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17 Marzo 2025 (524 / anno XXV)
il cammino /302
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ALEX Reklama & Design (Albania)
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Tra un cammino e l’altro
Di ritorno da un bellissimo cammino nel Mani, Peloponneso, sulle tracce di Bruce Chatwin, grande maestro di nomadismo mai dimenticato, e in partenza per il cammino in Salento a passo lento inclusivo, collaborazione tra Compagnia dei Cammini e NoisyVision, abbiamo montato il nuovo numero tutto da leggere.
E, come dice la simpatica vignetta, meno lavoro al computer e più cammini per tutti (procioni compresi)!
Luca Gianotti
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In questo numero:
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Un pensiero
In cammino l’inconscio si prende cura delle inquietudini,
donandoci giornate di pace e notti agitate.
Pellegrini noi, verso una meta sacra: il nostro io.
Libertà e amore le nostre guide.
E il dio degli uomini tutto intorno a noi.
Ah, se tutto il mondo camminasse!
Luca Gianotti
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✔ Viandanti vs guerrafondai
Se ci fossero più viandanti, ci sarebbero meno guerrafondai.
Perché chi se ne va a zonzo per il mondo soltanto con uno zaino non ha da rivendicare nulla. Non ha bandiere da piantare.
Non dice “questa terra è mia, dammela o me la prenderò”. Non se ne farebbe niente, non saprebbe dove metterla.
Non dice “devo armarmi per difendere ciò che è mio”. Ha poche cose nello zaino e potrebbe fare a meno anche di quelle.
Non dice “devo diventare più forte”. Dice semmai: “devo diventare più fragile, lasciarmi andare di più, capire che sono una cosa piccola nella vastità del mondo”.
Non dice: “sediamoci al tavolo delle trattative”. Dice semmai: “andiamo a camminare insieme. Io ho qualche frutto, l’acqua la porti tu?”.
Non ho mai conosciuto un viandante che volesse essere un guerriero. Non sarebbe possibile. Il viandante è in pace, è una pace che cammina. Porta la pace nei villaggi che attraversa, si prende cura delle creature solitarie e da esse viene curato. Si prende cura anche dei sassi e da essi viene curato. Ama i ponti, perché senza ponti deve allungare molto la strada. Canta nei margini. Ama le fontane, le panchine, gli alberi con grandi chiome che fanno grandi ombre. Ama anche gli alberi piccoli, gli arbusti pieni di spine. Si meraviglia in ogni stagione, non solo nel tempo delle fioriture. A volte allunga il passo per arrivare a una cima o a un tramonto. Sa che non può possedere né la cima né il tramonto, e questa consapevolezza gli arreca gioia. Sa che le più grandi gioie non vengono dal possesso.
Ho conosciuto scrittori, pensatori e politici che sono guerrafondai anche se non sanno di esserlo, perché sono attaccati alle cose, al potere, ai soldi, al successo. Distruggendo si sentono meglio. Sono votati al dominio. Accumulano. Non camminano con gli altri, ma sopra gli altri. Devono vincere quel premio, o quell’elezione, o avere a tutti i costi quel pezzo di terra, quel ruolo, quella gloria, e per farlo si circondano di piccoli uomini che dicono sempre sì, e piano piano costruiscono eserciti di piccoli uomini senza sogni, senza talenti, senza umanità, piccoli zombie che occupano via via posti di potere sempre più importanti, finché un giorno ti svegli e li vedi dappertutto.
Se vogliamo vivere in pace dobbiamo prima di tutto portare la pace nelle nostre vite. Proviamo a chiederci: “sono una creatura di pace? Sono in pace con me stesso e con i miei fantasmi? Porto la pace in casa e sul lavoro? Porto la pace ai miei genitori? La porto ai miei figli? La porto alla mia compagna o al mio compagno? La porto ai miei vicini di casa? La porto ai miei amici? La porto a quelli che non sono miei amici? Cosa sono disposto a perdere? Quanti passi indietro sono disposto a fare? So sventolare la bandiera bianca? So costruire con le mie mani una bandiera bianca?”.
Di viandanti abbiamo bisogno, non di guerrieri.
Luigi Nacci
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✔ Di buon passo nell’Appennino che resiste /9
Continuiamo il racconto di Salvatore del suo tour in Appennino con la bicicletta (gravel) alla scoperta di chi resiste. Questa volta è giunto nel paese da cui parte il Sentiero dell’Inglese, cammino tra quelli facenti parte della Rete della Compagnia dei Cammini, coordinato dalla nostra guida Andrea Laurenzano.
