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28 Aprile 2025 (526 / anno XXV)
il cammino /304
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Todos tenemos un límite
Accadono vicende su cui riflettere.
Alle Canarie è nato un movimento contro i turisti: “Canarias tiene un limite”. Sarà da interpretare come un ennesimo gesto di chiusura verso gli altri, verso gli stranieri? O sarà invece una legittima protesta a comportamenti arroganti e colonizzatori? Proviamo a capirlo facendo un passo indietro.
Il Cammino di Santiago fu vietato per legge per quasi 100 anni nell’Ottocento, con un decreto di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone. Perché i pellegrini erano diventati un problema sociale. Tra loro si era infiltrata una massa di scrocconi, che camminavano di paese in paese per poter avere pasti e letti gratis. Questo dicevano alcuni. Anche qui, ci si deve immedesimare con entrambe le parti. Noi viandanti siamo felici quando arriviamo in una fattoria sperduta e ci accolgono con generosità. Ma che dire quando invece non ci accolgono con generosità? Abbiamo il diritto di indignarci? Abbiamo il diritto di pretendere accoglienza calorosa e generosa? Partiamo da un punto: la generosità non può mai essere obbligata. Deve nascere dal fondo del cuore, e se non nasce, non sta a noi giudicare. Come sempre, ci si deve metter nei panni dell’altro, e immedesimarsi in entrambe le situazioni. Io lo faccio, perché sono camminatore viandante da 40 anni, ma da 20 sono anche hospitalero su un cammino.
Veniamo quindi a un aneddoto che mi è accaduto personalmente pochi giorni fa, che mi ha lasciato molto amareggiato. Due camminatori sono arrivati, tra i tanti che passano da me, visto che vivo su un cammino. Si erano conosciuti lungo il percorso, quindi sono due vicende diverse. Uno dei due era molto contento di conoscermi, sorridente ed entusiasta. E mi ha subito chiesto se poteva mettere la tenda nel mio giardino e fermarsi per la notte. Per varie ragioni che non ho voluto spiegargli, gli ho detto di no, che non potevo accoglierlo. Avevo ragioni, le mie. Gli ho però dato tante alternative, era mezzogiorno, quindi poteva camminare ancora tante ore. Insieme al compagno di cammino si sono sistemati nel nostro giardino, hanno fumato, sono rimasti un po’, poi si sono preparati a partire. Mentre l’altro mi ha salutato con sincerità, il primo non mi ha neanche salutato. Era scuro in volto. Non gli avevo dato ciò che voleva. E quindi avevo perso migliaia di punti ai suoi occhi, non ero più degno del suo saluto. Io ci sono rimasto male, sono cose che feriscono. E ti fanno mettere sulla difensiva per il futuro.
Mi è anche venuto in mente un altro pensiero, visto che stiamo celebrando gli 80 anni della liberazione dal nazi-fascismo (scrivo il 25 aprile). Mettiamo che si fosse in quel periodo, e che io fossi nella mia fattoria isolata. Bussano i partigiani, ci chiedono ospitalità e cibo. Mettiamo che io non avessi la possibilità di esaudirli. Mi immagino che dispiaciuti se ne sarebbero andati, sapendo che quella fattoria non andava certo rimproverata per questo. Forse sono più affamati di noi, avrebbero pensato. Mettiamo invece che bussino i nazisti, e chiedano cibo. Sappiamo bene cosa succedeva. O davi loro quello che avevi, o non avevi scampo, come minimo ti bruciavano la casa. Ecco la differenza che vedo io.
Bene, ho fatto un gran casino, ho messo sul piatto quattro storie diverse, e sicuramente questo editoriale troverà molti in disaccordo perché è pieno di pensieri scomodi. Provo a ricucire i pezzi.
Il viandante ha diritto a chiedere, ma non ha diritto di pretendere. Che sia pellegrino a Santiago, che ci sia la guerra, che stia percorrendo questo o quel Cammino, o che sia turista alle Canarie. Il viandante deve andare in punta di piedi, perché i territori e le persone che visita sono fragili. Il viandante deve mettersi sempre nei panni dell’altro, gli è richiesto di essere sempre umile e anteporre l’altro al suo ego. Se questo non succede, ecco che nascono distorsioni e sofferenze. Come quelle che ho raccontato qui sopra. Se i locali non sono contenti di riceverti, ti devi chiedere dove hanno sbagliato quelli che sono venuti prima di te, e fare in modo diverso. Nelle Canarie, se una parte della popolazione da mesi sta protestando contro il modello di sviluppo basato sul turismo di massa, per difendere il proprio ambiente naturale e sociale, dovremmo schierarci con loro, anche a costo di rinunciare a una bella vacanza in quei luoghi.
