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23 Gennaio 2014 (316 / anno XIV)

il cammino /94

Nicholas Roerich - Sentiero verso il Tibet 1925

Nicholas Roerich, “Sentiero verso il Tibet”, 1925
Tempera su tela. Nicholas Roerich Museum, New York

Impariamo a vivere in gruppo

Un altro punto della filosofia del camminare della Compagnia dei Cammini:

“Accetterò le dinamiche del gruppo in cui sono inserito; i singoli componenti del gruppo possono anche non piacermi tutti, ma ora faccio parte di quel gruppo, per alcuni giorni imparerò a conviverci. Mettendo a disposizione del gruppo le mie conoscenze e anche le mie cose, nello spirito di condivisione.”

I cammini sono una grande opportunità, per conoscere le persone in modo profondo, senza maschere, e per guardare dentro se stessi. Essere in un gruppo è diventare parte di un organismo vivente superiore. Per cui se faccio il bene collettivo faccio anche il mio bene. A voi cogliere questo regalo che il cammino vi offre. E questi insegnamenti, poi, ce li si porta nella vita quotidiana, perché chi diventa camminatore lo rimane per sempre!
LG

In questo numero:

Famiglia piccola o famiglia numerosa?

Abbiamo novità per chi verrà a camminare con la Compagnia dei Bambini, cammini per tutte le età, con bimbi in fascia e per i primi passi, cammini per tutta la famiglia, campi stanziali per soli bambini più grandicelli.

Abbiamo pensato a sconti speciali per incentivare le famiglie a partecipare, soprattutto quelle numerose: abbiamo creato uno sconto progressivo, sempre maggiore, per il primo figlio e in progressione per il secondo, il terzo, il quarto……
Chiama la segreteria e chiedi il tuo preventivo. E a breve anche online.
Buoni piccoli e grandi passi.

✔  Il cammino avvicina l’uomo alla sacralità del suo essere

Tra gli innumerevoli rischi che l’umano corre il più insidioso è la perdita della propria identità.
Chi siamo?
Siamo perché pensiamo?
Siamo perché lavoriamo e produciamo progresso?
Siamo perché ci illudiamo di controllare il mondo attorno a noi?
Siamo perché ci teniamo ad apparire al giudizio degli altri?
Siamo perché connessi alla rete?
Siamo perché prediletti figli di un dio?
Siamo fragili od onnipotenti?

Vivere in maniera artificiosa e dipendenti dall’artificiale ci allontana da quella semplice verità che la scienza più avanzata, la fisica quantistica, ci spiega esaurientemente.
Siamo fatti della stessa materia dell’Universo.
Siamo figli della Natura.
Siamo e continueremo ad esistere solo se riconosceremo e rispetteremo come sacra l’appartenenza a un Tutto non scisso da noi.

Il cammino avvicina l’uomo alla sacralità del suo essere.

Camminare ai tempi del mito della tecnica può diventare il modo adeguato a rieducarci.
Noi riflettiamo e pratichiamo e proponiamo un camminare lento, dolce e profondo.
Lento perché è fondamentale contrastare quella velocità che siamo costretti a sostenere e che è agli antipodi del ritmo fisiologico sano che ci caratterizza.
Dolce perché va recuperata l’armonia con tutti gli elementi che attraversiamo, rinunciando alla forza e al dominio su di essi, apportatori di distruzione e autodistruzione.
Profondo perché occorre superare la superficialità del giudizio razionale, per riapprodare alla consapevolezza delle energie sottili che ci governano.

Immaginiamo il cammino come ritualità simbolica quotidiana, atta a sintonizzare i nostri sensi al nostro sentire, che da essi deriva.
Il cammino è sacro perché è con esso che entriamo in contatto col movimento cosmico, vibrando all’unisono passo dopo passo.

Guido   Ulula alla Luna

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✔  Da “La lucina” dello scrittore camminatore Antonio Moresco

Cammino, cammino, per questo movimento di ossa e muscoli che continua ad avvenire nel buio. E di nervi e tendini e di tessuti connettivi e di vertebre e di materia cerebrale che manda gli impulsi per attivare questo movimento che a me sembra involontario, come se avvenisse da un’altra parte. Come se andasse avanti da solo, senza bisogno di ricevere impulsi, mentre il cervello si trova altrove, irraggiungibile, solo, infinitamente lontano, e si limitasse a registrare altri impulsi che ci sono stati chissà perché, chissà quando, su un tracciato di memoria separata, ormai oltrepassata oppure non ancora attivata.”

