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28 Dicembre 2013 (314 / anno XIII)

il cammino /92

Monti Iblei (Sicilia): ometto di pietre

Dalla Sicilia (Iblei) un ometto che ricorda il logo della Compagnia dei Cammini.
Saluto di buon anno da Nanni

2014 a passar piede

Il cammino è il nostro presente, di questo ormai siamo certi. L’augurio per l’anno che verrà va allora alle donne e agli uomini di domani. Ai nostri figli. Che possano anche loro essere camminatori, viandanti, pellegrini, spiriti liberi, esploratori. Persone che portano pace. Costruttori di ponti. Impegniamoci, noi camminatori di oggi, a passare parola. A passar piede. A lasciare che il nostro passo sia seguito dal loro passo.

Buon 2014!
Luca Gianotti

In questo numero:

Il 2014 parte con un viaggio speciale, il cammino d’autore con Enrico Brizzi sul Monte Amiata, sulle tracce del profeta anarchico David Lazzaretti. Un viaggio che l’anno scorso ebbe un grande successo.

Febbraio e marzo sono mesi ideali per scoprire il Marocco, il deserto e la Valle della Dràa. Poi c’è la Sicilia, le Cinque Terre, Monteriggioni, il Salento, l’Aspromonte… L’anno della Compagnia dei Cammini parte da Sud.

✔  Il cammino ha il compito di trovare la via

Il fuoco ha il compito, fiammeggiando, di produrre energia e scaldare, fino al suo spegnersi.
Un compito va eseguito, incoraggiato, rispettato.
Così un figlio non è proprietà dei genitori, ed ha il compito di immaginare e realizzare nuovi progetti per far progredire l’umanità, spendendo il proprio talento.
E l’amore ha il compito di farci accedere ai misteri della creazione, con il fondersi di due anime gemelle, oltre che di lenire la nostra solitudine esistenziale.
Anche la morte ha un compito. In essa ci ricongiungiamo a quella Madre Terra che ci generò, per riaprirci ad imprevedibili alchimie del vivente.

Il cammino ha il compito di trovare la via.

Non sempre, anzi quasi mai, il nostro percorso nel mondo ci è chiaro.
E se anche lo fosse, non è certo facile portarlo a termine.
Occorre un metodo, un’educazione al come, un saper affrontare la strada.
Conoscere l’arte di andare non è garanzia d’arrivare, ma ne è l’indispensabile premessa, altrimenti il perderci è altamente probabile.

Nel cammino il viandante sperimenta, si fortifica, apprende dagli errori, dosa gli slanci, con pazienza giunge a una meta, che quasi mai è quella desiderata in partenza.
È il passo che insegna alla parola, spesso velleitaria, il linguaggio del reale e del come attraversarlo.
Ogni pedagogia dovrebbe adottare il camminare come strumento per forgiare il carattere.

Siamo il cammino che intendiamo intraprendere.
È il cammino stesso lo scopo, e il segreto, della vita.
Fiammeggiante al pari di un fuoco.

Guido   Ulula alla Luna

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✔  Recensioni

Il cammino immortale

Jean-Christophe Rufin, Il cammino immortale, Ponte alle Grazie 2013Jean-Christophe Rufin è uno scrittore molto noto in Francia, ha vinto un premio prestigioso, il Goncourt, è persona di estrazione alta (medico, e ambasciatore), è un laico. Il libro sul suo Cammino di Santiago è stato un successo in Francia, 400 mila copie vendute. In Italia lo ha pubblicato Ponte alle Grazie. La prima impressione è che Rufin sia un bravo scrittore. Non parlo solo di saper usare le parole giuste, e anche questo Rufin lo sa fare. Ma parlo soprattutto di saper vedere quello che altri non vedono, o, ancora più spesso, di saper riflettere su quello che è sotto gli occhi di tutti, ma su cui non si è ancora riflettuto.
Esempio, dalle prime pagine del libro: “Andando verso Compostela, l’essenziale non è il punto di arrivo, comune a tutti, ma il punto di partenza. È quest’ultimo a fissare la sottile gerarchia che s’instaura fra i pellegrini. Quando due camminatori si incontrano non si domandano "Dove vai?" – la risposta è evidente – né "Chi sei" giacché sul cammino non si è altro che un povero Giacomeo. La domanda che formulano è "Da dove sei partito?" E la risposta permette immediatamente di sapere con chi si ha a che fare”.