E infine, per omaggiare la resistenza, dico che io vorrei che alla porta della mia fattoria isolata bussassero sempre e solo partigiani, e mai nazisti.
Todos tenemos un límite, y nuestra paciencia tambien. Come dicono alle Canarie.
Luca Gianotti
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In questo numero:
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Un pensiero
Quando cammini ti senti lupo
Andatura leggera, passo calmo
Lupo totem sciamanico
cammina nei tuoi sogni.
Luca Gianotti
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✔ Cari genitori, è tempo di Wild Fox
Giugno e luglio sono i mesi in cui si concentra la nostra attività con i bambini e i ragazzi. Abbiamo creato le linee Gufo Gigi e WildFox perché crediamo sia davvero importante riavvicinare i nostri figli al proprio lato selvatico, visto che ormai sono polli d’allevamento fissi davanti a schermi di cellulari e pc. È quindi un dovere educativo, il nostro. E speriamo che i genitori ci sostengano. Abbiamo volutamente mantenuto prezzi molto bassi, in rimessa, visto anche che ci sono due guide ad accompagnare (un uomo e una donna). Ma senza abbassare la qualità, anzi mettendoci il doppio di energia e passione, perché abbiamo a che fare con giovani in evoluzione. Le proposte per il 2025 sono 10, divise per fasce di età. Tutte con l’obiettivo di non proporre vacanze facili, ma esperienza di immersione nella natura. Dormire in tenda, cucinare tutti insieme intorno al fuoco, lavarsi nei torrenti, non sono modi per spendere meno, ma per esperire di più.
È ora di iscrivere i propri figli, fate loro questo regalo, se lo meritano. Tre delle dieci proposte sono quasi complete, ma nelle altre c’è ampia disponibilità. Vi chiediamo di aiutarci a diffondere l’informazione di questi cammini, creati da guide professioniste che sono anche genitori, nate perché nel panorama attuale non ce ne sono altre. Quindi oltre a dare un occhiata a questa pagina per voi, vi preghiamo di divulgarla, fatela girare tra amici e parenti: wildfox.cammini.eu
Vorremmo infatti far crescere questo progetto, e il prossimo anno avere ancora più proposte e guide dedicate. È una delle missioni che la Compagnia dei Cammini si è data per il futuro.
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Recensioni
✔ Guarda dove cammini
È uscito per Ediciclo il libro di Dario Sorgato, il presidente di NoisyVision e un caro amico della Compagnia dei Cammini. Si intitola, in modo provocante, “Guarda dove cammini”. Ho avuto il piacere e l’onore di scriverne la prefazione. Il libro sta già avendo un ottimo successo, e Dario lo sta presentando dappertutto, proprio ieri era al Festival della Montagna di Trento. Se lo merita. È una autobiografia tematica. Racconta come è nato NoisyVision, il senso del progetto, non può non piacere ai camminatori sensibili e curiosi, come speriamo siano tutti i nostri lettori. Riprendo uno stralcio dalla mia prefazione:
“Dario ha fatto una cosa grande con NoisyVision. Una opportunità per i non vendenti, gli ipovedenti e i vedenti di camminare insieme. Consiglio sempre ai camminatori vedenti i cammini inclusivi, sono esperienze molto arricchenti. Devi imparare a vedere per un’altra persona, saper raccontare quello che vedi, capendo cosa interessa all’altro. Esempio banale: se il non vedente è cieco dalla nascita, devo capire se gli interessa sapere i nomi dei colori delle cose, oppure no. Il non vedente che ho accanto mi chiede di sapere cose a cui non avevo mai pensato: quanto è alto l’albero che sta toccando? Ecco che devo riflettere, ridefinire la mia visione consapevole, per aiutare chi non vede a costruirsi una mappa mentale. È il primo lavoro interessante che ci porta a fare il cammino inclusivo. Ma c’è anche lo scambio: scambio di esperienze, e di sensorialità. Io vedo per te, tu senti su altri piani per me. Io ti racconto cosa vedo, tu mi fai sentire un odore, o mi fai riflettere su una mancanza di sensibilità che ho avuto. Insomma, c’è tanto da imparare. Se a tutto questo sommiamo l’emotività dell’esperienza, che ci fa sentire uniti ed empatici al massimo livello, ecco che l’esperienza del cammino inclusivo non dovrebbe mancare nel curriculum di ogni camminatore.”