✔ Pentedattilo grecanico
Dopo una pausa di due giorni a Reggio Calabria, durante la quale ho visitato il Museo Archeologico Nazionale e ho ritrovato Demetra in un piccolo capolavoro in terracotta del IV secolo a.C., raggiungo Pentedattilo, un paese abbandonato alle falde dell’Aspromonte all’inizio degli anni ’70 a causa di una frana incombente che, però, non si è mai verificata. Un pugno di case sotto una curiosa roccia con cinque pinnacoli che ricordano le dita di una mano, tra masse spinose di fichi d’India, oltre le quali si svorge il mare.
Mi accoglie Madeleine, una ragazza belga di Bruges, arrivata in bicicletta e che ha deciso di fermarsi per un po’ di tempo da Rossella Aquilante, una delle diciotto donne pastore del film di Anna Kauber In questo mondo, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali. Con un cast tutto femminile, la Kauber esplora un mondo non antropocentrico ed enfatizza la possibilità di trovare un sano equilibrio tra il progresso e la sostenibilità, tra uomini e donne, essere umani e animali.
A Pentedattilo vivono stabilmente tre persone: Rossella, che gestisce un B&B, un piccolo ristorante e alleva capre aiutata da Maka, un giovane del Mali che sopravvissuto alla traversata dalla Libia, e Daniela, che ha aperto una bottega artigianale e lavora a macramè.
Sul terrazzo di Rossella c’è anche Francesco, che sta ristrutturando una piccola abitazione per farne un B&B.
Parliamo di Appennino, di restanza e di giovani. Rossella li esorta a non partire: “Prendete coscienza, guardatevi intorno, inventatevi i lavori, nuovi lavori. Non andate al Nord, quì c’è tanto da fare! Insieme possiamo far rivivere questa terra meravigliosa”.
Da Pentedattilo ha inizio il “Sentiero dell’inglese”, che ricalca le orme del viaggio compiuto verso la metà dell’Ottocento da Edward Lear, scrittore, pittore e viaggiatore inglese, autore tra l’altro del Book of Nonsense, nella parte grecanica dell’Aspromonte.
Qui infatti gli abitanti, eredi delle migrazioni della vicina Grecia, parlano ancora l’antico greco di Omero.
Pregevoli sono i suoi disegni, e ancor più i suoi racconti di viaggio: “A notte la luna era piena; la grande vallata era silenziosa, a parte il cricchettio di miriadi di cavallette; una regione solitaria ma maestosamente bella”.
Un altro grande viaggiatore ha percorso le fiumare di Calabria: un olandese, Maurits Cornelis Escher, negli anni Trenta del secolo scorso, definito il “pittore matematico”, costruttore di geometrie e mondi paradossali. Le litografie di Pentedattilo - quattro per la precisione - la raffigurano da diverse angolazioni. In una, in particolare, si avverte tutta la stupenda drammaticità del paesaggio: il cielo solcato da rade nubi, la rocca cupa e inquietante, il bianco centro abitato che spicca come prezioso tesoro custodito da una mano protettiva e l’arida sterpaglia della campagna circostante.
Salvatore Capasso
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✔ Gioco e cammino
✔ Bluff e deduzione
The Resistance - Avalon. Bluff e deduzione in una eterna lotta tra bene e male.
Oggi voglio presentarvi un gioco di una specifica categoria, quella dei deduttivi/bluff a ruoli nascosti. I titoli del genere sono vari ma quello che secondo me riesce a regalare la migliore esperienza di gioco è The Resistance, versione Avalon.
Il gioco è da 6 a 10 giocatori, ed è composto principalmente da carte che identificano il ruolo dei personaggi e componenti che servono per tenere traccia delle votazioni nel corso della partita (materiale che può essere facilmente sostituito).
Siamo all’interno dell’ambientazione dei racconti di Re Artù, e i giocatori verranno divisi in 2 fazioni, quella dei buoni (blu) con Merlino e Parsifal, ed i cattivi servi di Mordred (rossi). Il gioco si compone di round in cui i giocatori a turno proporranno squadre per compiere delle missioni. Scopo dei buoni sarà quello di identificare chi sono i propri compagni, mentre i cattivi dovranno fingersi buoni e cercare di sabotare le missioni. Vince la fazione che riesce a portare a termine 3 missioni su 5.
Il cardine del gioco sono i dialoghi e le capacità dialettiche; certo c’è anche bisogno di capacità di osservazione e deduzione, ma questo è un gioco con pochissime regole dove la differenza la faranno i giocatori, che proveranno in vari modi a discolparsi, convincere gli altri delle proprie idee o a gettare fango su altri giocatori. Un modo sicuramente divertente per conoscersi e per tirar fuori lati nascosti dei nostri caratteri.
