoversi per un occhio di luce che illumina la Valle dei Templi.
Marco Saverio Loperfido
Potete seguire i resoconti quotidiani del loro anno scolastico su Facebook alla pagina Strade Maestre e sul sito web strademaestre.org.
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✔ Recensioni
✔ Altritudini
In un numero precedente abbiamo pubblicato la recensione scritta da Davide Sapienza per Limina del libro di Francesca Camilla D’Amico, dal titolo Altritudini (Ediciclo). Nel frattempo anche io ho letto il libro, e siccome Francesca sarà dal 2025 guida narrante per la Compagnia dei Cammini, voglio aggiungere qualche mio pensiero.
Francesca Camilla è giovane, ma è anche antica. Francesca è abruzzese, e questo è importante per capirla. Ha dentro di sé tutti i pastori, i cafoni, i pescatori dei secoli passati.
Vi dico già da subito che se vi capiterà di fare un cammino con lei, la lettura di questo libro vi faciliterà l’incontro. Perché Francesca in questo libro si racconta, del suo percorso di contastorie che diventa anche guida, e in qualche modo si mette a nudo. Leggendolo, arrivereste alla partenza del cammino già conoscendola. Il suo percorso, di attrice di teatro che sceglie la via meno battuta, come direbbe Frost, e si trasferisce in paeselli di montagna per raccogliere storie di contadini, pastori e gente umile, per poi imparare a raccontarli, è un percorso controcorrente e antico. E l’incontro con la natura della Maiella aggiunge un elemento in più: Francesca raccoglie anche le storie che ci raccontano le montagne, le storie che raccontano i lupi (come ben mostra la bella copertina, dove un lupo sta raccontando la luna a Francesca).
In un passo del libro, Francesca Camilla dichiara il suo obiettivo: “Conoscere se stessi e il mondo misurandosi con le storie di chi incontriamo in cammino […] Camminare e raccontare sono tra le attività più antiche dell’essere umano. Mi sono messa in cammino per capire chi sono attraverso le storie, provando ad afferrare la polvere che vaga in un raggio di luce”.
Ecco che da questa intenzione nascono le sue “escursioni narrate”, per tenere insieme il mondo delle leggende popolari, le storie di coesistenza tra animali e umani, e l’osservazione della natura. Ecco che Francesca diventa guida. E il prossimo passo sono i cammini.
In cammino lei usa anche i canti della tradizione orale. Scrive: “Non sono una cantante. Canto. Camminiamo, ci fermiamo, se vedo che le persone sono distratte o fanno fatica a concentrarsi, canto. E si rimettono al presente. Ora si può ascoltare, ora camminiamo davvero, non stiamo solo spostando il corpo mediante le gambe.”
Se prima era il teatro il luogo di azione di Francesca, ora c’è un palco immenso in cui attrice e spettatori camminano insieme, quindi alla pari, il teatro si fa luogo di relazione e di incontro, piccola comunità provvisoria in cammino…
Un grazie a Luigi Nacci, che ha saputo “scoprire” Francesca Camilla e pubblicarla nella collana da lui diretta. (LG)
Francesca Camilla D’Amico – “Altritudini”, Ediciclo 2024 – 15 euro
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✔ Cronache: lascia la moto e continua a piedi
Dalla cronaca, nei giornali dei giorni scorsi. Axel Pons, pilota spagnolo di moto a livello professionale, si è ritirato da quella attività e da 3 anni gira il mondo a piedi e scalzo. Il Corriere della Sera ci informa che attualmente è in Pakistan. «L’obiettivo era andare in India, ma non mi hanno concesso il visto. Tornerò a Islamabad, prenderò i passaporti e proverò ad attraversare il confine con la Cina. Normalmente cammino senza scarpe, è bellissimo». Ma perché ha deciso di stravolgere la propria vita? «Che senso aveva vivere a un ritmo così veloce? Ho cominciato a diventare sempre più lento, sempre più lento, fino a quando ho iniziato ad attraversare il mondo lentamente, apprezzando i dettagli della vita. Avevo solo il desiderio di completare l’unione con Allah o Dio, camminare è il mio modo di pregare». Vestiti malandati, lunghi capelli, la notizia lo fa un po’ sembrare un disadattato, ovviamente lo paragonano a Forrest Gump. Ma sembra lui stia meglio ora di prima… I commenti li lasciamo a voi.