Chi fa solo gli ultimi 100 km, spiega Rufin, è un cacciatore di diplomi. Chi è partito dai Pirenei, che ha camminato più di 500 km, allora è visto con il rispetto dovuto. Rispetto che diventa venerazione per quei camminatori che sono partiti da casa loro, chi è in viaggio da quattro mesi, chi è malconcio ma mostra quel senso di appartenenza a un rango superiore della categoria.
Ottocento chilometri da Hendaye, all’estremo sudovest della Francia, fino alla maestosa Cattedrale di San Giacomo, questo il suo percorso, lungo il Camino del Norte e il Camino Primitivo; Rufin è un camminatore laico, all’inizio osservatore esterno del fenomeno dei cammini, spesso ironico e dissacrante, il libro scorre leggero e fa sorridere. Ma man mano che Rufin vive il suo cammino, il punto di osservazione è sempre meno esterno, in una fase centrale l’autore-camminatore ha anche un periodo di forte ricerca spirituale, quando arriva a Oviedo.

Anche lui si accorge come il cammino sia un’altra cosa dal turismo che cerca il pittoresco:
“Poche decine di chilometri di asfalto ammorbidiscono quella carne ancora troppo dura: il pellegrino è lì per camminare, che gli piaccia o no, che sia soddisfatto o no dei paesaggi! Pipe-line in cemento e fabbriche, lottizzazioni deserte e corsie d’emergenza, rotatorie e periferie industriali sono necessarie per diventare un vero pellegrino, immune da ogni pretesa turistica. Sferzato dalle prove, il camminatore si sente dapprima un po’ suonato. Poi si conforma alla sua sorte. Comincia allora una nuova fase del Cammino: essa non richiede l’entusiasmo, ma l’abitudine e la disciplina”.

Il pellegrino rimane nudo, e Rufin si alleggerisce man mano di tanti orpelli superflui. Già da subito perde il bisogno dell’apparire, si lava poco, si sente simile a un clochard. Poi si libera del peso dei sogni e dei pensieri. Infine si alleggerisce della fede, che aveva provato a cercare nei santuari e negli ermita.
Rufin osserva se stesso, e racconta cosa gli cambia dentro man mano che procede sul Camino. E fa alcune grandi scoperte, una su tutte: Compostela è un pellegrinaggio buddhista. “Partendo per Santiago non cercavo niente e l’ho trovato”.
Libro per tutti quelli che amano il Cammino di Santiago, per tutti quelli che amano il nuovo modo di camminare, atto di ricerca dei valori del mondo, atto di riflessione sulla propria vita. Dal cammino non si torna uguali a prima, qualunque cammino sia, e Rufin ne è la prova vivente.

Jean-Christophe Rufin – “Il cammino immortale”, Ponte alle Grazie 2013 – 13,90 euro

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✔  Lo sappiamo, ma è bello sentirselo dire, che il camminare fa bene

The Lancet pubblica l’ennesima ricerca medica sui benefici fisici del camminare. Anche solo 20 minuti al giorno di cammino diminuisce i rischi di problemi cardiovascolari (riassunto in inglese della ricerca). Il Corriere della sera ha ripreso la notizia in prima pagina il 24 dicembre, con un commento del medico Sergio Harari, e un articolo di Elena Tebano.

Tutte cose interessanti, anche se non sufficienti a capire il valore del camminare. Lo diciamo da anni, il camminare è una esperienza olistica, è riduttivo limitarne la prospettiva a una delle sue parti.