Da “La lucina” dello scrittore camminatore Antonio Moresco, edizioni Mondatori (segnalato da Guido ulula alla luna)

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✔  Recensioni

Camminare e sognare

Walter Orioli, Camminare e sognare - Verso Santiago de Compostela, Albratos 2013Ho conosciuto Walter Orioli un paio di mesi fa, ma avevo sentito parlare di lui in passato, ed ero curioso di conoscerlo. Walter è una di quelle persone che ti stupisce, anche se parla poco. È una di quelle persone che sa dare valore a un sorriso, a uno sguardo, a un abbraccio. Orioli di professione è psicologo, e si dedica in particolare alla teatro terapia, tema su cui ha anche scritto alcuni libri. È camminatore da sempre. Ma il Cammino di Santiago deve averlo toccato nel profondo, perché in questo libretto racconta di come per lui sia stato un cammino di rinascita. “Camminare e sognare” si legge bene, l’occhio di Orioli è attento soprattutto ai processi interiori, propri e delle persone che incontra. Il libro è diviso in tre parti: la prima parte contiene riflessioni sul valore del camminare, una autoanalisi che Orioli fa di come il camminare ti fa cambiar pelle, come succede ai serpenti.
Scrive Orioli:

“Per i non credenti il cammino è un atto di svuotamento per mettersi a disposizione delle forze della natura, mentre per i credenti è un atto di abbandono per mettersi a disposizione del divino, ma il risultato non cambia, serve a valorizzare la nostra vita, ad avere fiducia nelle nostre capacità e, a lungo andare, a innescare dei cambiamenti sostanziali nei comportamenti.”

E Walter Orioli nel suo cammino alterna momenti di religiosità cattolica ortodossa a momenti in cui a questa si ribella in nome di una spiritualità più mistica. Anche in questo il cammino per lui è un cambiar pelle.
La parte centrale del libro è un diario del Cammino, uno dei due che Orioli ha percorso. Un diario dedicato soprattutto a guardare gli altri esseri umani e a guardare se stesso. La terza parte si intitola “Gli insegnamenti”, e il titolo spiega di cosa si tratta: il cammino sviluppa alcuni cambiamenti, attraverso un lavoro – dice Orioli – sull’identità dell’Io, sui talenti profondi, sulla consapevolezza e sulla identità psico-fisica.
Concludo con un’altra citazione interessante:

“Spesso nella vita l’azione è indirizzata al tornaconto. Sul cammino no, proprio perché il viandante non si trova nella quotidianità, ma evoca i gesti del quotidiano. Il mondo del viandante agisce con le categorie della prima natura, quella dell’azione legata ai sensi, mentre la seconda natura, quella del pensiero e del mentale, è semplicemente messa da parte, per dare massima attenzione alla percezione sensoriale degli elementi naturali – sole, vento, usignoli, grilli, rane – e nel tempo presente.”

Orioli sarà ospite al festival del camminare di Bolzano, dal 23 al 25 maggio, così potrete conoscerlo anche voi!

Walter Orioli – “Camminare e sognare. Verso Santiago de Compostela”, Albratos 2013 – 12,90 euro

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✔  Viaggi a piedi

Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini: disponibilità posti al 24 gennaio

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Serata di chiacchiere tra DADA e il GUFO GIGI.

Un saluto a poche ore dalla partenza. Il FENNEC volerà verso il deserto, tra le dune di M'hamid e la valle della Dràa, dove nel caldo delle lande marocchine allieterà con le sue storie i camminatori. Il GUFO invece continuerà ad accompagnare le famiglie, i bimbi della Compagnia dei Bambini. Si ritroveranno, ne siamo certi.

Chi cammina si ritrova.
Sempre.

Dada e Gufo Gigi

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✔  L’economia del mutuo soccorso

Loretta Napoleoni è un’economista che ammiriamo, vi vogliamo proporre un suo articolo sull’economia del mutuo soccorso. Perché è proprio dalle piccole comunità che dobbiamo ripartire per ricostruire l’Italia, dopo la sbornia consumistica di questi anni. Piccole comunità solidali. I camminatori lo vedono spesso in cammino, e sanno che funziona.