Una bella recensione è anche quella scritta da Stefano Ardito, la trovate qui.
(Luca Gianotti)
Dario Sorgato – “Guarda dove cammini”, Ediciclo 2025 – 18 euro
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✔ Di buon passo nell’Appennino che resiste /11
Continuiamo il racconto di Salvatore Capasso, che è arrivato nel paese della nostra guida Andrea Laurenzano.
Raggiungo Bova per la vecchia strada di Amendolea: 7 chilometri e 741 metri di dislivello, in alcuni tratti al limite della pedalata. Passo accanto ai ruderi del castello dei Ruffo, che si erge silenzioso con il suo borgo sulla fiumara sottostante, contornato dalle aspre montagne dell’Aspromonte. Costruito nell’XI secolo dai Normanni, saccheggiato più volte dai Saraceni, fu abbandonato definitivamente a seguito del terremoto del 1783.
Bova è la capitale della cultura greca in Calabria. I cartelli stradali sono bilingue: in grecanico e in italiano. Visito il Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs”, intitolato allo studioso tedesco che, negli anni Venti del Novecento, fu il primo a dimostrare l’origine magno-greca del grecanico, dando vita a un acceso dibattito con numerosi linguisti italiani, i quali ritenevano l’idioma conseguente alla conquista bizantina della Calabria. Anche il regime fascista si infuriò, giudicando la tesi destabilizzante, perché insinuava che l’Impero Romano non fosse stato in grado di latinizzare l’intera Penisola.
La lingua conserva inalterati dorismi risalenti all’VIII secolo a.C., parole andate perdute persino nel greco moderno.
Mi soffermo a leggere una poesia di Mastr’Angelo Maesano, poeta locale vissuto nel secolo scorso a Roghudi Vecchio, oggi divenuta l’inno dei Greci di Calabria: Ela mu kondà. I versi sono una struggente dichiarazione d’amore a una ragazza che viene dalla montagna. Lui la chiama a sé, la invita a stargli accanto:
Ela, ela mu kondà, ti egò imme manachò. Vieni, vienimi vicino, perché io sono solo.
Den thélo de na fáo ce de na pià, na ciumithò methèsu manachò. Non voglio più mangiare né bere, ma solo riposare accanto a te.
Incontro il sindaco Santo Casile nella casa comunale. Biologo in pensione, è al suo terzo mandato e, per i precedenti quindici anni, è stato vicesindaco. Un amministratore longevo come gli abitanti di Bova, alcuni dei quali ultracentenari. Parliamo dello spopolamento avvenuto a seguito delle alluvioni del 1951 e del 1971. Negli anni ’80 Bova ha perso metà della popolazione: da 1.175 abitanti ne sono rimasti 600. Nell’ultimo ventennio la popolazione è stabile sui 450 abitanti, grazie alla presenza di stranieri, soprattutto tedeschi e inglesi. Innamorati di questi luoghi, hanno acquistato e ristrutturato vecchie abitazioni.
La buona politica, perseguita con costanza e determinazione negli ultimi anni, e una fattiva collaborazione da parte dei cittadini hanno dato buoni risultati. Il paese è animato, la gente è felice, ti sorride quando passi e ti accoglie.
La filoxenia dei Greci. Filoxenia è anche il nome del progetto, finanziato dalla Regione per 1,5 milioni di euro, dedicato al turismo e all’ospitalità. Le cooperative Naturaliter e San Leo sono state decisive per il rilancio di Bova e per l’occupazione giovanile. La filiera funziona. Della SNAI, purtroppo, non c’è traccia.
Il sindaco, nell’augurarmi buon viaggio e parlando in grecanico, mi saluta così: «Pínnome to crasì, stinighía olò», che vuol dire, tradotto in italiano: «Beviamo questo vino, alla salute di tutti noi».
L’Appennino che crede nel futuro.
Salvatore Capasso
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✔ Rassegna stampa
Madeira isola giardino, speciale di Radio Vaticana, trasmissione “Strada Facendo”, con interviste a Claudio Ansaloni, guida di questo cammino, e a Fabiana Mapelli, vicepresidente dell’associazione Compagnia dei Cammini. “Terra, compagni, è terra!”
➤ Madeira "l'isola giardino" dove è sempre primavera
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✔ Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini
Disponibilità posti al 28 aprile (i viaggi qui non indicati sono completi o annullati)
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Biodanza, ovvero la danza della vita
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Quattro giorni per celebrarla insieme, per chi ha voglia di mettersi in gioco in un gruppo accogliente e non giudicante. Un cammino con base fissa sulla Montagnola Senese, con la guida Fabiana Mapelli e sessioni di Biodanza in Natura con Ori Jedlowski, docente esperta e musicista. Per chi cerca nuove energie, risvegli primaverili e condivisione in Compagnia.