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✔  Il libro amuleto da portare in cammino

Luigi Nacci, scrittore, poeta, camminatore, hospitalero, guida della Compagnia dei Cammini ha scritto di Parole in cammino, il libro agenda dei camminatori curato da Luca Gianotti:

“Ci sono libri da leggere prima di un cammino, libri da leggere dopo, e poi libri da leggere mentre ci si è dentro, letteralmente ficcati dentro. Ogni viandante ne ha uno, lo conserva con cura, come un amuleto. Sa che lo zaino è la sua casa, e senza libri una casa non è una casa. Ecco, questo è uno di quegli amuleti. Potete aprirlo a caso, come dice il suo autore, e trovare le parole che daranno un’impronta e una direzione ai vostri passi. Io ho cercato il giorno del mio compleanno, e c’ho trovato Aldous Huxley: "Mio padre considerava una passeggiata tra le montagne come l’equivalente di andare in chiesa". Ho pensato: Huxley! Mi sono ricordato de Il mondo nuovo, quel finale in cui i piedi, come due aghi di bussola, si voltano verso nord, nord-est, est, sud, sud-est, poi si fermano, e poi di nuovo sud, sud-ovest, sud-est, sud… ho pensato: l’utopia, i piedi, i piedi verso l’utopia. I miei piedi stanno andando verso l’utopia? Il cammino è pieno di coincidenze e di corrispondenze che attendono di essere svelate. Questo libro aiuta, lentamente, a farlo.”

Collegatevi alla pagina facebook del libro, troverete sempre nuove citazioni, dal libro, ma anche quelle che dal libro sono rimaste escluse o che sono segnalate da tutti voi.

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✔  Viaggi a piedi

Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini: disponibilità posti al 28 dicembre

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Facebook: pro e contro

La comunicazione su Facebook sta diventando sempre più importante. Anche noi che eravamo restii, dobbiamo arrenderci all’evidenza. È uno strumento veloce, immediato, per rimanere in contatto. Per cui sempre più la comunicazione della Compagnia dei Cammini passa da Facebook. La Compagnia dei Cammini ha una pagina con 18mila abbonati, e un profilo con 5000 amici. Su quelle due pagine (e su altre che gestiamo sempre noi: Compagni di cammino, Parole in cammino, Arte del camminare) passano ogni giorno tante notizie, commenti, fotografie, pensieri.

Ovviamente rispettiamo chi non è presente in Facebook, e quindi questo strumento della newsletter che state leggendo rimane importante. In qualche modo diversificheremo la comunicazione, anche se per i motivi detti sopra, molte notizie devono essere ripetute, per raggiungere tutti i nostri amici e compagni di cammino.

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✔  Il cammino è pedagogico

Anticorpi.
Sarà che una parte consapevole della razza umana sta mettendo a fuoco che possiamo seriamente scomparire come specie vivente dal nostro pianeta.
Ci sono segnali incoraggianti.
Di fronte alla distruttività cieca che i potenti del mondo continuano a mettere in atto, c’è in tanti ambiti un risveglio delle coscienze.
Jeremy Rifkin ci parla di “Civiltà dell’empatia”.
Serge Latouche di decrescita felice e di reincanto del mondo.
La filosofa Michela Marzano ci dice che “L’amore è tutto”.
Così anche il festival filosofia di quest’anno a Modena è stato dedicato all’Amore.
Tanti italiani si stanno mobilitando per l’attuazione dei valori della Costituzione.
Il nuovo Papa Francesco pare voler ricollocare la Chiesa cattolica fra i poveri e gli umili.
Anche fra i politici nostrani, i più ascoltati sono quelli che sostengono il bisogno di mandare tutti a casa o rottamare una casta di potere che ha coltivato unicamente i propri interessi.
Tanti e tanti altri andrebbero citati. A memoria ho ricordato quelli che stanno influendo su di me.
Io stesso mi sono fatto l’idea che è il momento di intraprendere un Cammino Romantico, che ci faccia uscire da quelle modalità razionalistiche e materialiste che sono alla radice dell’allontanamento da un rapporto sano ed armonico con la Natura.

Il cammino è pedagogico.