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✔ Di buon passo nell’Appennino che resiste /3
Continuiamo il racconto di Salvatore del suo tour in Appennino con la bicicletta (gravel) alla scoperta di chi resiste.
Isnello 11 maggio 2024
Sono arrivato a Isnello in tempo per mangiare un trancio di pizza e bere un boccale di birra prima che la ragazza del bar, alla periferia del paese, chiudesse. C’è un bel sole che mi riscalda, e la birra, fredda abbastanza, scende dritta nella gola arida. Dalle Petralie, Sottana e Soprana, la salita per piano Battaglia, un polje a milleseicento metri di altezza, stretto tra monte Mufara e Pizzo della Carbonara, è lunga ma non è impegnativa. C’è una stazione sciistica che è rimasta chiusa per dieci anni. Poi nel 2017 ha riaperto, ma nel frattempo il clima è cambiato e non nevica più.
Ieri a Petralia Sottana ho incontrato Fabrizio Barca, l’ex ministro per la Coesione Territoriale sotto il governo Monti, e sua moglie Clarissa. Fabrizio è in giro per l’Italia per presentare un libro sull’Europa. Ci siamo seduti al tavolo di un ristorante in una stazione di servizio, l’unico aperto. Grande camminatore, amante della montagna, economista di spicco e dotato di una verve politica fuori dal comune, è l’ideatore della SNAI. Lo confesso, sono ancora impreparato a conversare con Fabrizio di strategie di area, di paesi periferici, d’inverno demografico. Parliamo dell’Europa, che negli ultimi anni ha tradito i suoi principi fondanti, della deriva autoritaria e antidemocratica, e della miopia politica che ha risvegliato il drago che dorme nella pancia dei suoi abitanti.
La sera, Luca mi racconta la storia della cooperativa Verbumcauda, di cui è presidente.
Nel 2019 alla cooperativa, 11 giovani madoniti entusiasti, venne affidato il feudo di Verbumcaudo, 150 ettari di terreni, confiscati alla potente famiglia dei Greco, grazie alle indagini di Giovanni Falcone.
Oggi Verbumcaudo produce pomodori siccagni, vino Catarratto, lenticchie, grano e foraggio, tutti biologici. Un ettaro è stato destinato a orto di prossimità, un luogo di sviluppo, di crescita sociale e di speranza per le comunità vicine.
Con il sindaco Piero Polito e il consigliere Giuseppe Dino, anch’essi di professione entusiasti, parliamo invece di Epifanio Li Puma, delle lotte dei contadini, dell’Istituto Magistrale “Pietro Domina”, e del suo ruolo nell’emancipazione dei contadini. Dei film che hanno prodotto in autonomia, U juornu avanti - il giorno prima-, sull’emigrazione in America, e Le stelle non hanno padroni, sulle lotte contadine e sul ruolo fondamentale dell’istruzione: quattrocento comparse, tutti abitanti delle Madonie e quattro anni di produzione.
Salvatore Capasso – L’Appennino che resiste
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✔ Le “Cape de firr” – Il miracolo dell’acqua in Puglia
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Nei racconti dei miei nonni, le fontane erano il fulcro della loro vita quotidiana e averle in paese significò imparare a essere comunità.
Furono per molte persone luoghi di innamoramenti casuali, di appuntamenti, una vera agorà di chiacchiere, sfoghi, risate, confidenze, liti, pettegolezzi e segreti.
Una breve filastrocca, che ancora oggi ricordo, riguardante la possibilità di trovare l’amore nei pressi di una fontana, recitava così:
“all’acqua, all’acqua, alla fendana nov,
ci non tene la zita se la trov”.
