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22 Ottobre 2020 (453 / anno XX)

il cammino /231

Bruce Chatwin. Foto Lord Snowdon, 1982

Quando lo zaino era ancora sulle spalle di Bruce Chatwin

A scuola a piedi!

Non si può più andare a scuola perché i bus non possono più contenere i ragazzi pigiati come sardine? Non ci posso credere. E quando si andava a scuola a piedi? E nei paesi poveri dove per avere un’istruzione ancora oggi si attraversano (con gioia) chilometri a tutte le età?
Il segnale che ci manda il Governo è di considerare i ragazzi non più normodotati, ma paralitici: o prendono un bus o non possono andare a scuola.

Se l’istruzione passa in secondo piano rispetto alla locomozione, sono brutti tempi. E l’umanità rischia di fare dieci passi indietro. Propongo al contrario di cogliere questa crisi del Covid come una opportunità: i bus non contengono tutti? Meglio!!! A scuola a piedi, o in bici. Ci si alza un’ora prima, e si torna esseri umani completi, fatti di mente, corpo e spirito.

PS: ovviamente per i pochi ragazzi che hanno problemi fisici e quindi hanno ragionevole necessità di usare un autobus, a loro questo deve essere garantito.
Luca Gianotti

In questo numero:

Cosa succede ora?

Noi continuiamo a camminare, fino a che le leggi lo consentiranno. Prendendo le giuste precauzioni, distanziamento e buon senso.

Speriamo di non dover interrompere, perché abbiamo feedback bellissimi dai gruppi, chi cammina stacca la spina, dimentica per qualche giorno il Covid, pensa e parla finalmente d’altro, e l’animo si rasserena.

Non siamo irresponsabili, siamo attenti e chiediamo a chi vuole camminare con noi di esserlo altrettanto.

✔  Essere nomadi dentro

Nomad. In cammino con Bruce Chatwin. Il nuovo film del leggendario regista Werner Herzog. "La vita è un viaggio da fare a piedi" (Bruce Chatwin)

A 20 anni tutti dovrebbero formarsi sui libri di Bruce Chatwin e sui film di Werner Herzog, a 20 anni tutti dovrebbero emozionarsi delle grandi potenzialità che l’uomo ha, per poter poi vivere un vita intensa. Come quella vissuta e raccontata dai due giganti di cui sopra. Werner Herzog, appena seppe che la sua amica e mentore Lotte Eisner era moribonda, nel 1974 partì a piedi da Berlino camminando 21 giorni per arrivare a Parigi, un pellegrinaggio per salvarle la vita. Il libro che racconta questo cammino, “Sentieri di ghiaccio”, è stato ispirazione per tanti di noi, lo fu anche per Bruce Chatwin, che ne teneva una copia nel suo zaino.
Chatwin scrisse tanti libri indimenticabili sul tema del nomadismo, del valore del camminare, e proprio questo fu il tema che li unì in amicizia. Chatwin diceva che Herzog era l’unica persona che potesse seguirlo in argomentazioni profonde, e apprezzò molto quando Herzog dichiarava “il mondo si rivela a coloro che lo attraversano a piedi”.
Chatwin morì a soli 49 anni, l’AIDS era una malattia giovane e poco conosciuta e non si poté salvarlo.

In questi giorni è uscito in Italia il film che Herzog dedica a Chatwin: Nomad. Nomade era Chatwin, nomade è Herzog, nomadismo è il tema delle loro vite.
In questo film Herzog segue le trame di Chatwin, fatte di personaggi eretici e folli, strani sognatori, grandi idee sulla natura dell’esistenza umana.

Il film è diviso in capitoli. Si parte dalla storia delle pelle di brontosauro (in realtà bradipo gigante), custodita dalla nonna di Chatwin in una teca, quel piccolo pezzetto di pelle riportato da un cugino della nonna, il marinaio Charlie Milward, dalla Terra del Fuoco, è la scintilla infantile che fa partire Chatwin verso la Patagonia.
I paesaggi dell’anima di Chatwin portano Herzog a filmare il Galles e le colline nere (Black Mountains), il luogo in cui il nomade Chatwin sempre tornava.
Poi lo porta in Australia, dove Chatwin studiò le Vie dei Canti, un vero mistero per iniziati.
Il capitolo sull’alternativa nomade ci interessa da vicino. Qui le visioni di Chatwin e Herzog convergono: la scomparsa della vita nomade, a favore di una vita sedentaria, nelle città, regolata dalla tecnologia, porterà alla scomparsa della specie umana. L’umanità è fragile, amava ripetere Chatwin.
Il quale, ormai malato, volle assistere alle riprese del film Cobra Verde, che Herzog girava in Ghana. Film tratto dal romanzo di Chatwin Il vicerè di Ouidah. Per due settimane, sebbene molto debole, Chatwin si stupì di quello che vedeva. Poi il suo corpo si indebolì, e la sua fine era segnata. Herzog per alcuni giorni fu al suo capezzale. Chatwin gli regalò il suo famoso zaino di pelle, che divenne oggetto iconico anche per Herzog, che lo ha portato in questi anni con sé in tutte le sue avventure.