Da tempo rifletto e sostengo e pratico che il camminare lento dolce e profondo ci dona molto di più di un benessere psicofisico.
Mi sono accorto che può essere strumento fondamentale per imparare a stare al mondo con maggiore efficacia.
Una rivoluzione evolutiva ad un miglior adattamento alle energie dell’universo.
Ci educa in modo semplice ed alla portata di tutti ad una visione realistica delle cose.
Un pensiero, un’ideale, una fede, un progetto, debbono avere le gambe su cui marciare.
Un passo alla volta, con l’andatura adatta ad ognuno di noi, concentrati sulle sensazioni che stiamo provando.
Ogni frutto della mente, che per sua natura rischia di tendere all’astrattezza o all’umoralità o all’onnipotenza, che poi diventa la fonte di delusioni e depressione, va verificata dalla capacità concreta che abbiamo di marciare in quella direzione.
Se il passo che facciamo è consono, ci dà soddisfazione, facendoci stare bene, senza contrasti con ciò che ci circonda… ecco, allora, possiamo fare il successivo.
Viceversa, ci fermiamo, ci ascoltiamo, interrogandoci sui segnali negativi che abbiamo avuto, ci confrontiamo con altri e, solamente alla fine, riprenderemo con coraggio a provare un percorso diverso.
Non dar credito ai nostri impulsi ci farà perder tempo ed entusiasmo?
Credo sia esattamente il contrario. Sposare testa e cuore, passioni e fattibilità, Cielo e Terra, ci renderà uomini interi e responsabili, quindi felici.
Un cambiamento autentico ha sempre dietro un cammino faticoso.
Le scorciatoie e le furberie, per non parlare di malafede e prevaricazioni, hanno la caratteristica di voler fare tutto facile.
Il viandante sa che la strada è sua non per diritto acquisito.

Non siamo i padroni della strada.
La strada va esplorata con rispetto e pazienza e misura.
Occorre interagire con la strada.
La verità vera è che è la strada a nutrirci e formarci.
Noi e la strada siamo una cosa sola.

Guido    Ulula alla Luna

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✔  Appuntamenti nella natura e nel naturale

Terni: Luca Gianotti parla di cammini il 10 gennaio

Il 10 gennaio a Terni Luca Gianotti presenta l’arte del camminare e le attività 2014 della Compagnia dei Cammini alla Bottega del commercio equo Monimbò, ore 18. Venite, è bello conoscerci, e potrete ritirare la vostra copia del catalogo viaggi 2014. Vedi locandina

Oasi in cammino, cronache dalla Dràa

OasinCammino è il blog gestito da Said e Marina, il sottotitolo è “Cronache dalla Valle della Dràa”, è un modo per rimanere in contatto col Marocco, dove sempre più camminatori stanno scoprendo una dimensione a misura d’uomo. Ecco l’ultimo articolo pubblicato, da una camminatrice, Barbara: Il deserto è il qui, l’ora ed il soltanto…

Aspromonte si balla a Capodanno!

Chi partecipa al viaggio in Aspromonte di Capodanno avrà una bella sorpresa: a Capodanno è previsto un bel concerto di musica tradizionale in piazza a Bova, con falò e tanta festa!!! A Bova musica da mezzanotte all’alba, con i Nuovo Suono Battente, band emergente dalla nostra Ionica alla ricerca di un proprio sound.

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✔  Lettere

« Vorrei ringraziare sinceramente per tutte le informazioni che ricevo regolarmente. Anche se non ho ancora avuto la possibilità di partecipare ad una delle vostre iniziative, mi auguro che il 2014 me ne regali almeno una. Un mucchio di auguri a tutti quelli che animano questo splendido sito. »
Giovanna

« Vi ho scoperto quest’anno ed è stata una splendida esperienza! Grazie di cuore e tanti auguri per un anno ricco di “passi” sereni! »
Luisa

« La vostra organizzazione mi piace molto, condivido la vostra filosofia del camminare, continuate così, ciao »
Drumilla

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✔  Il video finale

Noi camminatori siamo il nostro zaino. Zaini che camminano. E proprio questo è il titolo di questo video di 4 minuti, Sandrine e Gunes sono ragazzi, lei francese, lui turco, camminatori del mondo, hanno attraversato i Balcani insieme, 1000 km per cinque nazioni diverse, riassunti in queste immagini in cui i protagonisti sono i loro zaini.

Video Walking Backpack - Gunes AKDOGAN

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