Camminando per le strade di Puglia potreste ancora oggi incorrere in uno strano quanto caratteristico “personaggio”, totalmente in ghisa, alto più di 1 metro, di forma cilindrica, con una vaschetta alla base, un “naso” ricurvo ed un “cappello” in testa.
Se vi fermaste a chiederne il suo nome alla gente del posto vi risponderebbero molto probabilmente: - Si chiama “cape de firr” (testa di ferro).
Sono le storiche fontanine dell’Acquedotto Pugliese che da poco più di cent’anni hanno reso disponibile il più prezioso dei liquidi nelle piazze di Puglia.
Oggi l’acqua corrente potabile è disponibile quasi per magia nelle nostre case, basta sollevare una leva, ma in passato la distribuzione era data da queste fontane pubbliche, che costituivano un indispensabile punto di sopravvivenza e di igiene.
Una vera rivoluzione che si concretizzò tra il 1906 e il 1939 e che segnò indelebilmente le sorti delle popolazioni locali.
Per chi volesse approfondire l’argomento consiglio la lettura del libro “La Terra delle Fontane” di Vito Palumbo, edito da Adda.
Per chi invece volesse venire a toccare con mano le fontane e scoprire questa e altre storie, l’invito è a partecipare, dal 23 febbraio al 1 marzo, al cammino Andar per trulli nelle Murge; parte del percorso comprende sentieri che si snodano proprio sopra l’Acquedotto Pugliese, creando un vero e proprio “itinerario narrativo” che scorre sopra un fiume invisibile.
Vi lascio con un pensiero di Ungaretti durante una visita in Puglia:
“Non saprei dirvi dove potreste trovare una cosa più sorprendente e commovente, e augurale, delle tante fontane […] Certo in tutta la Puglia l’acqua potabile ha un valore di miracolo, e c’erano nella regione zone più secche, tutto sasso; ma dove più amabile mi parrà la voce della volontà, se non in quest’acqua ultima arrivata? Spezzando la luce del sole, è la più festosa di tutte”.
Graziano Occhipinti
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✔ Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini
Disponibilità posti al 14 dicembre (i viaggi qui non indicati sono completi o annullati)
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La via Romea, da Firenze a Siena attraversando il Chianti Classico
Camminare in inverno non è da turisti. Firenze respira, si vedono i fiorentini attraversare le piazze rivestite di opere d’arte. Filari di viti spogli lasciano intravedere il passaggio del popolo del bosco. Nelle cantine la fermentazione prosegue, la nuova annata si avvicina. Sugli alberi le gemme iniziano a spuntare. La meta è al tramonto, al mutare della luce del giorno, una cena calda che ristora, anche il più burbero dei toscani è un’oste delizioso.
La primavera un passo più vicina, arriviamo a Siena. L’itinerario è ideato e accompagnato da Anita Constantini che vive e conosce questo territorio da una vita.
Dal 19 al 23 febbraio in viaggio lungo la Via Romea del Chianti con Anita Constantini.
➤ Via Romea del Chianti
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✔ Richiesta Catalogo cammini 2025
È un libretto di 48 pagine da tenere sul comodino per segnarvi le date dei vostri viaggi futuri, verrà inviato a tutti i soci della Compagnia dei Cammini degli ultimi 4 anni (2024, 2023, 2022, 2021).
Se non sei tra i soci camminatori del 2024, 2023, 2022, 2021, ma sei appassionata/o del camminare, è possibile chiederlo qui comunicandoci il tuo indirizzo completo e riceverlo gratuitamente a casa.
145 viaggi, tra cui molte novità.
(Non è prevista spedizione all’estero, chiederemo pertanto agli amici camminatori non residenti in Italia di scaricare il catalogo in formato digitale appena sarà disponibile sul sito.)
➤ Chiedi qui il tuo calendario 2025
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✔ Lettere
Commento al numero precedente, dove presentavamo (aderendo) alla campagna di Emergency R1PUD1A:
« No alla guerra, certamente! »
Paolo
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