Herzog e Chatwin hanno attraversato il mondo a piedi, entrambi credevano nel potere del camminare. Il loro messaggio è forte, e spero che questo film venga visto da tanti di voi. Ripeto: dobbiamo far tornare Chatwin e Herzog autori conosciuti alle giovani generazioni, uscire dal guscio, mettersi in movimento, spinti dall’irrequietezza, dalla voglia di esplorare, sono valori troppo importanti. Rendiamo merito a questi grandi maestri. (LG)

“Nomad: in cammino con Bruce Chatwin”, regia di Werner Herzog, 2019, distribuzione Wanted

Il trailer del film

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✔  Il pensiero di Luigi Nacci

«Se amate Herzog, andate a vedere questo film. Herzog non tradisce mai, non abbassa mai l’asticella. Ha quasi 80 anni, è ancora un cercatore. È un generoso, uno dei padri dei generosi.
Se amate Chatwin, andate a vedere questo film. Vi torneranno tutti i suoi libri, come lampi. Stamani, ad esempio, ho riaperto a caso “Le Vie dei Canti” e mi è apparsa, sottolineata, questa sua citazione da Rimbaud: “Per molto tempo mi vantai di possedere tutti i paesi possibili”.
Se amate camminare, troverete due grandi artisti, pensatori, visionari che hanno fondato la loro amicizia sulla strada. Al capitolo dedicato allo zaino di Chatwin, che Herzog continua ad usare, vi commuoverete.
È un film struggente. La poesia cola da ogni immagine. Ci parla da un altro tempo.»

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✔  Recensioni

Cherso e Lussino

AAVV – "Cherso e Lussino", Ediciclo editore 2020Difficilmente si trovano guide scritte con tanta cura, approfondimento, e lavoro di squadra. La guida escursionistica “Cherso e Lussino” (Ediciclo) nasce dall’amore per queste isole croate di Marino Vecci, scomparso prematuramente. Intorno al suo ricordo si sono raccolti in tanti, italiani e croati, e ne è nata una guida escursionistica di pregio.

L’introduzione è di Luigi Nacci, secondo lui Cherso (Cres) è la sorella non addomesticata. La si può attraversare a piedi perdendosi, imboccando sentieri dismessi. Perdersi su un’isola è una benedizione, continua Luigi. Il mare è a pochi passi, come non orientarsi? Ma è possibile. Lussino (Lošinj) è la sorella regale, coronata da una montagna imponente che la esalta e la protegge…
La guida contiene alcune prefazioni sul territorio, la geologia, la vita dell’uomo, la vegetazione, le coltivazioni di ulivo e vite, gli animali (terrestri, acquatici, volatili), la pesca…
Poi si entra nella parte escursionistica, con gli itinerari a piedi: 12 per Cherso, 10 per Lussino, più alcuni per le isole minori. Di ogni itinerario la mappa e le tracce gps. Infine il capitolo di Luigi Nacci sulla traversata delle isole, e per finire Cherso e Lussino in bicicletta, in kayak, e con escursioni subacquee.
La Compagnia dei Cammini conosce bene queste isole, dove sia Luigi Nacci che Laura Ciaghi accompagnano gruppi alcune volte l’anno. Questa guida aiuterà tanti camminatori ad amarle ancora di più.