Da venerdì 16 a lunedì 19 maggio, alla sua terza edizione, un’esperienza pionieristica, una scommessa nata dalla sinergia tra le due conduttrici, i boschi di primavera, la chitarra classica di Ori e la voglia di giocare.
Ma che cos’è la Biodanza? È una pratica di riequilibrio psicofisico, che propone semplici esercizi di movimento, a volte ludici, a volte più meditativi; individuali, a coppie, in gruppo, con ispirazioni musicali della natura, della chitarra o della propria voce. Tutto con molta leggerezza e senza alcuna necessità di saper e voler “danzare”. Potremmo definirla un acceleratore di dinamiche di benessere in gruppo.
Il cammino sarà a stella e prevede camminate prevalentemente su strade bianche con facili dislivelli, nel cuore della Francigena Senese. Alloggeremo in una casa colonica nel bosco che ospiterà solo noi, e ci faremo coccolare con una cucina semplice e genuina. (FM)
➤ Biodanza in cammino sulla Francigena
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✔ Il piede respira con gli scarponi “tutto pelle”
Come andiamo sostenendo da anni, dopo migliaia di chilometri e milioni di passi, continuiamo nella nostra convinzione che camminare con scarponi che, anche al loro interno, siano realizzati in pelle, è un vantaggio salutare per i nostri piedi. Purtroppo, la loro produzione è drasticamente calata per scelte di mercato orientate alla “tecnologia sintetica”.
Tera Sport di Torino, storico negozio convenzionato con la Compagnia dei Cammini, è purtroppo in via di chiusura ma ha ancora in magazzino alcuni modelli di scarponi Scarpa “tutto pelle” che noi consigliamo vivamente.
Chi è interessato non perda l’occasione: potete contattare Luca al 346 2282876 oppure scrivere un’email a terasport.to@gmail.com.
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✔ Appuntamenti nella natura e nel naturale
Cercasi rifugisti volontari
Un’esperienza a contatto con la natura: l’EcoRifugio della Cicerana, immerso nella natura del Parco Nazionale d’Abruzzo, cerca persone che vogliono trascorrere un periodo, durante la stagione estiva, collaborando alla gestione del rifugio. Il rifugio è gestito dalla cooperativa Ecotur, di cui è presidente la guida storica della Compagnia dei Cammini Cesidio Pandolfi. Per info: cesidio.pandolfi@gmail.com o 328 8658488.
Richiesta Catalogo cammini 2025
È un libretto di 48 pagine da tenere sul comodino per segnarvi le date dei vostri viaggi futuri, è stato inviato a tutti i soci della Compagnia dei Cammini degli ultimi 4 anni (2024, 2023, 2022, 2021).
Se non sei tra i soci camminatori del 2024, 2023, 2022, 2021, ma sei appassionata/o del camminare, è possibile chiederlo qui comunicandoci il tuo indirizzo completo e riceverlo gratuitamente a casa.
145 viaggi, tra cui molte novità.
(Non è prevista spedizione all’estero, chiederemo pertanto agli amici camminatori non residenti in Italia di scaricare il catalogo in formato digitale.)
➤ Chiedi qui il tuo calendario 2025
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✔ Lettere
Strade Maestre
« Abbiamo incontrato anche noi Strade maestre a Fa’ la cosa giusta. Ho provato a cercare anche sul loro sito, ma forse sarebbe più efficace se fosse pubblicizzato anche da voi come donare qualcosa, anche in forma continuativa, al progetto. Potreste?
Grazie! »
Luca Moneta
Caro Luca (e tutti coloro che vogliono supportare Strade Maestre), ecco i dati:
Camminamenti cooperativa sociale
IT85F0501803400000017230590
Nell’oggetto riportare “donazione per Strade maestre”
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✔ Il video finale
L’assemblea ordinaria della Compagnia dei Cammini è stata occasione per approfondire vari temi legati ai cammini. Abbiamo estrapolato alcuni interventi, ve ne presentiamo due: iniziamo dall’ospite Marco Saverio Loperfido di Strade Maestre e a seguire Franco Michieli e le sue riflessioni su cambiamenti climatici e tecnologia.
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✔ I nostri numeri
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con il contributo di Stéphane Wittenberg, Salvatore Capasso, Mauro Agliata, Maurizio Russo, Luca M. e tanti altri
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