Vi lascio un video breve che sintetizza le regole: How to Play Avalon.
Qui sopra un’immagine tratta dal cammino wildfox dello scorso anno dove giocammo ad Avalon in un momento di pausa.
Della stessa tipologia di giochi esistono diversi titoli. In più di 10 giocatori per esempio si potrebbe provare a giocare a Lupus in Tabula, che permette di coinvolgere un numero più elevato di persone
The Resistance 4-6 giocatori – 40-60 minuti a partita – difficoltà medio-facile – Peso nello zaino: pochi grammi
Graziano Occhipinti
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✔ Rassegna stampa
Molte interviste radiofoniche in queste due settimane alle guide della Compagnia dei Cammini!
Bella la trasmissione di RadioVaticana sul cammino alla foce del Reno con i cani. È uno speciale con tre interviste, ovviamente a Tomas Pirani, guida e zooantropologo, poi Luca Gianotti presenta il progetto e la socia Caterina Barbato racconta la sua esperienza, gli incontri, le emozioni.
➤ In cammino lungo il Reno, con il proprio cane
Mauro Agliata racconta a RaiRadioUno, trasmissione “Il mondo non basta”, il valore della consapevolezza in cammino.
➤ Lo potete ascoltare qui: Il mondo non basta del 09/03/2025
Tomas Pirani racconta a RDS, trasmissione Green, la dimensione dell’incontro nei cammini con i cani:
➤ RDS Green - 11-03-2025
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✔ Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini
Disponibilità posti al 17 marzo (i viaggi qui non indicati sono completi o annullati)
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✔ Un tempo, un tempo c’era un paese
“Un tempo. Un tempo c’era un paese, quattro case arroccate sopra la collina. Il paese dove il padre di Giacomo è nato e cresciuto prima di diventare rifiuto tra i rifiuti. E lì c’è una casa da tempo dimenticata, ferita dalla terra che trema. Sono fremiti continui, sospiri che salgono come bolle d’aria dalla profondità dell’oceano, lamenti di dolore e di rabbia di una terra offesa che l’uomo, ingannato dal grido della sua onnipotenza, non sa più ascoltare. È lì che Giacomo può tornare, vuole tornare, deve tornare, per imparare di nuovo a camminare, passo dopo passo. Un nuovo inizio, prima che tutto finisca, per riallacciare questo presente ad un passato, per ricostruire una memoria come un sentiero sul quale tornare a sperare.”
Augusto Ciuffetti, docente di storia economica all’Università Politecnica delle Marche, conosce i paesi d’Appennino e la loro storia, perché Augusto studia le società, le economie e le culture appenniniche. Ci cammina, anche, nei paesi del dopo terremoto con le case storte e i grandi vuoti lasciati dalle spianate degli abbattimenti, lui originario di Pievebovigliana, in provincia di Macerata nel Parco dei Monti Sibillini, paese anch’esso colpito forte dal sisma del 2016-2017. Nel suo andare a conoscere storie, Augusto Ciuffetti riannoda pensieri, fatti e ricordi, e ce li restituisce sotto forma di romanzo. Una scrittura poetica a tratti dove si avverte l’urgenza di raccontare ciò che davvero sta a cuore. Così può raccontarci di Giacomo, del quaderno che suo padre Paolo gli ha lasciato, e del suo ritorno al paese d’infanzia toccando temi oggi centrali: lo spopolamento dei paesi nell’eterna crisi della società contemporanea, il terremoto ovviamente, la ricostruzione immobile poi strozzata e poi a singhiozzo partita; di chi, come Cesare, “sarebbe potuto andare via tante volte e invece è rimasto perché non poteva lasciare il paese proprio in quel momento”. Poi c’è Giulia, che cerca una risposta ad una sua ribellione nella fuga temporanea in uno dei paesi sconquassati dal sisma. Ci sono i luoghi amati da Augusto: i sentieri, i tratturi dei Sibillini che portano sullo splendido altopiano di Macereto dove trovare l’omonimo e antico santuario dei pastori e delle greggi transumanti e le montagne, imponenti e dure, a far da cornice. Quei “monti azzurri”, come li descriveva l’altro Giacomo, Leopardi, sommo poeta marchigiano, che Augusto omaggia proprio nel nome del protagonista del romanzo. Sono certo che il camminare da sempre di Augusto in queste terre ha creato questa urgenza messa nella scrittura, che ci fa amare Giacomo e Giulia che salgono in montagna per vedere tutto dall’alto e mettere a confronto i loro mutamenti e trasformazioni con quelli dei paesi che hanno trovato. (Daniele Moschini)
Augusto Ciuffetti, “Un tempo, un tempo c’era un paese”, Rubbettino editore, 2024, 14 euro.