AAVV – “Cherso e Lussino”, Ediciclo editore 2020 – 18 euro

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✔  Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini

Disponibilità posti al 22 ottobre (i viaggi qui non indicati sono completi o annullati)

24-31 ottobre:
Pantelleria: mare, dammusi e passito (Sicilia)
guida: Nanni Di Falco
difficoltà: @
3 posti
24-31 ottobre:
Il Gargano e la foresta umbra (Puglia)
guida: Cesidio Pandolfi
difficoltà: @@@
1 posto
7-14 novembre:
I Monti Iblei, un lembo d’Africa in Sicilia
guida: Nanni Di Falco
difficoltà: @@
1 posto
7-14 novembre:
Il sentiero dell’inglese in Aspromonte (Calabria)
guida: Andrea Laurenzano
difficoltà: @@
2 posti
21-28 novembre:
Fuori catalogo
La Via del Tratturo (Abruzzo / Molise)
guida: Cesidio Pandolfi
difficoltà: @@@
7 posti
1-8 dicembre:
Dicembre a passo lento, in Salento! (Puglia)
guida: Luca Gianotti
difficoltà: @@
5 posti
4-8 dicembre:
La Via Francigena da Viterbo a Roma (Lazio)
guida: Mauro Agliata
difficoltà: @@
1 posto
23-27 dicembre:
Natale fuori casa, nella Tuscia etrusca (Lazio / Toscana)
guida: Tiziana Migailo
difficoltà: @
10 posti

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A Capodanno cammineremo solo in Italia?

Non sappiamo, ovviamente, è inutile giocare a fare i maghi. Però se volete cominciare a dare uno sguardo alle nostre proposte, abbiamo previsto 8 viaggi di Capodanno, di cui 7 in Italia (Sicilia, Sardegna, Campania, Calabria, Abruzzo, Toscana, Trentino) e uno in Marocco. Ovviamente quello in Marocco è quello di cui possiamo dire meno, quindi per quello conviene aspettare un po’.

Qui le nostre 8 proposte.

Capodanno in Abruzzo

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✔  La citazione: Wu Ming

“Mentre ci bersagliano quotidianamente di numeri e dati decontestualizzati e feticizzati, i mass media prediligono parlare di movida, di scuola e scuole calcio. Cioè dei giovani, degli improduttivi. E sani. Il capro espiatorio perfetto: colpevoli di non essere abbastanza inclini al sacrificio, di voler vivere, e soprattutto di non ammalarsi.
I contagi nelle scuole, per quanto limitati, ricevono un’enorme attenzione mediatica, anche se non danno la soddisfazione sperata, anzi. I dati del Ministero dell’Istruzione, gli unici che si conoscono, dicono che gli studenti contagiati, al 10 ottobre, erano lo 0,08% del totale, i professori lo 0,133% e il personale non docente lo 0,139%. Dunque il luogo a più alta concentrazione di minorenni nella società italiana non ha affatto una percentuale più alta di contagi. Però è quello più attenzionato dai media, preso di mira, colpevolizzato…” Wu Ming, articolo Va bene tutto.

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✔  Appuntamenti nella natura e nel naturale

In sala a parlar di Chatwin e Herzog, a Poggibonsi (SI)

In occasione dell’uscita del film Nomad (di cui abbiamo parlato più sopra) è stato chiesto ad alcuni esperti di camminare una presentazione in sala del film. Luca Gianotti introdurrà la proiezione di martedì 27 ottobre alle ore 21.15 a Poggibonsi, Cinema Garibaldi.

Nomad. Pogginobonsi 27 ottobre, Cinema Garibaldi H 21:15. In sala sarà presente LUCA GIANOTTI, scrittore esperto di cammini

Festival dei libri in cammino, in Casentino

La guida Mattia Speranza, da poco entrato nella squadra della Compagnia dei Cammini, è il direttore artistico da anni di un piccolo festival dedicato al libro: Libra – Casentino book festival. Nel fine settimana dal 6 all’8 novembre, nel territorio di Chiusi della Verna, ci sarà l’edizione di quest’anno, edizione tutta all’aperto, a causa delle norme Covid. Si parlerà di Sepulveda e Bobin mentre si cammina, e ci sarà l’incontro con lo scrittore Michele Marziani, che sabato presenterà il suo libro camminando. Qui la locandina.

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✔  Lettere

Commenti all’editoriale del numero precedente

« Ciao Luca, ho letto il tuo editoriale e ti posso dire che lo condivido al 100%, la parola chiave è “consapevolezza”. In ogni cosa che concerne l’agire umano (che sia il camminare o il vestire, o nutrirsi) quando diventa moda o, peggio, atteggiamento modaiolo superficiale, automaticamente tutto si svilisce, perde valore, spessore. A questa banalizzazione ho assistito con specifico riferimento all’agricoltura biologica, diventata una sorta di “funambolismo burocratico” o per la salvaguardia della biodiversità, diventata bramosia di marchiare il proprio prodotto con l’illusoria convinzione di fare guadagno…
L’importante credo che sia conservare la propria identità ed una certa coerenza, e cercare di operare, specie se parliamo di lavoro pubblico (nel mio caso) nel cercare di aumentare il livello di consapevolezza della società che ci circonda nell’agire quotidiano, in quello che ci è dato di gestire… »
Donato