L’economia del mutuo soccorso di Loretta Napoleoni

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✔  Essenze d’ulivi, antiche profonde radici

Luisella ci manda un suo scritto e tre acquerelli, sono i suoi ricordi e le sue emozioni dal cammino in Salento a passo lento. Le condividiamo volentieri con voi.

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✔  Ansia da essere sempre connessi

È una idea sicuramente originale, ma siamo proprio sicuri di aver bisogno, noi camminatori selvatici, di un sistema per convertire la fiamma del fornellino a gas in energia elettrica, con lo scopo di ricaricare il telefonino anche sui monti sperduti, o nei deserti? Ci auguriamo di no, anzi speriamo che il camminare vi aiuti a disintossicarvi dal digitale, però ve lo presentiamo lo stesso: FlameStower

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✔  Appuntamenti nella natura e nel naturale

Marco Paolini è Jack London

Nello spettacolo “Ballata di uomini e cani” Marco Paolini si immedesima in Jack London, e racconta tre storie da racconti brevi del grande scrittore. Sono storie di avventure nella neve, e consentono di riflettere sul rapporto uomo-natura. In questi giorni è a Roma, Teatro Argentina, se passa dalle vostre parti non perdetelo! Davide Sapienza, scrittore, traduttore di Jack London e autore della Compagnia dei Cammini, sta per pubblicare una nuova versione di Zanna Bianca per Feltrinelli, ecco un suo articolo sul Corriere in cui si parla dello spettacolo di Paolini e dei loro incontri.

Spettacolo sul camminare in Valsugana

Gentile associazione, grazie delle informazioni che mi date relative ai viaggi a piedi, penso che appena avrò le ferie mi metterò in cammino pure io, nel frattempo volevo invitarvi ad uno spettacolo sul camminare dal titolo “Solvitur ambulando” che io ed i miei compagni di teatro metteremo in scena sabato 8 febbraio alle 20.45 ad Ospedaletto in Valsugana a circa una mezz’ora da Feltre. Se avete voglia siete i benvenuti!!! Ciao, Daria. ps: passate parola!

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✔  Lettere

Avevamo scritto, festeggiando il quattordicesimo anno di pubblicazione, che ci sarebbe piaciuto avere dai lettori ogni tanto due parole, per farci sentire che lì fuori ci siete, e che non vi siamo indifferenti. Non l’avessimo mai detto, ci avete sommersi di lettere, ci hanno fatto davvero molto molto piacere, ci fanno sentire parte di una comunità, quindi grazie grazie grazie!
Eccole, alcune delle vostre lettere di questi giorni, è una bella lettura…

« Salve,
potrei stare qui anche un paio di ore ad elencare tutte le positività riscontrate in questo mio primo viaggio con la “Compagnia dei cammini” e, contestualmente, in maniera sintetica il ruolo professionale svolto dai sottoelencati attori/servizi:
- partecipanti al gruppo (tutti);
- segreteria/staff (Maurizio-Marina- Brigitte-ecc);
- comunicazioni/informazioni;
- assistenza;
- guida locale (Najir/Said);
- accompagnatore (Mauro/Marina).
Il cammino in oggetto, è stato per me un percorso dove non ho potuto nascondere tracce di inquietudine, intolleranza e, purtroppo, all’inizio il tutto accettato anche con aria quasi di degnazione.
Invece…………… questo cammino per me è stato veramente: “un’esperienza indimenticabile ricca di odori, sapori, colori e silenzi” e per questo volevo solo inviarvi un doveroso e caloroso:
GRAZIE!!
P.S. di negatività non ce ne sono state, sapete perché?? perché: “sono stato nel deserto!

Non c’è niente nel deserto e nessuno ha bisogno di niente. (Prometheus)

Salatissimi »
Vincenzo R.

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✔  Il video finale

Questi scarponi sono fatti per camminare… ma la canzone del 1966 conclude “uno di questi giorni questi scarponi cammineranno su di te”. Forse Nancy intendeva sulla Madre Terra?

Video Nancy Sinatra - These Boots Are Made For Walkin'

Una versione del 1992 della stessa canzone, interpretata dai finlandesi Leningrad Cowboys, divertenti e goliardici. Dirige Aki Kaurismaki.

Video Leningrad Cowboys - These Boots

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