Daniele Moschini accompagna nel 2025 alcuni cammini in questi luoghi: 10 maggio Cammino nelle Terre Mutate parte 1; 12 luglio Cammino nelle Terre Mutate per volpi selvatiche; 7 settembre Cammino nelle Terre Mutate parte 2.
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✔ Appuntamenti nella natura e nel naturale
Vieni a trovarci in Svizzera: Tisana a Lugano
Dal 20 al 23 marzo, al centro Esposizioni di Lugano, 4 giorni dedicati alla diffusione della cultura del benessere in tutte le sue forme. Una fiera storica, giusta alla 27esima edizione, di grande interesse e valore. Gli eventi di divulgazione sono interessanti, a cominciare da una conferenza di Franco Berrino il giovedì (serve iscriversi). Iscrivendosi sul sito, il prezzo di entrata scontato è 5 franchi svizzeri. La Compagnia dei Cammini sarà presente, venite a trovarci per ritirare il catalogo cammini 2025.
Per maggiori dettagli sulla fiera: www.tisana.com.
Richiesta Catalogo cammini 2025
È un libretto di 48 pagine da tenere sul comodino per segnarvi le date dei vostri viaggi futuri, è stato inviato a tutti i soci della Compagnia dei Cammini degli ultimi 4 anni (2024, 2023, 2022, 2021).
Se non sei tra i soci camminatori del 2024, 2023, 2022, 2021, ma sei appassionata/o del camminare, è possibile chiederlo qui comunicandoci il tuo indirizzo completo e riceverlo gratuitamente a casa.
145 viaggi, tra cui molte novità.
(Non è prevista spedizione all’estero, chiederemo pertanto agli amici camminatori non residenti in Italia di scaricare il catalogo in formato digitale.)
➤ Chiedi qui il tuo calendario 2025
Meridiani Montagne nelle Prealpi Giulie
Il numero 133 di Meridiani Montagna, in edicola questo mese, è dedicato al Monte Canin e alle Prealpi Giulie. Vediamo cosa contiene. Intanto l’editoriale di Paolo Paci ci racconta cosa il famoso alpinista triestino Julius Kugy pensasse del Monte Canin: ne parlava male, “vette tozze e senza grazia”, acque abbondanti che però “il suolo roccioso beve fino all’ultima goccia”, e così via. Ma però ci tornava sempre, “Cos’è dunque che indora il ricordo di questi monti fasciati di tristezza e di silenzio? È la vista, la vista affascinante verso mezzogiorno. Sole, luce, fulgore!”. Julius Kugy è un filo conduttore della monografia, a partire dall’articolo sull’alpinismo (e la famosa ferrata Julia), ma leggiamo l’articolo sull’escursionismo che si intitola proprio “In cammino con Kugy” e presenta un percorso intorno al Canin, tra osservazioni botaniche e bellezza minerale, papaveri alpini e voragini carsiche. Un affascinante percorso ad anello di tre giorni, partenza e rientro da Stovizza, dormendo a malga Coot e in bivacco, la mappa allegata alla rivista lo riporta per intero. Ma attenzione è un cammino per escursionisti esperti, 3.340 metri di dislivello in salita e il secondo giorno brevi tratti di arrampicata di II grado. Un altro articolo di escursionismo ci porta tra Friuli e Slovenia, sulle dorsali del Kolovrat e il Monte Matajur, sentieri facili seguendo le drammatiche testimonianze della Grande Guerra. Un articolo è sul fiume Isonzo, percorribile in bici sulla ciclabile, le sue storie e il suo ecosistema, tra cui la trota marmorata. Altro personaggio friulano a cui è dedicato un articolo è Ignazio Piussi, alpinista, ma anche bracconiere, boscaiolo e minatore. Altro articolo immancabile, sulla cucina contadina delle Valli del Natisone, immagino che la gubana vi dica qualcosa… Infine, dopo la speleologia e i libri utili per approfondire, come al solito tanti consigli pratici, indirizzi per mangiare e dormire, ecc.
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✔ Lettere
Un haiku per il Salento
« Cammino lento
nel salentino verde
luna crescente »
Virginia P.
Tre foto dal cammino Dune Zahar e l’oasi sacra
Michele Manzo
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✔ Il video finale
Pochi secondi di immagini, girate da Cesidio Pandolfi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, durante una escursione con una classe. Che emozione per quei ragazzi e quelle ragazze!
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✔ I nostri numeri
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