« Ciao Luca, non ci conosciamo, Leggo da anni “cose tue” e questa newsletter che apri parlando della chiusura del sito pellegrinando.it. Anch’io ritengo la chiusura una perdita per il popolo dei camminatori. Non conosco di persona l’autore del sito pellegrinando.it. Non so se la mia considerazione è giusta, ma credo che tutto ciò che è opera di una sola persona è destinato a sparire. Perché le cose restino bisogna allargare e stringere collaborazioni, anche rischiando un po’. Ripeto, non conosco bene le situazioni e le persone. Quanto scrivo, lo dico sulla base dell’esperienza per altre situazioni analoghe.
Un saluto. Buona domenica, buen camino! »
Pasquale

« A proposito del sito “pellegrinando” faccio parte degli “orfani” di Luciano. Il mio primo cammino di Santiago lo feci nel 2008 e furono proprio le parole di incoraggiamento di Luciano che mi fecero decidere di partire da sola. Mi ritrovo pienamente nelle parole che leggo in questo articolo. Noi pellegrini siamo soliti dire: “c’è posto per tutti”, ma mi sembra che ora si stia esagerando e lo spirito vero del Cammino si sia deteriorato per lasciar posto alla ricerca delle performances… sia nei confronti di se stessi che nei confronti degli altri… e poi questo partire in gruppi goliardici e rumorosi, magari con pulmino al seguito per eliminare ogni rischio.
Il Cammino è diventata una moda e allora aspettiamo che passi!!!!
Luciano aveva organizzato delle giornate di preparazione per coloro che volevano partire da soli, ma erano molto incerti. Potrebbe essere un’idea da cui ripartire.
Complimenti in ogni caso alle vs iniziative!!! »
Giovanna

« Lo sai qual’è il problema? Siamo tutti prime donne ed ognuno vedo solo il cammino che ha realizzato. Sono 10 anni che studio la modalità di realizzare un sistema che rende la informazioni sui cammini standardizzate utili alla manutenzione ed alla gestione. Nessuno ha accettato la mia proposta per condividere il progetto. Sono andato avanti facendo realizzare l’applicazione dell’homoviator.it. Ho richiesto i tracciati di diversi cammini per circa 7400 km rendendoli con il progetto. Speravo che responsabili volessero almeno completare il sistema con le informazioni logistiche: senza risposta, troppi interessi ma soprattutto paura di essere surclassati tutto il contrario del mio obiettivo che era la condivisione. Ma è inutile piangere sulla questa situazione che sarà sempre più caotica specialmente per l’aggiornamento e la manutenzione. Ed allora Pace e bene  »
Franco Alessandri

Di ritorno dal cammino in Cilento

« Arrivate a casa in tarda serata dopo un lungo viaggio, stamattina un’arietta fresca-fresca mi ha accolto in terrazza. Sugli scarponi ancora un po’ di sabbia delle bellissime baiette di venerdì… il panorama qui è molto diverso, le montagne ci cingono in un abbraccio protettivo, ma credo che per un po’ riuscirò ad avere negli occhi l’infinito del mare e il contrasto di colori, fino a quando mi verrà nostalgia e mi metterò a girare su internet per cercare una nuova meta!
Il Cilento meritava proprio una visita! Un grazie ad Andrea che ha scelto dei percorsi tra mare e monti veramente accattivanti e piacevoli senza mettere a dura prova il nostro fisico così da poter godere appieno tutte le componenti di questo viaggio.
Grazie a tutti voi della piacevole compagnia e a un prossimo viaggio… senza emergenza sanitaria.
Cari saluti, »
Claudia

Risposta esatta!

« Non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento lo ha detto Baden Powell!
Grazie. Leggo sempre con molto piacere la vostra newsletter… spero prima o poi di riuscire a fare un cammino con voi! »
Manuela

Di ritorno dalla Rota Vicentina (unico cammino all’estero che la Compagnia dei Cammini è riuscita a far partire nell’era Covid)

« Sono un camminatore “solitario” e preferisco organizzare i miei cammini in autonomia perché per me il cammino inizia già al momento di pianificare il viaggio, momento in cui faccio la mia tabella di marcia con il numero di tappe per coprire il percorso, la lunghezza delle singole tappe, i luoghi dove dormire, i paesi o i borghi da attraversare, e le “cose” da vedere e “gustare” sul territorio che percorrerò, pronto a cambiare itinerario lungo il percorso. Tutto questo leggendo i racconti dei camminatori, attingendo notizie dalle guide e dai siti web, preparandomi non solo fisicamente ma anche e soprattutto mentalmente perché per me camminare vuol dire liberare la mente e il corpo: lasciar andare le gambe, trovare il giusto ritmo e sentire il benessere dello sforzo fisico ma, nello stesso tempo, dimenticare i vincoli e i tempi imposti dalla vita quotidiana, svuotare la mente e aprirmi ai suoni, ai colori, alla bellezza e alla varietà della natura che ad ogni passo mi si presenta e mi stupisce, agli incontri con persone e/o animali che farò lungo il cammino.
Scegliendo di fare la Rota Vicentina con la Compagnia dei Cammini sapevo di rinunciare alla parte preparatoria, in particolare alla lunghezza delle tappe, ai tempi di percorrenza e alle possibili varianti di percorso speravo però che tutto il resto sarebbe rimasto.
Così è stato! È stata una piacevole scoperta fatta giorno dopo giorno, ho passato dei giorni bellissimi e sono rientrato a casa molto soddisfatto e appagato da questa nuova esperienza.
Certo ho dovuto adeguare il mio modo di camminare, il ritmo che normalmente adotto in funzione del tipo di percorso e gli orari, ma queste piccole “rinunce” sono state ampiamente ripagate dal feeling che si è creato fin dall’inizio con i miei compagni di viaggio. Ci siamo sentiti “gruppo” sia mentre camminavamo che nei momenti di relax e conviviali.
Abbiamo condiviso momenti bellissimi lungo il percorso: le discese sulle spiagge, le soste per il pranzo, quelle nei punti panoramici, le soste per le letture di brevi racconti e poesie o pensieri legati al piacere e al valore del camminare e dell’andare a piedi.
Ci sono stati momenti di riflessione e meditazione in cui ci si è “isolati” e lasciati trasportare dai propri pensieri, altri in cui ci si è conosciuti personalmente e raccontato di esperienze precedenti, di progetti e delle sensazioni provate durante il cammino. C’è stato spazio per stare insieme o da soli, per stare in testa al gruppo o in coda, per stare in silenzio ad ascoltare la natura o per fermarsi a fare una foto.
In tutto questo un ruolo fondamentale lo ha avuto Elisa con la sua professionalità e conoscenza del territorio. È stata veramente il valore aggiunto perché ha saputo trovare il giusto equilibrio tra il ruolo di guida e quello della compagna di cammino facilitando l’armonia del gruppo anche in qualche raro momento di difficoltà o incomprensione.
Come avrete notato non ho fatto riferimento o citato le cose che mi hanno colpito nei 7 giorni di cammino, e non perché non ce ne siano state, ma solo perché credo che a ognuno di noi sono rimaste negli occhi, nelle orecchie e soprattutto nel cuore quelle sensazioni ed emozioni di cui parlavo all’inizio: il colore del cielo, la maestosità dell’oceano con le sue onde fragorose e spumeggianti, le lunghissime e profondissime spiagge dai mille colori, le pareti a picco sul mare, i tanti colori della sabbia, le piante, le striature e i tagli delle rocce e da ultimo, ma non per ultimo, la gioia di vedere in lontananza il faro di Cabo Sao Vencente ma anche la malinconia (almeno per me) perché l’arrivo al faro segnava la fine del cammino. (…) »
Mario

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✔  Il video finale

Patagonia sempre più si impegna per la salvaguardia della terra, e lo fa anche pubblicando bellissimi film gratuiti. Una riflessione importante è quella sulla privatizzazione del suolo pubblico: a noi camminatori sta molto a cuore.

Il film “Public Trust” parla delle terre pubbliche americane, a rischio di privatizzazione da parte delle industrie. Sono centinaia di migliaia di ettari di foreste che sono a rischio. Ma quello che è a rischio è anche la nostra libertà di camminare sulla terra, quel diritto di ogni uomo che le costituzioni nordiche sanciscono come intoccabile, e che ora si vuole pian piano sottrarre a noi tutti. Un lungo film da vedere con la determinazione a lottare.
Inglese con sottotitoli in italiano.

Video Public Trust (Patagonia)

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Direzione, redazione e copyleft: Luca Gianotti
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